Spesso ci capita di leggere
storie di gente che parte, che torna, che vorrebbe partire in via definitiva.
Pero' poi capita di imbatterti
in qualcuno che il grande salto lo ha fatto o si appresta a farlo sul serio.
Un paio di anni fa un ragazzo
che veniva in palestra e' partito per l'Australia, qua' non aveva nulla, aveva
perso il lavoro, girava intorno ai 30 anni con poche prospettive di poter
svoltare.
Fra volo e corso di lingue
obbligatorio da fare in Australia (se vuoi venire a vivere qua' impari la
nostra lingua...SACROSANTO) aveva investito circa 5000 euro nel progetto.
Prima ha ottenuto una visa
provvisoria e poi una piu' lunga, lavora, guadagna quello che gli serve per
vivere senza scialare ma senza neanche farsi problemi se una sera decide di
uscire a cena.
Non e' piu' tornato in Italia.
L'altro giorno parlavo con un
63enne, sempre in palestra, dipendente dell'Alenia, avrebbe dovuto andare in
pensione a 67 anni ma si e' aperta una finestra, l’azienda gli garantisce gli
ultimi 4 anni e lui a ottobre dovrebbe riuscire a sgamarla.
Andrebbe in pensione con 1600
euro, non male, ma visto che a causa di sanguinosissimo divorzio, deve cacciare
mensilmente una cifra importante, rischia di fare una vita non semplicissima.
Ha in mente di trasferirsi in
Portogallo, dove la sua pensione lieviterebbe a 2100/2200 euro al mese
riuscendo ad evitare le Forche Caudine dell'italica tassazione.
Visto che non e' proprio un
mago del pc gli ho indicato alcuni siti dove poter leggere racconti e storie di
chi, in Portogallo, ha gia fatto una scelta simile sempre in attesa di un primo
viaggio esplorativo di un paio di mesi, per vedere se la cosa e' fattibile.
Gli ho anche girato il sito di
Vita Nova, un'agenzia che si occupa e aiuta proprio di chi decide di lasciare
l'ex bel paese per nuove destinazioni.
Aiuta chi, come lui, non ha
mai viaggiato troppo e ha poca esperienza sul come funzionano le cose in giro
per il mondo.
Da 1600 euro a 2200 euro sono
oltre 7000 euro all'anno in piu', in 10 anni sono 70 mila euro, fate un po'
voi...
Sabato 2 giugno non lavoravo,
era festa della Repubblica, a Giaveno c'era mercato, giorno festivo e con il
triplo di abitanti del solito, visto che trattasi di zona turistica piena di
seconde case dei torinesi.
Prendo lo scooter e scendo in
paese per fare provviste.
Solitamente faccio la spesa a
Caselle, dove il cibo costa il 30-40% in meno che dalle mie parti.
Mi fermo al primo banchetto, 4
etti di ciliegie, una vaschetta di fragole e 3 (tre) pomodori....11.20 euro.
Ora....io grazie agli Orishas
posso permettermi di sorridere di fronte ad un taglieggiamento simile, ma la
famiglia monoreddito, o anche quella con 2 redditi normali, magari 2 bambini,
come cazzo fa a tirare fine mese?
Vedo quello che spendo io con
una casa, un'auto, uno scooter, una spesa da fare tutti i giorni, qualche
divertimento, bollette e cazzi mazzi.
Come campa la gente normale?
A Cuba, una volta risolto il
problema casa con 100 cuc a settimana (almeno a Las Tunas) fai una buona vita
togliendoti anche dei discreti sfizi, qua' 100 euro ti durano 2 giorni.
Un tempo la gente lasciava il
bel paese con la morte nel cuore, oggi lo fa con un senso di gioia e felicita'
e la consapevolezza di essersi tolta un macigno dallo stomaco.
Certo andare a vivere in un
altro paese puo' non essere cosi' facile, c'e' il problema della lingua, quello
culturale, le abitudini di vita differenti, il clima e tutto quello che volete
voi ma mi domando se ha ancora senso continuare a vivere in un paese dove ti
alzi al mattino gia' incazzato col mondo.
Nessuno vuole il lusso,
nessuno vuole cose che sono al di fuori della nostra portata, oggi la gente
vuole semplicemente vivere con dignita'.
Poter assicurare a se stesso e
alla propria famiglia un presente ed un futuro che abbiano un minimo di
sicurezza, senza doversi vendere un rene ogni volta che si entra in un negozio
a fare la spesa.
Le mie sono considerazioni che
lasciano il tempo che trovano ma, francamente, le cose diventano piu'
complicate ogni giorno.
antonella boralevi
RispondiEliminaA Bagheria in Sicilia si è appena inaugurata una mostra dedicata a Moana Pozzi.
Locandine e manifesti dai suoi film.
Titolo “Moana toujours”.
Subito, tanti uomini si sono dedicati con foga a celebrare” Moana”.
Uso le virgolette non per caso.
Tanti uomini coltivano il ricordo di “ Moana”. Molti ne coltivano il culto.
Anche tante donne ricordano e celebrano Moana.
Ma qui le virgolette non ce le metto.
Perchè vorrei provare a dire una cosa che a alcuni uomini non piacerà.
Loro, i maschi, celebrano “Moana”. Una icona.
Il mito della Dea della Bellezza.
La mirabile Donna fiera e festosa della sua carne. La divina Creatura che si é offerta alla pornografia senza sottomettervisi. La Donna come dovrebbero, secondo alcuni, essere tutte le donne. Nuda e offerta ma in modo da non creare disagi intellettuali ai più colti e avveduti e liberal. Cioè una che fa il porno ma siccome lo fa con gioia e per scelta, permette allo sguardo e al pensiero maschile di goderne senza sensi di colpa.
Noi donne vediamo Moana.
La donna.
Non il Personaggio.
Che Moana Pozzi abbia scelto il porno come strumento per affermare la sua libertà, a me pare ormai assodato.
Ma quelli che io credo manchi al punto di vista attuale di tanti uomini su “Moana”, é la capacità ( la disponibilità? Il coraggio?) di vedere Moana.
Senza le virgolette.
Moana è un mistero.
Da donna intelligentissima come era, Moana ha costruito con tenacia il suo mistero.
Più si offriva senza riparo nei film pornografici e nella vita pubblica di foto e interviste, più Moana copriva sè stessa di mistero.
Un ossimoro.
Una contraddizione.
Realizzata.
Il mistero che Moana proteggeva era la sua anima.
Lo dico da romanziera.
Lo dico anche da donna.
Moana si proponeva come l ’ incarnazione della Gioia di Essere Donna . Offriva ,con la sua immagine e con quello che diceva ,questa Gioia agli uomini e alle donne.
Questa Gioia ci arrivava.
Ma mentre tanti uomini si fermavano lì( e ancora lo fanno),a tante donne non sfuggiva il lato oscuro di Moana.
L’altra faccia della sua Gioia.
Che, secondo me, era la infinita infelicitá.
La infinita difficoltá che incontriamo noi donne quando vogliamo essere libere e alla fine non riusciamo a liberarci di quello che ci sta scritto dentro il cuore.
Quello che abbiamo sofferto.
Quello che ci mangia di mancanze.
Quello che nascondiamo dietro il sorriso che regaliamo al mondo.
Quello che non ci riesce di dire.
Moana Pozzi ci ha offerto una dimensione sola.
L’altra l’ha tenuta per sé.
Anche dopo che se nӏ andata.
Il Venezuela è vittima di una spietata guerra economica, che ha l’obiettivo insieme alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, di strangolare l’economia di Caracas.
RispondiEliminaQuesto aspetto è scientificamente occultato nelle cronache del mainstream che hanno come unico obiettivo quello di screditare le politiche del governo socialista guidato da Nicolas Maduro.
L’ennesima conferma giunge dal procuratore capo del Venezuela, Tarek William Saab, che ha annunciato di aver smantellato una rete dedita al furto di medicine e beni di prima necessità. Saab ha affermato che la rete criminale è stata in grado «in otto mesi di appropriarsi in maniera indebita di una quantità di beni stimata in 7,5 miliardi di bolivares venezuelani». Per poi aggiungere: «Saremo trasparenti nella lotta contro questi e altri tipi di reati. Qui in passato c'era una procura compiacente verso azioni di questa natura».
La rete criminale era radicata nello Stato di Miranda. Il procuratore annunciato che sono in arrivo ulteriori misure restrittive contro esponenti di questa vera e propria «mafia». Infatti, in Venezuela, a causa della penuria indotta dalla guerra economica prosperano i ‘bachaquesros’. Personaggi che fanno incetta di beni di prima necessità e medicinali, per poi rivenderli, a prezzi esorbitanti, al mercato nero.
Secondo le indagini del procuratore, la rete era organizzata per rivendere medicinali e beni di prima necessità al mercato nero a prezzi molto più alti, contribuendo alla scarsità che sta colpendo milioni di venezuelani.
«Questi individui hanno causato gravi danni alle persone che hanno difficoltà a trovare e ricevere questi farmaci», ha denunciato Saab alla stampa.
Tra agosto 2017 e maggio 2018 sono stati rilevati 1.861 casi di boicottaggio, 535 casi per rivendita di merci e 113 per usura. Un totale di 2.149 persone sono state detenute, di cui 804 sono in carcere e 1212 hanno misure cautelari.
Secondo Saab «la catena Farmatodo, fidandosi della procura della repubblica, ha presentato una denuncia, così abbiamo iniziato le indagini. Invito tutti i cittadini a segnalare eventuali irregolarità».
Questa è la dura realtà che si trova ad affrontare il popolo venezuelano. Un popolo che resiste e continua a marciare con fiducia insieme al governo bolivariano.
Dicono che anche la Bulgaria sia meta di pensionati italiani. Giuseppe
RispondiEliminaHo letto...pero' cazzo la Bulgaria...d'inverno...brrrr
EliminaPippo dormiva tranquillamente quando alla 7 della mattina due ispettori hanno bussato alla porta
RispondiEliminaNei 3 giorni che hanno seguito questo brusco risveglio é stato interrogato varie volte. Polizia, DTI, inmigación... le stesse domande ripetute mille volte.
Mille domande su situazioni già note alle autorità da anni. Eh si, funziona cosí sull'isola, quando bussano alla tua porta é troppo tardi, sanno già tutto. Hanno già investigato, ottenuto prove e testimonianze
A volte, come in questo caso, tanti immaginano o sanno quello che sta per succedere... tanti tranne lo stesso Pippo. Almeno questo é ció che ha detto, lui non si aspettava nulla di tutto questo. E' stato, dice, come un fulmine a ciel sereno [SM=g27993]
E' difficile crederlo quando sotto un'altro cielo c'è un ex-socio tristemente rientrato al paesello che scaglia fulmini
Dopo la tre giorni di interrogatori Pippo é stato accompagnato all'aeroporto da 3 agenti
Tre agenti che l'anno scortato dappertutto, dalla porta del bagno quando doveva pisciare fino al sedile che gli era stato assegnato a bordo dell'aereo
Pippo, come tanti altri stranieri, é stato espulso ma non sa se e quando potrà tornare a Cuba
Sull'isola non lascia molti amici, i soldi investiti li ha recuperati da tempo... poteva andargli peggio
Davanti alla porta del ristorante ormai svuotato si alternano ancora due poliziotti, il proprietario dei locali attende sviluppi...
CARLO COCOLOCO
Ci vorrebbe anche in Italia simile durezza delle Autorità, ne basterebbe la metà per dare una bella ripulita, in primis di italiani che delinquono, non solo di clandestini che hanno invaso l Italia e che delinquono per poter sopravvivere.
EliminaI soldi recuperati sono gia' qualcosa ma il tempo spesso per tirare su el negocio in un paese cosi' complicato non glielo restituira' nessuno.
RispondiEliminaMilco, il tempo si puó valutare in vari modi ed ogniuno lo farà in base alle sue apirazioni
RispondiEliminaSe il tempo speso per tirare su il negozio é compensato dal tempo libero restante ed il bilancio é soddisfacente tutto va bene
Chi non puó campare di rendita da qualche parte deve pur lavorare... e farlo a Cuba puó essere meno stressante che nel nostro Bel Paese
Oltretutto il tempo speso da Pippo per tirare su el negocio é solo quello dedicato all'inizio/sviluppo dell'attività. La stragrande maggioranza del tempo dedicato ai lavori di preparazione/allestimento del locale é stato speso dal suo socio conterraneo... che di notte compensava abbondantemente lo stress diurno
CARLO COCOLOCO
Non lo dubito.
RispondiEliminaSolo chi ha un'attivita' che ha tirato su dal nulla col proprio sudore sa quale soddisfazione sia vederla funzionare bene.
L'epilogo dovrebbe essere il tizio che arriva, gli piace e te la compra, eventualmente, a una cifra che ti tolga tutti i problemi.
Non 3 agenti che ti portano in aeroporto.
EliminaUn'epilogo simile a quello che dici c'é già stato... e poteva essere del tipo "togli tutti i problemi" se non ci fossero stati miracoli e miracolati
Ma gli epiloghi possono essere diversi sempre e soltanto in base alle scelte che si fanno... ed a volte sono del tipo "3 agenti che ti portano in aeroporto"
CARLO COCOLOCO
Mah....l'inserimento di un nuovo socio, se quelli vecchi restano e' delicato.
EliminaSe fossi chi vende le quote e decidessi di rimanere lo farei soltanto dopo avere BENE conosciuto chi entra.
Allo stesso modo, se sono quello che entra lo farei solo dopo aver conosciuto BENE i soci che mi ritroverei.
In assenza di questi presupposti l'epilogo e' gia' scritto nel prologo.
Le attività con più di due soci fatico a capirle già da noi, a Cuba é pura follia visto che comunque un socio a prescindere lo hai sempre in partenza ,e fa il ca** che vuole, quando vuole.mat
EliminaDipende da molti fattori, si puo' anche essere in 3 ma occorre chiarire molto bene le cose e dividersi i compiti.
EliminaCiao sono Franco mi hanno detto dell'esistenza di questo blog,vadoa Cuba 6 Agosto passo per las tunas 4 giorni mi hanno informato hai una casa de renta a las tunas per 4 giorni quando chiedi, io sono lì per metà agosto, grazie Franco
RispondiEliminaNon è disponibile. Sorry
RispondiEliminaTre-quattrocento persone affollate nel centro commerciale e uno schermo fuori fra musica cubana e cori da palazzetto. Il primo contatto tra Wilfredo Leon e Perugia è di quelli da ricordare. Un primo assaggio lo aveva già avuto ieri sera arrivando a sorpresa nella prima della trilogia di feste previste dal vulcanico presidente Sirci per celebrare il triplete italiano. L’apoteosi è il bagno di folla di oggi che gli rende difficile rispondere alle domande, interrotte dai cori e dagli applausi. Il fenomeno cubano si destreggia fra inglese e un italiano molto coraggioso ma una cosa l’ha capita subito: “I tifosi italiani sono molto diversi da quelli russi. L’avevo già visto l’anno scorso a Roma e quest’anno in Champions e ora che vedo qui tutto questo entusiasmo penso che battere in casa questa squadra sarà molto difficile”. Il presidente Sirci non sta nella pelle ringraziando “i 170 sponsor che ci aiutano a fare grande la società è che ci hanno permesso di piazzare un colpo questo che rende più forte Perugia ma rende più forte anche il campionato italiano”. E il campionato italiano promette di essere oltremodo vivace visti i rinforzi nelle altre squadre. Il cubano si guadagna l’ovazione del pubblico quando alla domanda su Leal a Civitanova risponde: “Gli ho già detto che siamo amici ma in campo c’e’ una sola squadra che vince e voglio che sia la mia”. Insomma il fenomeno Mondiale (che dal prossimo anno potrà vestire la maglia della Polonia) ha già capito che sarà una stagione spumeggiante e promette: “L’anno scorso Perugia ha vinto tutto in Italia, posso solo promettere che vinceremo ancora di più”. Kazan è avvisato.
RispondiEliminaOggi lo Stato italiano ti costringe a farti una vita altrove, oppure a terminarla altrove dopo aver lavorato per 40 anni, io penso che la cosa fondamentale sia stare bene con se stessi, e prendere ogni decisione spontaneamente e non perché costretti, comunque oggi in Italia chi non ha la fortuna di avere un lavoro se la passa davvero male...ricordo quando 27 anni fa io mi arruolai nel Corpo Forestale, un normalissimo lavoro statale che avevo scelto per passione, i miei amici mi prendevano in giro, perché loro tutti ambivano a fare l università e un altro lavoro, oggi io ho un lavoro statale e sicuro (anche se sono transitato in Polizia) che mi permette di fare progetti, i miei amici sono tutti disoccupati o fanno lavori precari sottopagati e sfruttati.
RispondiEliminaAh dimenticavo, tra 8 anni io vado in pensione, loro ancora dovranno trovare un lavoro stabile se non espatriano, così va la vita.
Siamo tornati indietro di 40 anni quando un posto fisso statale era la salvezza.
RispondiEliminasono gianni speriamo che anche cuba aderisca come il portogallo e altre nazioni che si possa percepire la pensione lorda sarebbe una cosa no linda lindissima ,qui si vive da condannati con politici non degni ,penso che a cuba con 1600 si puo vivere bene
RispondiEliminaAnche con meno di 1600....anche con meno Gianni.
RispondiEliminaOggi , con le modernità a disposizione , emigrare è un'altra cosa rispetto anche solo a 20 anni fa . Se non si hanno particolari legami penso che un giovane debba NECESSARIAMENTE valutare di muoversi " sul mapa " ( direbbero a Cuba ).
RispondiEliminaSempre più ragazzi se ne vanno e questo sicuramente è un bene ..per loro