Eravamo nel mese di dicembre
dell'anno 2000.
Primo viaggio a Cuba, prima
mattinata da passare in giro per Las Tunas per capire dove ero capitato.
Scendo al parque, meno
stranieri rispetto agli anni d'oro, ma una quantita' di gnagna allo stato brado
mai vista in vita mia.
Avevo 38 anni, gia' parecchia
vita vissuta, mi guardo intorno, vedo gli stranieri seduti alle solite
panchine.
Sono di gran lunga il piu'
giovane.
Siamo nel mese di aprile
dell'anno 2018.
Oltre 60 viaggi a Cuba, al
parque oramai ci passo abbastanza di rado, non c'e' nulla di interessante.
La gnagna e' scomparsa, la
policia no.
Ho 56 anni, fin troppa vita
vissuta, ancora parecchia da vivere.
Una delle rare volte che transito
in quel luogo mi guardo intorno, vedo gli stranieri seduti alle solite
panchine.
Sono ancora il piu' giovane.
Qualcosa non quadra.
E' palese che, almeno a Tunas
e' completamente mancato il ricambio generazionale di turisti.
Dico Tunas perche' con M&S
a La Habana ma anche a Guanabo inviamo molti ragazzi di 20/25/30 anni, eta' che
sono completamente scomparse fra i turisti che visitano il balcon sull'oriente
cubano.
E dire che per alcuni anni,
diciamo dalla fine del secolo scorso fino al 2007/2008, la citta' era diventata
un'attrazione irresistibile per chi amava la vita, il casino, le feste e tutto
cio' che veniva dopo...
Arrivavano turisti da tutta
l'isola, anche da Varadero e Guardalavaca attratti dalla fama di citta' dedita
alla perdizione che la citta' stessa, forse senza rendersene conto, si era
creata.
Centinaia di case de renta,
alcune anche di buon livello, per una citta' dove, alla fine da vedere c'e'poco.
Anche i cubani che arrivavano
dalla capitale dopo una nottata al Luanda affermavano che c'era la stessa vita
de La Habana di alcuni anni prima, quella che chiamavano l'eta' d'oro.
Oggi, se io mettessi piede per
la prima volta in citta', forse le dedicherei un giorno ma poi me ne andrei per
altri lidi.
Problemi nelle case de renta,
prezzi nei paladar simili a quelli della capitale (senza la stessa qualita' di
cibo e servizi), ragazze che appena vedono uno straniero, per paura, cambiano
marciapiede, nottate con parque centrale buio e disabitato.
Lo credo che e' mancato il
ricambio, alcuni di quelli che c'erano hanno continuato ad andarci, ma oramai si
tratta di gente che presto dara' lavoro ai marmisti.
I giovani, e per tali intendo
quelli sotto i 40 anni, non ci sono, preferiscono location meno problematiche,
meno rompimenti di coglioni e posti dove magari c'e' qualcosa di piu' di una
disco e un parque tematico.
Come dar loro torto?
La citta e' quella che e',
deve piacere un certo tipo di vita, anche se sono stati fatti enormi passi
avanti parliamo ancora e sempre di gente con un certo tipo di mentalita', gente
che si mette in tutto, occorre capire come funzionano le cose altrimenti e'
tempo perso.
Con la gnagna che usciva pure
dai tombini era tutto piu' facile, andava bene tutto, ma oggi che la michetta
te le devi sudare il giovane preferisce, sudare per sudare, luoghi piu'
divertenti.
Las Tunas e' casa mia, ho
luoghi dove vivere, persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene, punti di
riferimento precisi per il mio tipo di vita ma, sopratutto negli ultimi 2 anni,
quei 3-4 giorni finali a La Habana sono diventati davvero indispensabili, non
ci rinuncerei per nulla al mondo.
Scopro che c'e' in giro un
turismo molto meno kilometrato di me, esiste probabilmente quel ricambio
generazionale che nella mia citta', al momento, si e' interrotto.
Sembra una gran cosa essere
ancora il piu' giovane o giu' di li ma in realta' non lo e', tutto scorre,
tutto passa e ogni tempo dovrebbe avere le sue prerogative.
Chiedete a Brooklyn
RispondiEliminadi Massimo Gramellini
Dello scarno comunicato che Autostrade per l’Italia ha ritenuto di dedicare al viadotticidio di Genova colpisce anzitutto l’assenza di umanità. Neanche un pensiero per le vittime, una frasetta raccattabile dal prontuario delle condoglianze. Viviamo tempi truci, dove ogni manifestazione di gentilezza è considerata sintomo di ipocrisia o, peggio, di cultura. Ma si pensava che i morti godessero ancora di un regime di extraterritorialità, tale da non rendere l’omaggio nei loro confronti un’ammissione di debolezza. Ebbene, si pensava male.
Quanto al linguaggio scelto dall’anonimo estensore, il quale non ha altre colpe se non quella di avere seguito un copione prefissato dai superiori, appare irto di «solette», «carri-ponte» ed espressioni decodificabili solo dagli addetti ai lavori.
Come se una tragedia di queste proporzioni fosse da derubricare a disputa tra ingegneri e non riguardasse i milioni di utenti che ogni giorno versano un obolo ai caselli di Autostrade per solcare arcobaleni di calcestruzzo affacciati sul vuoto. Ma l’aspetto più triste rimane il rifiuto preventivo di qualsiasi responsabilità, che nella patria dei paraculi è una specie di riflesso spontaneo. Ci viene fatto sapere che il viadotto era «sottoposto a costante attività di vigilanza» (e meno male), però anche che la sua costruzione «risaliva agli anni 60». Come se un bollettino medico sollevasse il chirurgo dall’errore adducendo l’età del paziente. Tanto più che il ponte di Brooklyn di anni ne ha 135 e resta al suo posto senza bisogno di troppi comunicati.
Fidelista por Siempre
RispondiEliminaBuenos días, a todos los compañer@s. La Habana, Cuba. Primer territorio libre de América. 08:39AM, buenas Fidel.
Sonreír con nuestro Jefe. Fidel constituye para los cubanos, un ser excepcional, yo creo que los enemigos de él y de Cuba, también lo reconocen. Cuando algunos dicen, no, yo no estoy con Fidel pero sí con Cuba, pueden irse p'a casa del carajo, Fidel es Cuba, así que no inventen que les conocemos. Lo mismo pasa con gusanos que con yankis, estos últimos siempre hablan del pueblo de Cuba, a sabiendas, que si existe alguien que detesta sus administraciones criminales, es el pueblo de Cuba. No porque tengan alguna escoria alineada a sus viles propósitos viviendo en la yuma, tienen la razón, es más, esa gente ya es minoría, y hace rato, y los yankis, lo saben.
hola! penso sia una caratteristica comune a tutte le località de la isla fuera de la capital, ossia el bollo è la molla che muove le scelte ma deve esserci un minimo di contorno senza troppe difficoltà. Se no non è più una vacanza. chao Enrico
RispondiEliminaDevi saperti muovere e non lo impari in due giorni
EliminaUn certo tipo di turista invecchia e non ha ricambio. Giuseppe
RispondiEliminaInfatti trattasi di turismo con poco ricambio.
EliminaMentre siete tutti li' a rasparvi le palle al sole il vostro umile scriba;
RispondiEliminaOggi palestra 13/22
Domani 10/16 quindi partenza per Albenga per ultimo week end serio della stagione.
Arrivera' prima o poi Robin Hood... :-(
È atterrato alle 14.20 all’aeroporto di Caselle il prossimo acquisto del Toro, che svolgerà le visite mediche e poi firmerà il contratto. Djidji arriva in prestito con diritto di riscatto dal Nantes.
RispondiEliminaDefinito il trasferimento di Bonifazi e Valdifiori alla SPAL. Kevin Bonifazi si trasferirà a Ferrara con la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto a favore dei granata, mentre per Valdifiori sarà un addio a titolo definitivo. Confermate quindi le indiscrezioni della giornata di ieri: il Toro non vuole perdere il controllo sul cartellino di Bonifazi, che nel frattempo si trasferirà alla SPAL.
RispondiEliminaLas Tunas.- La noticia corrió como pólvora por las redes sociales y de boca en boca, “¡aprovecha que están probando la Internet en los celulares y es gratis!”. Este martes, por aproximadamente nueve horas, los clientes prepago de la telefonía celular disfrutaron del acceso a Internet mediante la red de datos móviles, suceso que según confirmó la Empresa de Telecomunicaciones de Cuba S.A. (Etecsa) fue un ensayo a fin de ofertar dicho servicio próximamente.
RispondiEliminaIl tentativo è andato a buon fine, la trattativa lampo ha avuto successo. Roberto Soriano è pronto a diventare un giocatore del Torino. Pochi minuti fa l’accordo tra il Torino e il Villarreal: le prime indiscrezioni parlano di un prestito oneroso a un milione di euro con riscatto fissato a quattordici milioni. Il diritto può diventare obbligo al raggiungimento di un certo numero di presenze. Presto l’arrivo del giocatore in città per le visite mediche.
RispondiEliminaMilco il problema di las tunas è che è distante dal mare...giovani di 20/30 anni oltre a cazar ciquitas le gusta ir a la playa e guanabo unisce le 2 cose...io la prima volta a cuba (1996/1997) sono andato proprio li.. invece chi va a las tunas è per il bollo.....ed ora con tutti i casini è piu facile e ci sono meno problemi anche a trovare bollo nella capitale...
RispondiEliminaSi ma il mare era alla stessa distanza anche quando la città era piena di yuma...
RispondiEliminaInfatti pero adesso in periferia é piu difficile cacciare per i neofilive ci dono ristrettezze che a la habana si possono superare meglio ed offre un parco di bollo molto piu grande.... Diminuisce l offerta cala anche la domanda.... Invece i vecchi camazzanes sanno sempre dove e chi pescare.. Secondo me
RispondiEliminaOcchio che anche las guajiras oramai sono scafate.
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