ALESSANDRO
ZARLATTI/IL BELLO DELL'AVANA
Qui in
vacanza, con il tempo rallentato da una cadenza diversa, dalla pigrizia di
letture infinite, di passeggiate sfaticate, di chiacchiere panoramiche, di
tuffi che sembrano cedimenti o abbandoni. Qui, ogni tanto mettiamo qualche
musica di sottofondo. Qualcosa che accompagni soltanto, niente di più. Accendo
il computer e provo a scrivere. Penso a questo paese. Quando accendo il
computer e spengo tutto il resto mi sembra di poterlo vedere meglio, di
metterlo a fuoco.
Sollecito
spesso me stesso sul principio di conoscenza. Lo faccio qui a Cuba dove sono
chiamato quotidianamente a confrontarmi con domande tipo: "cosa vuol dire
conoscere un paese?", "cos'è Cuba e la cubania in poche
parole?", "esiste un principio fortemente sintetico che dica in due
parole l'essenza di questo popolo?". Non lo so. Ho la musica di sottofondo
adesso che si prende la scena della mia attenzione. Flabia ha messo Polo
Montañez e in un attimo mi vengono le lacrime agli occhi. La musica, certo!
Perché non ci avevo pensato? Molto più chiara di pagine e pagine piene di date
e di nomi. Un lampo rapidissimo che ti illumina un'intera vallata. La musica, dicevo. Ecco, per me è
più esplicativa una canzone, o, ancor meno, il passaggio di una canzone se
compreso fino in fondo, che un intero viaggio. Immagino che i tour operator
facciano la hola di fronte a questa mia affermazione... Quattro canzoni di
quattro cantanti cubani diversissimi. Chiaro, niente di dittatoriale, si può
poi spaziare nel repertorio di ciascun autore, ma queste quattro canzoni sono
per me, oggi, la rappresentazione più fedele e completa di questo mondo.
Dunque, iniziate a scaricarvi "Como si el destino" di Francisco
(Pancho) Cespedes. Fatto? Dunque, mettete questa canzone. Chiudete gli occhi.
La distanza. L'abbandono. La vita dei cubani si costruisce sull'abbandono. Non
vado ad estendere troppo il concetto ma i cubani lo sanno. Non c'è un cubano
che non abbia in dotazione una lontananza, uno struggente desiderio di colmarla
e il presentimento di non potercela fare. Niente di più. Niente di meno. E
questa canzone te lo racconta, come mille altre, certo, ma questa lo racconta a
me. Poi, tornate sul vostro programma di musica e scaricate la canzone
"Hoy mi deber" di Silvio Rodriguez. Dunque, Silvio è stato per me il
primo, il secondo, il terzo e il ventottesimo amore. Attraverso lui ho imparato
ad amare questo paese. Ha scritto almeno 100 canzoni incredibili. Anche molto
più famose di questa, che ti strappano la pelle, che sono una lezione
permanente di poesia, dove Bob Dylan dovrebbe mettersi seduto a prendere
appunti, i Beatles a lavare i piatti in rosticceria e Mick Jagger a muovere le
chiappe in un cronicario. Un intellettuale profondissimo che descrive spesso
questa costante doppia anima di un cubano tra i tumulti della vita privata e il
coraggio di una rivoluzione, in questo doppio binario dove mettere il cuore,
sempre. Perché i migliori momenti di questa rivoluzione, per me, sono stati
quelli dove il primo leader, come l'ultimo contadino, hanno messo nei propri
compiti il cuore ruggente dei migliori amori. Questa canzone parla di questa
anima profondamente cubana, di questa dicotomia: coraggio e cuore. Rivoluzione
e abbandono. Mi sembra abbastanza. Bene, passiamo a qualcosa di più recente
(cavolo, mi sento uno speaker radiofonico di quart'ordine). Parlo del gruppo
Buena Fe. Israel, il suo vocalista, paroliere e leader, è un genio della
musica. Colto e intelligente, mi ricorda molto Giuliano Sangiorgi. Entrambi
vivono in un mondo colonizzato musicalmente dalle compagnie americane e quindi
sentiamo molto parlare di qualche cialtrone analfabeta americano ma non di
loro. Un intellettuale che canta e che ha sempre attraversato il pasillo angusto
del comunista moderno che "vuole cambiare tutto quello che deve essere
cambiato" ma vuole rimanere con i piedi ben piantati nella sua
rivoluzione. Molti giovani cubani, quelli che pensano, non i pingueri di
plaza de la Catedral, hanno costruito nelle maglie delle sue canzoni il tessuto
della propria vocazione rivoluzionaria. Si chiama "Bolero sangriento"
ed è una canzone recentissima. A differenza di altre non parla di impegno
politico ma di un fatto tragicamente privato. Ti fa fare un passo dentro la vita
vera dei cubani, ti fa entrare dentro quelle porte che ti affascinano ma che
non oltrepassi quando sei sul pullman. Cosa c'è dietro? Cosa c'è dietro quei
sorrisi? Ecco, per esempio ci sono queste voragini profondissime di poesia,
quelle che non ti aspetti. I giovani cubani sono questo. La vera creatura,
quella bella, di questa cultura è in queste parole. Non è il tassinaro che
cerca di estorcerti i dollari, o il pappone che vuole venderti sua sorella.
Ascolta, cerca di tradurre. Lasciati portare.
Finisco con
quella che credo sia la canzone più cubana di sempre. È di Polo Montañez, un
carbonero de Las Terrazas, quasi analfabeta e poverissimo. Aveva una chitarra e
basta. Una baracca, molto rum da bere e un genio gigantesco senza filtri e
sovrastrutture. Uno capace di scrivere una canzone come "Si yo
pudiera" potrebbe fermarsi là e tirare a mare la chitarra, sua nonna, la
sua vita intera. C'è tutto. È una canzone che va ben al di là della cubania. È
quella che ciascun uomo vorrebbe cantare al cielo. All'Avana come a Helsinki
come a Kyoto. Procuratevela, vi prego. C'è un equilibrio irripetibile tra
semplicità e forza, disperazione e speranza, prospettiva e impotenza. C'è tutta
Cuba, secondo me. Tutta. Perché pensandoci adesso, la Cuba che mi piace è così
poco tipica, così poco esotica, che sembra un laboratorio ancora aperto delle
emozioni di tutti, nessuno escluso. Basta solo trovare le chiavi giuste. Le
parole di una canzone, ad esempio. E ti sembra di tornare a casa.
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Gia'..la
musica...
La musica
e', da sempre, la colonna sonora della mia vita.
Da ragazzo
suonavo il basso in una band, una di quelle classiche che suonavano nelle
cantine, se suonavi era piu' facile acchiappare le ragazze.
Avevo
iniziato con la chitarra, poi e' arrivato uno che la suonava meglio di me (non
che ci volesse molto) e sono passato ad uno strumento apparentemente piu'
semplice ma anche piu' misterioso. Ancora oggi, in camera, la chitarra, la mia
vecchia chitarra mi guarda nella speranza che mi ricordi di lei, ogni tanto
capita, ma si tratta di finestre sul passato, momenti molto privati.
Lavorando
nei villaggi turistici la musica e' diventata parte del guadagnarsi il pane
quotidiano.
Ricordo
quando partivo con 2 valigette piene di cassette, poi piu' avanti nel tempo,
di cd.
Oggi basta
una usb o un movil e puoi scaricare milioni di canzoni, una delle non molte
cose buone di tutta questa tecnologia che si e' presa la nostra vita.
In
palestra, ovviamente, musica 12 ore al giorno, se ci sono io fino alle 17/17.30
Radio Freccia o Virgin Radio, rock senza alcun compromesso.
Di sera,
con la sala piena, tocca ripiegare su roba commerciale, fondamentalmente musica
di merda, ma vedo di farmela andare bene lo stesso.
Cuba e la
musica...
Inutile
dirvi che si tratta di un connubio indivisibile anche se le canzoni cubane le
ascolto solo quando sono da quel lato del bloqueo, quando sono da questo e'
raro che me le vada a cercare, manca il contesto.
Ogni
canzone, ogni musica, a mio avviso, ha senso nel suo contesto, un po' come il
ron, al di fuori dal contesto...ha meno sapore.
Vi propongo
5 canzoni che ancora e sempre mi fanno venire I brividi a pelle.
Polo
Montanez e' Cuba.
La Cuba
piu' contadina, quella che faceva fiesta con il ron peggiore possibile ma anche
col solo disponibile, la Cuba della povera gente, di chi aveva poco ma viveva
comunque felice.
Homenaje a
Marti' e' uno dei
pezzi meno conosciuti ma che, da sempre, amo ascoltare in ogni situazione.
Martí coraje, Martí valor
A ti maestro, gran pensador
Va mi canción
Martí del monte, Martí del Sol
Hecho de fuego,
sangre y sudor
Revolución
Chi non conosce Compay
Segundo?
La sua storia e' attraversa decenni di vita cubana, gia' conosciuto
prima del Triunfo de la Revolucion, negli anni duri fu costretto a fare altri
mestieri per sopravvivere salvo poi ritrovare la fama in tada eta' con Buena
Vista Social Club. Chan Chan
e' un pezzo pazzesco, in rete gira un video in cui, col sottofondo della
canzone, si esplorano i luoghi piu' belli de La Habana, andatelo a cercare.
De Alto Cedro voy para Marcané
Llego a Cueto, voy para Mayarí
Llego a Cueto, voy para Mayarí
El cariño que te tengo
No te lo puedo negar
Se me sale la babita
Yo no lo puedo evitar
No te lo puedo negar
Se me sale la babita
Yo no lo puedo evitar
Silvio Rodriguez e' da sempre definito uno dei cantori della Rivoluzione, amico personale di
Fidel ha scritto tantissime canzoni stupende.
Poi il destino ti castiga e ti fa fare un figlio rappero ma questo e' un
altro discorso.
Ojala l'ho sentita per la prima volta qualche anno fa al concerto Paz sin
Fronteras e me ne sono innamorato.
Ojalá se te
acabe la mirada constante. La palabra precisa, la sonrisa perfecta.
Ojalá pase algo que te borre de pronto. Una luz cegadora, un disparo de nievi. Ojalá por
lo menos que me lleve la muerte. Para no verte tanto para no verte
siempre.
En todos los segundos en todas las visiones.
Ojalá que no pueda tocarte ni en canciones
Pablo Milanes e'
un grande. Non posso dire di conoscerne a fondo la discografia ma Jolanda e'
un'altra di quelle canzoni che, ovunque mi trovi, sanno evocare Cuba, un
miracolo, un dono.
Cuando te vi sabia que era cierto
Este temor de hallarme descubierto
Tu me desnudas con siete razones
Me abres el pecho siempre que me colmas
Este temor de hallarme descubierto
Tu me desnudas con siete razones
Me abres el pecho siempre que me colmas
Buena Fe' li conosco invece
piuttosto bene, sono il mio gruppo cubano preferito
Li
ricordo , a Miami, in una tv della gusaneria, tenere testa al solito
conduttore, nascostosi nei cessi di qualche aeroporto del mondo per lasciare la
Rivoluzione e riempirsi le tasche di quattrini in Florida, che cercava di
provocarli.
Israel e' davvero il cantore moderno della Rivoluzione, ma una
Rivoluzione da raccontare alle nuove generazioni con parole nuove, senza
indugiare in quelle del passato che rischiano di fare poca breccia nei
giovani.
Propuesta racconta dell'offerta di restare di un giovane alla sua
bella che vorrebbe andarsene via dal paese, il finale del video e' positivo,
purtroppo nella vita reale le cose vanno in modo differente.
Invece del testo vi posto l'intera canzone.
Buon ascolto.
L'Argentina prova ad uscire dal tunnel della crisi di fiducia del mercato, con il peso che ha perso oltre un terzo del proprio valore nell'ultimo mese, mettendo in campo un piano di austerità. Il programma - illustrato dal presidente Mauricio Macri - prevede la soppressione di diversi ministeri e una maggiore tassazione delle esportazioni, al fine di ridurre il deficit di bilancio, stabilizzare l'economia e mettere un freno alla caduta libera del peso. "Dobbiamo far fronte a un problema di base - ha detto - cioè di non spendere più di quanto abbiamo, di fare degli sforzi per equilibrare i conti dello stato".
RispondiEliminaIl ministro delle Finanze argentino Nicolàs Dujovne, parlando dopo il presidente, ha fornito maggori dettagli sulle misure che il governo metterà in campo, annunciando che l'Argentina "si propone di raggiungere un equilibrio della sua spesa fiscale, prima delle imposte, già nel 2019" invece del deficit dell'1,3% finora progettato.
Intervenendo dopo un discorso del presidente Mauricio Macri che aveva anticipato "la necessità di uno sforzo per superare la crisi anche da parte del settore più forte della società, quello esportatore", Dujovne ha precisato che "per i prodotti chiave come la soia, la tassa sarà di quattro pesos per dollaro, e di tre pesos per gli altri settori dell'esportazione". Si tratterà, ha specificato, di un Diritto di esportazione "transitorio" per il 2018 ed il 2019 che dovrebbe contribuire a ridurre dell'1% il deficit di bilancio.
Dujovne ha quindi confermato che insieme alla sua equipe sta partendo per Washington per negoziati con il Fondo monetario internazionale (Fmi) miranti ad ottenere un esborso più rapido, già nel 2019, delle tranche del prestito 'stand by' di 50 miliardi di dollari concesso all'Argentina e previste per il 2020 e il 2021
L'intervento di Macri arriva alla vigilia della riunione di domani a Washington durante la quale il governo di Buenos Aires chiederà al Fmi di anticipare la concessione di aiuti finanziari al paese. Macri ha sottolineato l'urgenza della situazione ma ha cercato anche di utilizzare toni confortanti. "Affrontiamo le difficoltà nel modo migliore - ha detto - supereremo la crisi prendendoci cura dei più bisognosi". A questo verranno incrementati i programmi di aiuto alimentari e stabiliti dei plafond ai prezzi di alcuni prodotti di base.
El Centro de Inmunología Molecular (CIM) de Cuba, puso a disposición de forma gratuita, la primera vacuna contra el cáncer de pulmón a todos los pacientes de la isla que padezcan de esta enfermedad. De acuerdo a especialistas de la nación caribeña, se trata de un novedoso tratamiento, único en el mundo, que básicamente logra detener el avance de la patología, sin afectar la calidad de vida de las personas.
RispondiElimina“Los resultados de la vacuna dan una segunda oportunidad a los pacientes, no se elimina el tumor pero se detiene el crecimiento, permitiendo que los pacientes puedan vivir más y, sobre todo con una buena calidad de vida porque su toxicidad es mínima”, asegura el científico Arlhee Díaz.
Aunque se prevé que la vacuna pueda ser comercializada pronto, todavia no hay nada en concreto.
“Hasta el momento, lo único que hemos hecho es firmar un acuerdo de confidencialidad con un centro de investigación de ese país para empezar a intercambiar información. A partir de este punto, en un futuro podríamos empezar ensayos de fase 1, ensayo de eficacia”, explicó Díaz.
Por ahora los cubanos tienen acceso a la vacuna a través de sus hospitales, mientras que en el caso de los ciudadanos extranjeros, deberán primero ingresar al sistema de salud de Cuba, y luego pagar un monto módico para ser parte del tratamiento. Por el momento, sólo médicos de Cuba están autorizados para aplicar la vacuna.
Alla tua lista che è un po' anche la mia aggiungo Candido Fabre',
RispondiElimina'El apagon'...molto amato Candido specie in Oriente...a me piace...come sempre altri avranno le loro canzoni preferite perché Cuba è come una tavola bianca dove ognuno scrive ciò che ama,
Ciao a tutti
Andrea M.
Ho visto 2 volte Candido al Carnaval de Tunas, classico cantante per queste manifestazioni.
EliminaSapevi quando iniziava a cantare ma non quando finiva.
Si...e parla parla parla parla
EliminaAndrea M.
.....e beve....
EliminaLos Van Van per tutta la vita. Giuseppe
RispondiEliminaSicuramente ma li sempre visti come una band da ballare, da fiesta.
EliminaTe la ricordi Milco 'la jinetera ' di Willy Chirino?
RispondiEliminaAggiungo pure questa...credo sia stata la prima canzone cubana che abbia ascoltato..
Andrea M.
Ricordo che Cuba lo stava "esperando".....ancora espera...lui non Cuba.
EliminaMai piaciuta.
Chirino approdo' in Usa da bambino grazie a quel vergognoso mercanteggiamento di esseri umani che e' stata l'operazione Peter Pan.
Oggi anche su Torino ci sono le offerte KLM a 367 euro, bisogna fare un po' di salti mortali con le date ma confermo che ci sono a un solo scalo.
RispondiEliminahola! certo la tradizione musicale è stupenda ma ad oggi nella isla rimane ben poco, la moda ( purtroppo ) la fa el reggaeton "dame un chupi chupi" jajajaj chao Enrico
RispondiEliminaVero infatti ho indicato pezzi che sono la storia della musica di Cuba ma che non sono certo di moda oggi, purtroppo.
EliminaNon si può dimenticare Carlos Puebla...secondo me la voce Cubana più bella...quando ascolto "Y en eso llegò Fidel"mi emoziono sempre..! Poi negli anni 90 mi piacevano molto,Isaac Delgado...Manolin e i Van Van..per non parlare dei mitici Buenavista Social Club(Compay Segundo,Ibrahim Ferrer,ecc..)...Poi purtroppo è arrivata quella merda di Reaggeton..!blanco79
RispondiEliminaNon dimenticare Omara Portuondo
EliminaVerissimo...pensare che l'ho anche ascoltata dal vivo,insieme a tutto il resto del Buenavista social club,al Lucca Summer Festival del 2000...concerto spettacolare!blanco79
EliminaL'ho vista intervistata dalla TV cubana. È ancora bella arzilla.
EliminaNei miei primi viaggi a Cuba Chirino non si poteva ascoltare pubblicamente, era controrivoluzionario!! Es verdad que la Habana lo esta' esperando todavia!!
RispondiEliminaVero....ma non è stata una gran perdita.
Eliminaa me la canzone che piu mi ricorda e rappresenta cuba è la vida es un carnaval di celia cruz
RispondiEliminaOggi però Cuba (al di là se la cosa poi piace o meno) é anche molto Gente de Zona e Cubaton, con tanto rap USA che affascina le nuove generazioni e crea una marea di falsi di Gucci e Supreme tra i vestiti che la gente si mette. roba da farci un servizio fotografico che riscuoterebbe un certo successo sui blog fashionisti :-).. fa davvero effetto vedere tutta quella gente con tutti sti fake, solo un anno fa non ne vedevo uno. Mat.
RispondiEliminaLe mode hanno un inizio e una fine.
RispondiEliminaAnche questa,orribile,avrà un suo epilogo.