venerdì 21 settembre 2018

UN TRACO, OGNI TANTO...



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In situazioni normali non si puo' certo dire che il vostro umile scriba sia un grande bevitore.
Una bottiglia di vino mi dura in Italia una settimana, una bottiglia di anejo especial diciamo quasi un mese, giusto un cicchetto la sera e neanche tutte le sere.
Vita piuttosto morigerata ma non per chissa' quale motivo, semplicemente cerco, malgrado lo scendere della sabbia nella clessidra, di mantenermi in forma, evitando gli eccessi.
Pero' poi capitano le occasioni particolari, le cene coi miei Villans dopo le partite, dove i bicchieri di vino sono diversi (cercando poi una strada sicura per tornare a casa...evitando problemi che potrebbero essere seri), a fine cena anche il liquorino che fa il suo mestiere.
Questa estate sono sceso ad Albenga almeno una decina di volte per lavoro, la sera col direttore di un camping e un residence dove lavoriamo ed il gestore del ristorante/bar, due sodali, non ci siamo fatti mancare nulla.
Dal buon aperitivo, al litro di Pigato ligure (ovviamente gentile cadeau all'umile scriba, visto che i miei ragazzi non possono, durante il lavoro toccare alcool) alle grappette a serata inoltrata e via discorrendo...
Il mio concetto di bere, sempre senza esagerare troppo, e' legato alla compagnia, agli amici, alla farandula, al bel vivere.
Sei in riva al mare, con buoni amici, magari anche con delle belle bimbe e che fai?
Bagni il becco col maraschino?
Non credo.
Posso tranquillamente dire che il mio bere, sempre senza mai perdere il controllo, e' figlio della compagnia del momento.
A Cuba e' piu' o meno la stessa cosa, con l'aggiunta appunto, di Cuba e di tutto cio' che questo comporta.
Nel momento in cui metto piede sull'amato suolo cubano il richiamo del rhum diventa impellente.
Questo non per fare quello inserito nel contesto, ho passato da tempo l'eta' per queste cazzate, semplicemente sono consapevole di essere nel migliore posto al mondo per sorseggiare l'amato liquore ambrato.
Non condivido questa passione per la birra, se capita ne bevo un po' ma senza mai andare oltre la singola lattina...e manco riesco a finirla.
Il ron e' un'altro discorso.
Quando sono in viaggio sul carro da La Habana a Tunas dopo essere sbarcato dall'avion nella capitale di tutti i cubani, alla prima tappa, in piena notte, magari in mezzo al nulla, avvolti da quella nebbiolina, quella sorta di calaverna, che avvolge il campo cubano e la sua bruma, quando ci si ferma in un rapiditos in culo ai lupi, la prima cosa che faccio e' acquistare una bottiglia piccolina di anejo especial, magari una di quelle da 4,50 che non ingombra troppo.
Alla fine durante tutto il viaggio fino al mattino presto quando arrivo nella mia citta', ci tirero' 2/3 golate, nulla di che ma...cazzo sono a casa!
E' un modo di iniziare la vacanza, di lasciarmi alle spalle mesi e mesi di rompimenti di coglioni e di lavoro, e' la voglia di ritrovare i bei davanzali che mi aspettano, la mia familia, gli amici di sempre, il tutto in quei pochi sorsi di ron....che rappresentano Cuba.
Nella nostra casa cubana non manca mai il ron, alla fine lo bevo solo io, visto che tolta la fanciulla che svuoterebbe un tanque di cerveza, sono capitato in una rara familia di astemi.
Mi piace a volte sedermi con un paio di vecchi amici al parque o da qualche parte con una boccia di ron per parlare della vita, delle stelle, della figa, di Dio o chi per lui domina la volta celeste.
Piu' il livello di ron nella boccia scende piu' Dio, qualunque Dio vogliate, qualunque Orishas amiate e' piu' presente fra noi.
Non c'e' niente come un traco de ron che ti fa apprezzare il culo di una mulatta che ti passa davanti come se niente fosse, aspettando il piropo che la faccia sorridere.
Quando la vacanza finisce, porto sempre a casa 2 bottiglie; una per la  prima cena dei Villans dopo la partita e l'altra per me.
La prima finisce in 10 minuti, l'altra dura un casino di tempo.
Via da Cuba anche la voglia di ron, di sole, di mulatte, di culi, di davanzali da blocco aortico...sparisce... o quasi.

18 commenti:

  1. «La Grecia prevede di ridurre ulteriormente i controlli sui capitali e presto verranno eliminate tutte le restrizioni imposte tre anni fa». Lo ha detto il suo ministro delle Finanze, Euclide Tsakalotos. «Avremo un nuovo allentamento (dei controlli sui capitali) molto presto», ha detto il ministro in un’intervista al quotidiano Naftemporiki, senza specificare però quando, ma i tempi, secondo gli analisti, sembrano ormai maturi. «Con questo nuovo allentamento completeremo il secondo pilastro (dei regolamenti) riguardante i prelievi di contante e l’apertura di conti bancari, e entreremo nella fase finale per la piena abolizione dei controlli sui capitali, il terzo e ultimo pilastro ... in materia di restrizioni sul trasferimento di capitali all'estero », ha detto il ministro che ha sostituito nel luglio 2015 il bellicoso Yanis Varoufakis.
    La Grecia ha imposto controlli sui capitali per arginare una fuga di liquidità dalle sue banche nel luglio 2015, quando, al culmine della crisi del debito, ha dovuto affrontare il rischio di fallimento e l'uscita dall'euro. Il mese scorso Atene è uscita dall'ultimo di tre salvataggi internazionali e quasi nove anni di austerità. La Grecia rimane però fortemente indebitata e sottoposta al monitoraggio fiscale, sebbene in maniera meno forte, da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale.
    Restano i tagli alle pensioni
    Più complessa la situazione per il previsto taglio delle pensioni che dovrebbe andare in vigore il prossimo 1° gennaio 2019. In un primo momento il portavoce del governo greco, Dimitris Tzanakopoulos, ha sostenuto che la Troika, in visita ad Atene in questi giorni e guidata dal decano Declan Costello, aveva aperto la porta al rinvio se non addirittura alla soppressione dei tagli previdenziali. Ma era un tentativo di forzare la mano alla Commissione. Immediata è giunta la precisazione da Bruxelles della Commissione europea che ha negato qualsiasi cedimento alla linea della austerità.
    «La nostra posizione è cristallina: pacta sunt servanda». Il portavoce della Commissione Alexander Winterstein ha detto in un secco comunicato stampa, usando una frase latina che da secoli significa “gli accordi devono essere mantenuti”. Un brutto segnale per il premier Alexis Tsipras che si attendeva un segnale di maggior comprensione in vista delle elezioni. Segnali preoccupanti che giungono anche da Nea Dimokratia, dove il leader dell'opposizione, Kyriakos Mitsotakis ha promesso di ridurre le tasse e i contributi della previdenza sociale e introdurre riforme radicali quando il suo partito, oggi in vantaggio nei sondaggi, arriverà al potere, migliorando la vita quotidiana dei cittadini e mettendo fine a una “era grigia”.
    Ancora una volta promesse irrealizzabili come se la crisi non ci fosse mai stata e il surplus primario del 3,5% fino al 2022 e poi del 2,2% fino al 2060 non valga più per il prossimo esecutivo.
    Per le ultime speranze di rinvio del taglio alle pensioni è tutto demandato alla riunione dei ministri delle finanze dell'Eurozona prevista il 5 novembre. Sempre a novembre, la Commissione europea dovrebbe pubblicare la sua prima relazione sull'attuazione delle riforme da quando la Grecia è uscita dal programma di salvataggio il 20 agosto. Un controllo meno rigido ma comunque molto importante per poter accedere con maggiore tranquillità ai mercati internazionali.

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  2. Dopo un evento internazionale tenutosi a Mosca, Stalin invitò vari capi di stato a cena nella sua dacia. Tutti accettarono l'invito con molto piacere, la maggior parte di loro era curiosa di vedere dove e come viveva l'uomo che più di tutti portava il peso delle lotte del proletariato sulle proprie spalle.
    Arrivati, gli invitati rimasero molto perplessi. La dacia che il governo sovietico aveva assegnato a Stalin era molto minimalista.
    Una camera da letto dove era presente un letto e un mobile.
    Una camera adibita a studio dove era presente una scrivania, una picccola bibblioteca dove Stalin teneva documenti e testi di Lenin e una bandiera dell'Unione Sovietica.
    Il salone dove si teneva la cena, aveva un ampia veduta sul giardino ben curato ed erano presenti alcuni mobili e due tavoli.
    Stalin fece accomodare i suoi ospiti e dopo alcuni instanti entrò l'unica cameriera presente, che con stupore degli ospiti si rivolse a Stalin dandogli del tu ed ogni frase iniziava sempre con "Compagno Stalin". Stalin s'intrattenne con la cameriera per discutere della disposizione degli ospiti e di come si sarebbe svolta la cena. Finito di parlare con Stalin la cameriera si congedò dalla stanza per poi tornare con le varie portate della cena, portate che vennero poggiate su un piccolo tavolo, Stalin seguì con molta attenzione le operazioni della cena.
    Finito di portare le pietanze, la cameriera salutò il Compagno Stalin e i presenti. A questo punto gli invitati si accomodarono al tavolo e dopo un brindisi Stalin si alzò in piedi e si diresse verso il tavolo dove erano le pietanze si preparò il proprio piatto e tornò al tavolo. Accortosi dello stupore degli invitati, disse:
    Allora, mangiamo!! Aspettate forse che vengano i camerieri a servirci? Ecco dove sono i piatti, scopriteli e servitevi se non volete restare senza mangiare.
    Dal racconto di Enver Hoxha. "With Stalin. Memoirs from my meetings with Stalin". Autore E. Hoxha ( 2011-2012)

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  3. Cuba senza ron non e'Cuba.Giuseppe

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    1. Si ma senza esagerare, un conto e' essere sull'allegrotto che...aiuta, un altro e' ritrovarsi sverso come un aquila...

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    2. Se dovessi bere qui quello che bevo a Cuba sarei in coma etilico perennemente.
      Biondo , tempo fa , avevi pubblicato un mio racconto ( Fernet ) che era in tema.. :-)

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    3. Se hai voglia di ripostarlo qua'....

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    4. Se non lo trovi tu io non so proprio come....

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  4. Comunque il volo Alitalia di febbraio che ho preso a 390 oggi viene via a quasi 600.

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  5. Olga Tañón visita La Habana
    Un día como hoy hace nueve años se realizó el concierto más importante en la vida de muchos. “Paz sin fronteras”, el cual muchos trataron de disuadirnos de esta cita histórica con La Paz. Algunos flaquearon, algunos no tuvieron el valor pero al final los que formamos parte, los que estuvimos presentes, logramos por unas horas y como ejemplo de fe por la eternidad, levantar un bloqueo y embargo económico que la historia ha demostrado ser ilógico y fracasado. Tenemos la fe que pronto veremos una solución pacífica a esta situación para el beneficio de millones de hermanos, hermanas, familias y amigos dentro y fuera de Cuba. Demos paso a la integración y no a la separación de la humanidad ¡Fe!

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  6. Guarda Alitalia sdesso parte da malpensa con scalo Roma Havana

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    1. Non è complicato...
      Se hai il biglietto da Malpensa parti da Malpensa.
      Se lo hai da Torino parti da Torino.
      Il volo finale è sempre da Roma.

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  7. hola! personalmente sono totalmente astemio, en la isla compro ron, cerveza e ogni tipo di bevanda che mi richiedono per le amiche, negli ultimi anni va di moda la tequila e wisky. Al dueño la classica botella de ron prima di andare via. Certo che ron e cuba è un binomio inscindibile. chao Enrico

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    1. Infatti berlo qua'...sembra abbia tutto un altro sapore.
      Falta algo.

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  8. Osmany Juantorena saluta Fidel Castro da Instagram. Una foto e poche righe: « Hasta la victoria siempre Comandante. Come dijiste en unos de tus discursos la historia te absolverá 🇨🇺.. Descansa en paz»

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  9. A Cuba cambio le mie abitudini,qui non bevo neanche una birra nell'isla mi piace invece terminare la giornata con un bicchierino o due di ron (rigorosamente con ghiaccio...per accusarlo meno ..o quantomeno per darmi quest'impressione...)molte volte passo i pomeriggi al bar del Pliska condividendo una o più bottiglie con gli amici cubani di sempre ascoltando le loro strampalate storie che vanno da 'un ex professore di educazione fisica ..uno degli uomini più ricchi di holguin..che ricostrui la casa bruciata di un suo alunno il quale anni dopo diventato pnr lo arresterà disprezzato dal suo stesso jefe ' al vecchio pazzo che ha un Cadillac rosa nuovo di pacca chiuso in un garage senza porte da 30 anni che fa vedere foto del meraviglioso carro promettendo di abbattere il muro a chi lo comprerà a scatola chiusa per 12.000cuc ...amo i ron giovani ed anche il ron al miele..in Italia li colleziono e qualche volta porto giù qualche bottiglia pregiata ed esotica (molto apprezzata dagli amici)tipo il ron panamense Abuelo o qualche ron della Guyana..fumo anche un buon sigaro e mi sento rilassato e felice come qui raramente sono.....p.s. credo che l'havana club importato in Europa abbia aggiunta di additivi perché il sapore mi pare assai differente...e poi altra curiosità :vendono ron anche en la calle(lo avete mai comprato?)...assolutamente (almeno credo )falso ,le bottiglie sono assolutamente identiche il sapore beh....variabile....comprato spesso ed offerto specie il Santiago ..non è mai morto nessuno...
    Saluti a tutti
    Andrea M.

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  10. Ho notato anche io che Havana club in Italia pare abbia meno sapore ma ho sempre pensato fosse una mia impressione.
    La Corona che vendono a Cuba è una porcheria lontana parente di quella che troviamo da noi.

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  11. Mondiali Volley
    Italia-Rassia 2-3
    Siamo comunque in Final Six

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