venerdì 21 dicembre 2018

QUINTO POTERE



 Risultati immagini per quinto potere

Alessandro Zarlatti, nel suo ultimo pezzo, invitava tutti gli italiani che conoscono ed amano Cuba a difenderla anche dalla cattiva stampa e dall'informazione pilotata.
Sidney Lumet, decenni fa, fece un film chiamato Quinto Potere che parlava proprio della stampa e della sua capacita' di manipolare la realta'.
Sempre la stampa, e' bene ricordare causo' la caduta con successive dimissioni di Nixon, per una volta ne fece una giusta.
Come viene trattata la nostra isola dalla stampa nostrana e' cosa nota, gli ineffabili pennivendoli si dilettano a parlare di un paese di cui sanno poco o nulla direttamente seduti sulle loro poltrone nelle redazioni oppure, al massimo, in qualche stanza di un hotel di lusso di Miami.
L'ultimo episodio divertente riguarda il testo della nuova costituzione di Cuba che presto sara' approvata.
Andatevi a leggere i titoli degli aritcoli dei pennivendoli a gettone “La fine del Comunismo”, “Cuba accetta la proprieta' privata” e via discorrendo.
L'altro giorno ho postato alcuni articoli della costituzione stessa che smentiscono clamorosamente queste affermazioni.
D'altronde non e' che ci voglia un genio, basta fare come ha fatto il vostro umile scriba che l'ha stampata e l'ha letta.
Oltre al ruolo guida del Partido la Carta Magna parla forte e chiaro in decine di punti del carattere Socialista del paese, il Socialismo resta un punto di passaggio per arrivare ad una societa' Comunista.
Che poi ci riescano ho i miei dubbi, ma e' tutto scritto chiaro nero su bianco, basta leggere.
La prima regola del giornalismo consiste nella verifica delle notizie PRIMA  di pubblicarle, non dopo.
Che Cuba goda di cattivissima stampa e' cosa arcinota, ricordo gli articoli sulla visita in Italia con tanto di giro di conferenze della Sanchez, altra bloggara a gettone di cui si sono perse le tracce.
Il giro di conferenze fu un flop colossale, da cui lei pero' riusci' ad uscirne con le tasche piene.
Esistono poi decine di siti che, da Miami, hablano mierda su tutto cio' che riguarda l'isola.
Se un bimbo starnutisce a Cienfuegos e' sicuro che la Zika ha impestato l'isola fino a Santiago.
Ultimamente hanno postato la foto di Mariela che pranza con una cantante spagnola mangiandosi una aragosta.
Apriti cielo.
LA FIGLIA DI RAUL BANCHETTA COL PREZIOSO MOLLUSCO MENTRE LA GENTE FA LA CODA PER IL PANE.
Pago dai 7 ai 10 cuc una decina di aragoste surgelate quando sono a Tunas, se sono alla playa anche meno.
Quindi si tratta di un pasto che moltissimi cubani possono permettersi, ma se e' Mariela la protagonista allora trattasi di schiaffo alla miseria.
Avrete tutti visto le scene di Parigi in questi giorni, la polizia che randella di brutto donne, uomini, ragazzi, persino gente in carrozzella.
Ricorderete la Guardia Civil spagnola manganellare senza farsi alcun problema i poveri catalani che volevano soltanto esercitare il loro diritto al voto in funzione di una agognata indipendenza.
Non voglio neanche parlare del G8 italiano...e' meglio.
Ciò che avviene nella striscia di Gaza e' sotto gli occhi di tutti.
Pensate solo cosa avrebbe scritto la stampa di tutto il mondo se la Policia Revolucionaria si fosse comportata allo stesso modo; (randellate, botte, blindati in giro per la citta'), con la popolazione cubana in caso di manifestazioni simili.
Si parlerebbe di violazioni dei diritti civili, di dittatura spietata, di aggressioni alla popolazione civile e via discorrendo.
Sono d'accordo sul fatto che Battisti debba tornare in Italia e pagare le sue colpe, se ammazzi la gente non sei un “Compagno che ha sbagliato” ma un criminale.
Pero' perche' nessun organo di stampa italiano e non ha mai avuto lo stesso atteggiamento nei confronti di Posada Carriles, quando era in vita e ben protetto dal dipartimento di stato Usa?
Mi fermo qua' anche se la lista sarebbe davvero infinita.

25 commenti:

  1. Si delinea con maggiore chiarezza il risultato della trattativa sulla manovra fiscale tra il governo giallo-verde e la Commissione Europea.

    Quota 100 e reddito di cittadinanza perdono un paio di miliardi ciascuna (da 9 a 7,1 il secondo e da 6,7 a 3,9 il primo). L’escamotage per realizzare ciò sta in parte in un meccanismo secondo il quale si stima statisticamente che il 10-15 per cento degli aventi diritto rinunceranno e in parte spostando nel tempo l’attuazione. Entrambe le misure comunque non saranno nel maxi emendamento, dove ci saranno solo i fondi, e solo una volta approvata la legge di Bilancio arriveranno i decreti attuativi. Inoltre di questi, 2 miliardi saranno congelati come clausola di salvaguardia, per cui a luglio essi potrebbero essere distolti da reddito e pensioni se i conti non torneranno e usati per abbattere ulteriormente il deficit.

    Circa due miliardi tra dismissioni immobiliari (un miliardo) e incentivi ai Comuni che cambiano la destinazione d’uso degli immobili. Molte le perplessità sulla possibilità di attuare un piano di dismissioni così vasto in breve tempo, dove hanno fallito tutti i governi precedenti. A parte il delitto di vendere beni pubblici che sono stati realizzati coi sacrifici delle generazioni di lavoratori precedenti, delle due l’una: o si realizza poco, o per fare tanto e in fretta si deve svendere, a tutto beneficio degli squali privati.

    Sugli investimenti, rispetto alla prima versione della legge di Bilancio, vengono tagliati 3 miliardi, sotto forma di “rimodulazioni” (spostamento in avanti degli stanziamenti). A farne le spese sono le Ferrovie (600 milioni), il co-finanziamento dei fondi Ue e il fondo di sviluppo e coesione, 150 milioni dalle imposte pagate dai nuovi assunti nei centri per l’impiego e altri 100 ottenuti dal congelamento delle assunzioni a tempo intederminato fino al 15 novembre nella pubblica amministrazione (esclusi enti locali).

    In ogni caso la manovra resta sotto sorveglianza. Come indica la lettera con cui Juncker ha risposto a quella di Conte (la famosa lettera di “Babbo natale” di Salvini), la Commissione verificherà che «la manovra approvata in Parlamento rispecchi» quanto concordato. Poi a maggio si rifaranno i conti, con lo spettro dell’infrazione Ue sempre pronta a scattare.

    Dal lato delle maggiori entrate si prevede una nuova stretta sui giochi da 450 milioni l’anno e una nuova fase di spending review.

    Si è parlato inoltre della tanto attesa digital tax, la tanto attesa tassa sulle transazioni elettroniche. Per diventare operativa si dovrà attendere le regole attuative dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico, delle Authority per le comunicazioni e per la Privacy e dell’Agenzia dell’Italia digitale entro 4 mesi. Quindi tempi lungi e risultato incerto. Per cui gli spettri della tagliola europea sono più probabili di quanto si creda.

    Inoltre, si scarica tutto ulteriormente sul futuro, come hanno fatto i precedenti governi che si lascano in eredità l’uno con l’altro la patata più bollente, ossia evitare l’incremento dell’IVA. A questo proposito si rischia una stangata da 20 mld nel 2020. Le clausole di salvaguardia (relative all’IVA e accise sui carburanti) passano infatti per il 2020 dalla attuale e prevista cifra di 13,7 miliardi a 23,1 miliardi e nel addirittura nel 2021 da 15,6 a 28,7 miliardi.

    RispondiElimina
  2. La crescita prevista per 2019 passa nelle stime del governo dall’1,5% all’1%, quindi si riconosce che il tanto sbandierato “effetto espansivo” della manovra sarà assai limitato.

    Nota altamente negativa a latere della manovra invece due provvedimenti, uno preso e uno non preso.

    Il provvedimento preso riguarda la soglia di affidamento diretto degli appalti per i Comuni che passerà da 40 mila a 200 mila euro. I sindaci potranno assegnare lavori e forniture per importi fino a 200 mila euro senza bisogno di gare e motivazioni. Questa soglia farà sì che il 70 per cento delle commesse sono sottratte alla trasparenza. Sarà fonte di “snellimento amministrativo” o brodo di coltura per ulteriore malaffare pubblico-privato? La nostra memoria storica dà una risposta univoca a questa domanda.

    Provvedimento non preso: si rinuncia a riscuotere i 4 miliardi di Ici arretrata della chiesa, come imposto dalla Corte di Giustizia UE. Gli incassi sarebbero finiti ai Comuni che avrebbero potuto assolvere un po’ meno alla loro funzione di drenaggio fiscale e dedicarsi un po’ alle loro funzioni al servizio dello stato sociale.

    Quindi ai Comuni, anziché dare autonomia amministrativa rimpinguando i loro bilanci ma stringendo i controlli, tutt’al contrario, dopo che si sono tagliati i fondi, si dà una licenza di agire, senza controlli amministrativi, cosa che non potrà che scaricarsi alla fine sui contenziosi giudiziari.

    Nota positiva, ma del resto del tutto scontata, lo scomputo dal deficit di 0,2 punti di Pil per interventi di messa in sicurezza di infrastrutture e contro il dissesto idrogeologico, cosa di cui l’Italia avrebbe molta più necessità. Ma se quella strada era allora percorribile – ci chiediamo – perché non si è puntato molto di più lì, portando questa voce a livelli molto più alti? Magari tanti piccoli interventi di manutenzione pubblica, interventi dove il lavoro è tanto e i capitali sono pochi, con l’assunzione di tanti giovani operai e tecnici, al posto di mega opere inutili e dannose, poteva essere perseguita? Forse questa strada avrebbe potuto dare più lavoro (tanto) e meno elemosina (poca e incerta)? Certo non sarebbe la soluzione di tutti i problemi dei lavoratori, che ben sappiamo non potrà mai essere attuata in questa società basata sul profitto. Ma anche in queste cose si vede quanto il capitalismo non sia in grado di rispondere anche ai più elementari diritti dei cittadini: la sicurezza, quella vera. Quella per cui non ti caschino le scuole sulla testa, che non ti crollino i ponti dove sei costretto a passare per andare a lavoro, quella per cui la tua casa non venga trascinata via da una frana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La chiesa riesce sempre a sfangarla! E la cosa peggiore è ancora quanta gente lasci a loro la propria eredità o faccia donazioni enormi a quella che non è altro che un'organizzazione come altre, con spesso anche del lucro mascherato. Qui nella mia provincia c'è una media di un lascito al giorno fatto da un notaio alla chiesa... moltiplichiamolo per le ns province e da l'idea della situazione grottesca! Mat.

      Elimina
    2. Se leggi la storia dello Ior ti accorgi che era ed e' anche una associazione a delinquere.

      Elimina
    3. le religioni sono la rovina dei popoli, infatti i paesi veramente globalizzati sono quelli non confessionali. il cattolicesimo in occidente è il peggio assoluto chi conosce la storia e non si fa accecare dalla fede non può non ammetterlo. Enrico

      Elimina
    4. A volte pero' sono anche il solo elemento di conforto.
      Se fai una vita di merda puoi solo sperare che...dopo le cose siano migliori.
      In fondo anche a questo servono le religioni.

      Elimina
  3. Roma, 21 dic (PL) La viceministra de Comercio Exterior y la Inversión Extranjera (Mincex) de Cuba Ileana Núñez, inició hoy la segunda y última etapa de su visita de trabajo a Italia por las ciudades de Milán y Turín.
    En la localidad milanesa de Sesto San Giovanni, la funcionaria visitará la sede del Grupo Campari, importante sociedad del sector alimentario italiano, presente también en la producción y distribución de bebidas y licores.
    Desde allí partirá hacia Settimo Torinese, centro urbano ubicado en el área metropolitana de la ciudad de Turín, donde recorrerá una de las plantas de la empresa transnacional del café, Lavazza, su Centro de Innovación y la Nube Lavazza, moderna instalación donde radican la sede del Grupo, el museo y otros espacios abiertos a la comunidad.
    En Turín, Nuñez dialogará también con Marco Santori, director de Desarrollo de Grupo Alce Nero, especializado en la producción agroalimentaria con un enfoque sostenible.
    Posteriormente visitará la planta y el Centro de Investigación y Desarrollo del Grupo Boero, en Rivalta Scrivia, líder en la producción de recubrimientos, pinturas y elementos protectores en sectores como arquitectura, decoración, yates y marinería.
    La primera jornada del periplo de dos días por el norte de la península, concluirá con un encuentro organizado por jóvenes de la Brigada de Amistad con Cuba 'Gino Doné', en el cual participarán también representantes de la Cámara de Comercio y otras instituciones turinesas.
    Durante esta última etapa de la visita de seis días a Italia, la funcionaria viaja acompañada por la subdirectora para la Política Comercial hacia Europa del Mincex, Nélida Guerra; el ministro consejero de la embajada de la Isla, Jorge Alfonzo, y la Consejera Económica y Comercial, Emma Liens.
    La víspera, la viceministra realizó una presentación de las oportunidades de negocios y ofertas exportables de su país ante un nutrido grupo de empresarios de la construcción, las comunicaciones y la informática, fundamentalmente, en la sede de la embajada de Cuba en Italia.
    En la reunión, organizada por la misión diplomática en coordinación con el Ministerio de Desarrollo Económico, el Instituto de Comercio Exterior y las organizaciones empresariales Confindustria y Confersercenti, Nuñez informó sobre la cartera de negocios y los incentivos para la inversión extranjera en la Isla.
    En el mismo sentido se dirigió a los presentes el embajador, José Carlos Rodríguez, quien les agradeció la participación en el encuentro y el interés demostrado en el desarrollo de negocios con Cuba, a sólo unos días del 60 aniversario del triunfo de la Revolución, el 1 de enero de 1959.

    COMPANERA...ABRIGATE...

    RispondiElimina
  4. Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros, reiteró hoy, en esta capital, que la colaboración de Cuba en el campo de la salud nunca será mercantilista, estará siempre guiada por los valores de humanismo, solidaridad e internacionalismo.

    Al resumir el acto central por la culminación de la Brigada Médica cubana en el Programa Más Médicos para Brasil, informó que de los ocho mil 471 colaboradores que se encontraban en ese país cuando el 14 de noviembre se tomó la decisión de no continuar participando, siete mil 635 concluyeron la misión, más del 90 por ciento, y hasta el momento no han regresado 836.

    RispondiElimina
  5. Non ragioniam di lor, ma guarda e passa!!

    RispondiElimina
  6. Ciao,per quanto riguarda Battisti è giusto che paghi ma allo stesso tempo dico: perchè la stampa non usa la stessa veemenza anche per chiedere l'estradizione di Delfo Zorzi,il quale se ne sta bello tranquillo in Giappone alla faccia nostra?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti chi ha causato morte e dolore deve pagare.
      Pare che Battisti sia in Bolivia dove ha buoni...agganci.

      Elimina
    2. Perchè Delfo Zorzi nessuno sa chi è. Battisti invece è mediatico e il poterlo riportare in Italia per farsi belli a livello socialmediatico è l'unico motivo per il quale il governo ne parla (vedi Salvini che vorrebbe andare addirittura a prenderlo in Brasile, ma perchè???). Mat.

      Elimina
    3. Delfo Zorzi, noto anche come Roi Hagen (Arzignano, 3 luglio 1947), è un imprenditore, attivista ed ex terrorista italiano naturalizzato giapponese.

      Ex esponente di Ordine Nuovo, fu accusato, dai collaboratori di giustizia Carlo Digilio, Martino Siciliano e Edgardo Bonazzi, di essere l'esecutore materiale della strage di Piazza Fontana a Milano e di Piazza della Loggia a Brescia ma, dopo un tortuoso percorso giudiziario fu definitivamente assolto da entrambe le accuse. La sua colpevolezza fu definita solo, pur se prescritta, per alcuni attentati minori commessi dalla cellula veneziana di Ordine Nuovo, in quanto «Zorzi a Trieste e Gorizia collocò candelotti di gelignite» che non detonarono (mentre in piazza Fontana fu usato «un esplosivo diverso e di maggiore potenza»), sia per la partecipazione alle riunioni in cui la cellula padovana di ON di Franco Freda organizzò gli attentati ai treni dell'estate 1969, che non fecero vittime ma solo feriti. La sentenza definitiva di assoluzione per piazza Fontana precisa inoltre che «la cellula veneziana di Maggi e Zorzi» nel 1969 organizzava attentati terroristici, ma riguardo ai due imputati «non è dimostrata la loro partecipazione alla strage del 12 dicembre».
      Appassionato di cultura nipponica, nel 1974 Zorzi si trasferì grazie ad una borsa di studio in Giappone, dove cominciò ad insegnare italiano all'università.
      Nel dicembre 1975 gli fu richiesto, da parte di alcuni esponenti della Democrazia Cristiana di contattare Nakayama, leader della frangia più conservatrice del Partito Liberal Democratico. Nel 1980 ritornò in Italia dove a Marghera si sposò con la giapponese Yoko Shimoji, originaria di Okinawa. Grazie alle ingenti disponibilità economiche della moglie pose le fondamenta della ditta di import export che lo portò al successo come imprenditore. Nello stesso periodo conobbe Ryoichi Sasakawa, uno dei più influenti finanziatori della Destra nipponica.
      A seguito del matrimonio nel 1989 ottenne anche il passaporto giapponese, opportunità raramente concessa dal Giappone. Con la nuova nazionalità assunse il nuovo nome di Hagen Roi (波元路伊), il cui cognome in giapponese significa «origine delle onde», oltre a essere il nome di un personaggio della Canzone dei Nibelunghi ed è in assonanza col tedesco Haken-kreuz (pronuncia aken-cròiz); in italiano «croce uncinata».

      Elimina
  7. Fino a quando non esisterà una stampa indipendente vedremo cose simili. Giuseppe

    RispondiElimina
  8. Intendevo della stampa prezzolata!!

    RispondiElimina
  9. Invece tocca a chi Cuba la conosce smentire quella gentaglia secondo me.

    RispondiElimina
  10. Un pensiero per l’ultima rock star: Andrea G. Pinketts
    By Dejanira Bada

    Andrea G. Pinketts è stata l’ultima vera rock star. È morto a 57 anni e non a 27, ma entrerà sicuramente nell’olimpo dei belli e dannati.

    Adorato dalle donne da sempre, alcolizzato come pochi, fumatore di sigari incallito. E proprio per questo qualcuno è stato capace di commentare che se l’è meritato, che se l’è andata a cercare. No comment.

    Andrea sapeva scrivere, cazzo se sapeva scrivere. Era bravo, forse uno dei più bravi, e dispiace dover constatare che negli ultimi anni molti lo avevano allontanato proprio perché alcolista, perché non era più così famoso, perché non andava più in TV, perché era stufo pure di scrivere. Però non ha mai, mai smesso di appoggiare nuovi autori, non ha mai smesso di sostenerli, di crederci, di promuoverli, di aiutarli in tutti i modi. In quelli in cui credeva, ovvio. Se gli facevi schifo non ti prendeva minimamente in considerazione.

    Ha sostenuto anche me. Ha sempre creduto in me. Ha voluto presentare il mio primo romanzo, e per il secondo ha addirittura voluto scrivere la prefazione e riprendere la penna in mano, cosa che non faceva più da un pezzo.

    Al Balubà di Milano, ogni giovedì sera, presentava romanzi gialli di scrittori emergenti. C’era sempre, che nevicasse, che venisse giù il mondo.

    E poi viveva a Le Trottoir di Piazza Ventiquattro Maggio, come molti sanno, fin dai tempi di Corso Garibaldi. Ha anche una sala a suo nome. Perché lui scriveva lì, incontrava i suoi amici lì, passava lì le serate, e beveva lì gratis i suoi infiniti cocktail.

    A volte non connetteva, è vero, e barcollava, e biascicava, ma come succede a ogni genio, gli si perdonava tutto.

    Andrea era anche un uomo molto solo nonostante fosse sempre circondato da gente. Un ex pugile che aveva fatto della vita il suo ring, che sudava tormento, ma dal quale si difendeva con un bel dritto di grottesco.

    Pinketts era un’istituzione, per Milano, per i giallisti, per gli scrittori.

    Hai visto, Andrea? Sei di nuovo finito in prima pagina sul Corriere. Dovevi morire per comparire di nuovo su un giornale, dovevi ammalarti di cancro.

    L’ultima volta che ti ho sentito mi hai solo detto: “Scusa, ora non riesco, sto troppo male”. E hai messo giù. La tua voce faceva spavento, era devastata dal dolore, dalla morfina, da quel cazzo di cancro che non sei riuscito a prendere a calci. Ora, ovunque sarai, piglia a calci gli angeli, i demoni, le particelle elementari o quel che è, perché è giusto che tu sia incazzato. Sei morto troppo presto. Avevi ancora tanto da dare, e meritavi di vivere ancora a lungo, non come scrivono alcuni beoti bigotti che non sanno quel che dicono.

    Prima che lo ricoverassero aveva smesso di bere, l’avevano obbligato, e ce la stava facendo. Era dura essere sempre lucidi, ce lo confessammo, e ci scambiammo uno sguardo complice ridendo.

    E faceva un po’ impressione vederlo ancora più brillante e divertente.

    Perché Andrea non era solo un bravo scrittore, era anche simpaticissimo, intelligente, ironico, gentile, un buono. Era dolce, sensibile, altruista, sempre pronto ad ascoltare, a dare una mano.

    Anche chi non ha mai letto un suo romanzo ma ha avuto la fortuna di conoscerlo lo ha amato e gli ha voluto bene profondamente.

    Ci mancherà tanto. Mancherà quella sua voce roca da duro, quella sua risata grottesca da pazzo squinternato.

    È morto un playboy, è morto un grande scrittore, un grande uomo d’altri tempi, è morta una rock star.

    Onorata di averti conosciuto.

    Ciao Andrea.

    RispondiElimina
  11. Ho conosciuto il Pinkett.
    Io avevo 12 anni lui credo 13/14.
    In estate mi mandavano in colonia a Bellamonte di Predazzo, figlio di dipendente della Aem di Torino andavamo in una stuttura della Aem di Milano.
    Eravamo una quindicina di torinesi e circa 200 piccoli milanesi.
    Ci pigliavano un po' per il culo ma siccome me la cavavo col calcio sono subito riuscito a entrare nel gruppo giusto.
    Lo sport apre molte porte.
    Ricordo il Pinkett con tutti i suoi riccioli ribelli, era matto gia' da allora ma piaceva ai suoi coetanei.
    Ho seguito poco la sua carriera ma quando ho letto della sua morte ci sono rimasto male.

    RispondiElimina
  12. hola! chi gestisce la stampa gestisce il potere, le masse sono facilmente manipolabili pan y circo. la stampa itagliota è degna del suo pubblico. chao Enrico

    RispondiElimina
  13. Blogarama
    Your new post has been just indexed
    QUINTO POTERE

    RispondiElimina
  14. PELOTA SECONDA FASE

    HOL-IND 3-7
    LTU-SSP 1-6
    VCL-CAV 14-1

    RispondiElimina
  15. DOPO LA REVISIONE NELLA NUOVA COSTITUZIONE CI SARA'...FRA LE ALTRE COSE...

    – Se especifica que Cuba no volverá jamás al capitalismo, “como régimen sustentado en la explotación del hombre por el hombre”.

    – En el fragmento referido a que “sólo en el socialismo (y en el comunismo) el ser humano alcanza su dignidad plena, se incorporó “comunismo”.QUINDI LA PAROLA COMUNISMO RIMANE

    – En el Art. 1, en el incicio: “Cuba es un Estado socialista de derecho…” se incorporó “y de justicia social”.

    – En el Art.5 se incorporó el avance hacia la sociedad “comunista” (decía “socialista”) y donde estaba escrito “marxista-leninista”, se eliminó el guión en el medio, porque en opinión de varios catedráticos era una formulación con un matiz stalinista. Quedó “marxista y leninista”.

    – Además, en el mismo Art. 5, se incorpora el término “política” para especificar el carácter de la “fuerza superior” del Partido Comunista de Cuba.

    Artículo 5: El Partido Comunista de Cuba, único, martiano, fidelista, marxista y leninista, vanguardia organizada de la nación cubana, sustentado en su carácter democrático y la permanente vinculación con el pueblo, es la fuerza política dirigente superior de la sociedad y del Estado.

    – Se declaró explícitamente el carácter laico del Estado.

    – Se realizaron ajustes en la forma de propiedad privada. Se establecieron los sujetos que la detentan: personas naturales y jurídicas; nacionales y extranjeras.

    – El secretario del Consejo de Estado reafirmó que la Empresa Estatal Socialista es el actor principal de la economía, no obstante reconoció que hay que abandonar los prejuicios hacia las formas no estatales y el papel del Inversión Extranjera.

    – En el Art. 22 (que se convierte en el 30), referente a la concentración de la propiedad, se adiciona que el Estado garantiza una más justa redistribución de la riqueza.

    – No se aceptó incorporar la obligatoriedad del trabajo, porque una obligación jurídica genera consecuencias. “Hay que lograr que exista un incentivo económico para que las personas se incorporen a trabajar, pero el trabajo debe limitarse a un deber social”, explicó el secretario del Consejo de Estado.

    – Se dejó explícito que la adquisición de otra ciudadanía no implica la pérdida de la cubana (ahora aparece en el Art. 36).

    – En el caso de la libertad de prensa, quedó precisado que en ningún caso los medios fundamentales de la comunicación serán objeto de propiedad privada.

    – La Salud Pública se ratifica como responsabilidad del Estado, se incorpora que sus servicios son de calidad y se añaden algunos elementos que ofrecen garantías materiales a este concepto.

    – Se especifica que la educación, con calidad y gratuidad, es un derecho desde la primera infancia hasta los estudios de posgrados.

    “Las familias no solo están vinculadas al matrimonio, unas se constituyen en actos jurídicos como el matrimonio o la adopción, pero también existen las familias de hecho a partir de uniones consensuales. El censo de población de vinvienda de 2012 reveló que personas mayores de 15 años, solo el 51 % están casadas. El 48 % están vinculadas en uniones de hecho”.

    – La Constitución no va a definir qué sujetos van a integrar el matrimonio. El nuevo Art. 82 establece que el matrimonio es una institución social y jurídica, y una de las formas de organización de las familias, derivando a la ley su desarrollo posterior.

    “Sobre el artículo 82 se tuvo en cuenta tanto los criterios de las personas a favor del matrimonio homosexual y los que no lo apoyan. Aquí no hay vencedores y vencidos”, añadió.


    Algunas propuestas no aceptadas:

    – 30 opiniones pidieron eliminar el concepto de “sistema socialista” y 23 de la “economía socialista”

    – 4 mil 800 solicitaron cambiar el nombre del país por “República Socialista de Cuba”

    – 8 mil opiniones quisieron incorporar la moneda oficial

    En total, la Comisión redactora hizo 760 cambios, que van desde una palabra o frase hasta la incorporación de un párrafo o artículo completo. “Todo lo que contribuyera a mejorar el texto lo asumimos”.

    RispondiElimina