UN DIRITTO, NON UN LUSSO

Leggevo, con una buona dose di sgomento, che ben 6 milioni di italiani hanno rinunciato ad ogni tipo di cura medica per assenza di presupposti economici.

In realta' la sanita' dovrebbe avere una sorta di gratuita', pero' se devi fare una visita importante, una di quelle che andrebbe fatta in tempi brevissimi e ti dicono che c'e' posto fra 9 mesi, sei costretto a rivolgerti al privato.

Al privato vuol dire pagare, non ci sono scappatoie, non tutti possono permetterselo, di conseguenza milioni di persone hanno rinunciato a curarsi.

Senza parlare di ticket in farmacia, una sorta di tangente non so se alla farmacia, allo stato o alle case farmaceutiche.

Occorre pero' dire anche che una sorta di gratuita' ancora esiste, in questi giorni ho avuto alcuni, inaspettati e poco simpatici, problemi di salute pare in via di risoluzione, sono stato un paio di volte in guardia medica e ho trovato persone discretamente preparate, cortesi e gentili e il tutto a costo zero.

O meglio a carico del servizio sanitario nazionale, alla fine le tasse che paghiamo a qualcosa dovrebbero servire.

Il video vede il mio Segretario Marco Rizzo far fare una figura di merda ad un sedicente dissidente cubano, proprio dal punto di vista della sanita'.

Come dice Marco e il vostro umile scriba ripete da anni, il raffronto su discorsi riguardanti la salute non va fatto fra quella cubana e quella svizzera o norvegese, il raffronto va fatto con i paesi adiacenti a Cuba nella regione.

Haiti puo' essere un termine di paragone ma se vogliamo anche S.Domingo, Bermuda, Bahamas, dove se hai il grano viene il dottore in gamba a visitarti, ma se non lo hai o ti attacchi al batacchio o speri che ci sia una Brigada medica cubana in zona.

Occorre fare una scelta chiara.

Negli Stati Uniti, al di la del poco che ha potuto fare Obama con le sue iniziative nei confronti della parte piu' debole della popolazione, se hai una assicurazione sanitaria decente hai accesso alle cure mediche, altrimenti tiri l'ala.

Certo la tassazione media e' al 25% e non al 60% come da noi, lo stato ti lascia qualche monetina in tasca ma per il resto ti devi arrangiare da solo.

Questo deve fare uno stato?

Possiamo dire che nessuno di noi vorrebbe finire in un ospedale cubano, magari uno di quelli non nella capitale, ma nessuno puo' dire che Cuba non si occupi, come puo' e con tutti i suoi limiti, della sua popolazione.

In questi giorni in familia abbiamo un tio che sta' lasciando il suo percorso terreno, e' stato comunque operato, lo hanno accudito, hanno fatto quello che hanno potuto.

Una abuela e' stata operata di cataratta, tutto gratuitamente, tutto anche piuttosto velocemente.

Chiamiamolo Socialismo, chiamiamolo assistenzialismo chiamiamolo come vogliamo ma uno stato che, come puo', si occupa dei propri cittadini quando questi hanno difficolta' e' uno stato che va salvaguardato.

Da noi lo chiamiamo lo stato sociale, che nell'ultimo decennio e' stato in gran parte smantellato.

Se a Cuba sei diversamente abile, hai un handicap nessuno ti abbandona, li vedo io gli atleti descapacitados che alla pista de Tunas si allenano in diverse discipline seguiti da solerti allenatori...statali.

Da noi, lo possono testimoniare le famiglie che vivono queste situazioni, o hai risorse economiche o ti arrangi in quanto lo stato si dimentica completamente di te.

Le salute' e un diritto non un lusso, lo stato a cui noi diamo buona parte dei nostri proventi, ha il DOVERE  di occuparsi di noi quando non siamo in buona salute, quando siamo in difficolta' e quando, da vecchi, non possiamo piu' badare a noi stessi.

Avete idea di cosa costa una retta mensile in un istituto per anziani?

Difendere Cuba vuol anche dire riconoscere gli enormi meriti della loro sanita', sopratutto oggi dove, nel mondo, i diritti acquisiti sono diventati merce molto rara.