In questi giorni sta' uscendo
nelle sale italiane l'ultimo film di Daniele Lucchetti tratto dai racconti dei
libri di Francesco Piccolo.
Il film ha come protagonista
Pif, si intitola “Momenti di trascurabile felicita'”.
Prendo spunto da questo film
per citare un racconto sulla felicita' che scrissi nel mio primo libro, ve lo
posto nei commenti.
Sintetizzando, come ha
spiegato Pif ospite di DJ Chiama Italia a Linus e Nicola Savino, la felicita'
non e' mai una condizione permanente, come scrissi nel mio racconto, si tratta
unicamente di attimi, momenti brevi, ALL'APPARENZA trascurabili che ci capitano nel mentre
che si stanno vivendo.
Dopo, a volte molto tempo
dopo, ci si accorge che in quegli attimi si e' rasentata la condizione di
felicita', o comunque di un qualcosa che le assomiglia.
Mi capita quasi ad ogni
viaggio a Cuba di vivere qualche momento simile, vi racconto quelli meno
privati ,quelli che si possono raccontare relativi al mio ultimo soggiorno a
Cuba.
Una mattina avevo parcheggiato
lo scooter a lato del parque centrale di Las Tunas, dove solitamente si
parcheggiano le due o/e le 4 ruote.
Non mi ricordo piu' cosa
dovevo fare, forse ero in giro alla cazzo, forse dovevo vedere qualcuno.
Una vecchina, molto molto
vecchina mi chiama, e' piegata in due dall'eta', immaginando cosa mi avrebbe
chiesto metto una mano in saccoccia per tirare fuori qualche moneta, agli
anziani non so mai dire di no.
Invece mi mette la mano sul
braccio, con un sorriso mi chiede se potevo aiutarla ad attraversare la strada.
Al mattino la via principale
della citta' e' trafficatissima, in questi periodi piu' che mai visto che la
gente deve comunque andare in centro per provare a trovare le cose che in
periferia latitano.
Da noi quando ci succede che
una vecchina ci chieda di aiutarla ad attraversare la strada, quando ci capita
di essere in giro a piedi?
L'ho aiutata, poi come un
fesso, mi sono accorto che stavo sorridendo, felice di un gesto cosi' semplice,
se vogliamo banale ma che mi aveva procurato un momento di trascurabile
felicita'.
Una sera prima di cena stavo dirigendomi
verso casa, volevo prende qualche dolce, la dulceria solita, quella dove fanno
il batido al cioccolato buonissimo era chiusa, credo per i problemi con la
farina, vado allora da un'altra sempre in zona centrale.
Compero una dozzina di
pastarelle ma la tipa...non ha il cubalse, e' normale a Cuba.
Un vecchiarillo che ha
assitito alla scena mi dice di aspettare, esce dal locale, attraversa la strada
ed entra, suppongo, in casa sua, dopo 3 minuti esce con un cubalse bello
fiammante e me lo consegna.
Gli chiedo se dovevo qualcosa,
lui mi mette una mano sulla spalla e mi dice che andava bene cosi', che non gli
dovevo nulla.
In un paese dove nessuno fa niente per niente si e' trattata di
una cosa rara, fosse anche solo per un semplice, povero cubalse.
Un pomeriggio col Mago
torniamo da Orandito a Vivienda, lo stesso luogo e la stessa persona di 15 anni
prima, protagonisti di un altro racconto del mio primo libro riguardante una
giornata al campo.
Andiamo a casa sua in scooter,
arriviamo con Rhum e Cervezas, lui e' appena rientrato dal fare la spesa,
inutile dire che c'era davvero buona ma buona compagnia per tutti.
Ci cucina filetti di pescado
del rio, normalmente non li mangerei neanche sotto costrizione fisica ma quella
volta...li ho trovati squisiti...
Un vecchio amico, la “buona
compagnia” il ron, la cerveza, la buona musica, una vecchia casa in un piccolo
condominio della provincia tunera, perfino el pescado del rio...tutto era
perfetto, non mancava nulla per essere davvero felici.
Una mattina ero a La Epoca,
una delle migliori tiende della citta', proprio mentre ero dentro arriva il
pollo, confezioni da circa 7 cuc l'una, lo avevano appena messo nei
frigoriferi, sicuramente nel giro di pochi minuti si sarebbe formata una coda
de madre.
Ero gia' dentro e ne prendo 2
confezioni, vista l'attuale contingenza cubana si e' trattato davvero di un
trascurabile momento di felicita'.
Lo so che alcune di queste
piccole storie sono assolutamente banali e comuni ma in fondo la vita non e' un
susseguirsi di piccole storie?
Di momenti trascurabili di
felicita'?
LA FELICITA’
RispondiEliminaChe cos'e' la felicita'?
Quanto dura?
Come la si raggiunge?
Quanto costa mantenerla?
Personalmente credo poco a chi mi dice "sono un uomo felice".
Come si può oggi, in questo complicato presente, nelle
tribolazioni in cui tutti noi ci troviamo, poter dire di essere felici?
Credo che la felicita' non sia questione di anni ,mesi, giorni, ore o
minuti.
La felicita' e' questione di pochi, unici attimi che, a bruciapelo ci
cascano addosso.
Sono stato veramente e completamente felice per 5/6 momenti
unici in questi 5 decenni di vita.
Non so spiegarmelo, e' una situazione di benessere totale, unico.
Dura un attimo ,ma e' un attimo che vale tutte le fatiche affrontate
per essere li' ,in quel preciso momento.
Alcuni di questi attimi sono legati a Cuba.
Il primo e' stato nel mio viaggio d'esordio.
A quel tempo al Tropical di Las Tunas c'era un corpo di ballo
splendido.
Mi fecero conoscere le ballerine.
La sera in discoteca mi ritrovai a ballare in mezzo a loro in una
serata splendida.
Ricordo una di loro che era quanto di più bello mi fosse capitato di
vedere.
Sara' stato il ron o il contesto della serata, ma ci fu' un momento in
cui, ballando in mezzo a loro, mi sentii al mio posto, giusto,
esatto.
Un altro momento fu' a Santiago de Cuba.
Una sera al tramonto.
In scooter stavo andando a casa a S.Barbara.
Il cielo era una palla di fuoco.
Ragazzi giocavano a baseball per la strada con pietre e bastoni.
La citta' era bellissima con tutti i suoi colori.
Fermai lo scooter e per pochi, impagabili attimi respirai i sapori
dell'oriente cubano.
Felice come un bimbo.
Un altra volta, saranno state le 18,dopo una giornata passata al
mare.
Insieme a un amico abbiamo girato Las Tunas in macchina ai 30
all'ora,in silenzio, osservando questa citta' campesina e
vivissima terminare un giorno uguale come tanti.
La camminata indolente e sensuale delle donne, delle ragazzine,
persino delle bambine.
La gente seduta sulla soglia di casa, quel nulla da fare che
racchiude in se tutto uno stile di vita.
Mi sono sentito bene.
Abbronzato, sereno con davanti una serata da vivere al meglio
con la compagnia giusta.
In quel preciso attimo tutto ha avuto un senso.
Le incazzature italiane, le delusioni, la gente che non ti piace ma
che devi sopportare e tutto quanto il resto.
Se tutte queste cose ci portano poi a quegli attimi cosi' pieni di
gioia allora vuol dire che la vita, in fondo, vale la pena di essere
vissuta.
Santa Fè - La felicità che arriva senza preavviso..la sorpresa di esser felici con poco, diamo per scontate tante cose e quando smettiamo di correre, e ci soffermiamo nei particolari, scopriamo che un bel gesto e un tramonto ci riempiono gli occhi e il cuore.
EliminaUn vecchio pezzo delle Orme, Felona a Sorona mi pare, diceva che la felicità non puoi trovarla in te ma nell'amore che un giorno agli altri darai.
EliminaForse però era solo una canzone...
Paradossale. Il c.t. del Venezuela Rafael Dudamel, 46 anni, venerdì sera ha messo il proprio mandato nelle mani dei vertici federali per protestare contro l’ingerenza politica messa in atto dagli uomini di Juan Guaidò, avversari del presidente Nicolas Maduro, e oggi si ritrova a giocare una partita che più politica non può essere. A Montilivi, lo stadio del Girona, la città del leader catalano autoesiliato e ricercato dalle autorità spagnole Carles Puigdemont, va in scena Catalogna-Venezuela.
RispondiEliminaDATA FIFA È la prima volta che la nazionale della comunità autonoma che sta sfidando il governo madrileno alla ricerca dell’indipendenza gioca in una «data Fifa», quelle riservate abitualmente alle nazionali riconosciute. Ed è anche la prima uscita dalla sconfitta ai rigori con la Tunisia del dicembre del 2016. Nella regione la scelta della data viene sottolineata in rosso come una grande conquista e la partita spinta esattamente per quello che è: un atto di rivendicazione politica.
POLITICIZZAZIONE VERGOGNOSADudamel si è dimesso, anche se non ci sono state ulteriori notizie sull’accoglimento o meno della sua richiesta, perché giovedì scorso a Madrid Antonio Ecarri, ambasciatore del governo parallelo di Guaidò in Spagna, dove è stato riconosciuto, non solo si è presentato nel ritiro della nazionale ma ha divulgato foto e video con lo stesso Dudamel e il capitano, il torinista Tomas Rincon, quando l’accordo era esattamente opposto: il materiale doveva restare rigorosamente di uso privato. Dudamel ha definito il comportamento dell’ambasciatore vergognoso così come il suo intento di politicizzare l’amichevole con l’Argentina e avendo parlato della cosa tanto in conferenza stampa come poi in zona mista dopo la vittoria sulla squadra di Messi si è attirato gli strali di quella parte della popolazione che è anti-Maduro. E non sono pochi.
GIOCATORI NEGATI Sulla panchina della Catalogna stasera a Montilivi (biglietti esauriti) siederà Gerard Lopez, ex Barça ed elemento importante del Valencia di Hector Cuper. Non è stato facile per lui fare la lista dei convocati: Huesca, Rayo Vallecano e Valladolid hanno negato l’autorizzazione ai propri giocatori, giustificando la cosa con messaggi più o meno politicizzati. Il Watford non ha fatto partire l’ex milanista Gerard Deulofeu e ieri ha rinunciato anche Xavi Hernandez, che la prossima settimana col suo Al Sadd ha uno scontro diretto per il titolo nel campionato del Qatar.
PARADOSSO PIQUÉ Ci sarà però Gerard Piqué, che dopo oltre 100 presenze con la nazionale spagnola ha abbandonato la Roja dopo il Mondiale russo. Per dedicare più tempo ad affari e famiglia, secondo la dichiarazione ufficiale, ma anche profondamente stanco di ricevere fischi in giro per la Spagna e che ogni suo gesto fosse scrutinato e suscettibile di polemiche politiche legate al suo favore al referendum per l’indipendenza. Piqué ha sempre detto di essere a favore del diritto a decidere dei catalani senza mai appoggiare pubblicamente l’indipendenza («Perderei un sacco di follower», disse serio dal ritiro della Spagna un anno e mezzo fa), però in giro per il Paese la sua sottile distinzione non è mai stata raccolta. E così Luis Enrique pena per cercare un partner per Sergio Ramos in vista dell’Europeo 2020 e Gerard Lopez si ritrova uno dei migliori centrali del mondo (la stagione in corso di Piqué è semplicemente spettacolare) per un’amichevole contro il Venezuela che più che una partita di calcio è un manifesto politico. Chissà cosa ne pensa Dudamel.
Cubalse....sei proprio un orientale......
RispondiEliminaHo imparato lo spagnolo por la calle...non Erasmus come i fighetti...😎
EliminaLa felicità ognuno deve trovarla dentro se stesso. Giuseppe
RispondiEliminaDipende.
EliminaSe uno vive pendente dalle vite altrui e'solo un poveraccio che rosica sulla felicità che tocca al proosimo ma mai a lui.
hola! è vero è questione di momenti, a cuba la trovo mentre miro el malecon dalla punta per me anche solo quello vale lo sbattimento per arrivarci. chao Enrico
RispondiEliminaIl Malecon da solo vale il prezzo del boleto
RispondiEliminaLa felicità è anche poter rentare scooter Piaggio a 3 ruote all’ Havana, ebbene sì, sono arrivati anche loro...300 di cilindrata, devo chiedere il prezzo della renta....anche i camper si noleggiano per chi fosse interessato.
RispondiEliminaLo scooter a 3 ruote é un crimine contro l'umanità.....🤬😀
RispondiEliminaMai guidato Milco....anche se fosse, a Cuba me lo farei andare bene alla grande, 300 cc puoi anche fare lunghi tragitti, e visitare posti in dolce compagnia. Mentre di un camper non ne vedo proprio l'utilità
EliminaAnche con uno scooter 125cc puoi farti dei bei giri.
EliminaIn silenzio, in piedi, al centro della piazza della Rivoluzione dell’Avana, per onorare con una grande corona di rose Josè Martì, eroe dell’indipendenza nazionale cubana. Sullosfondo l’immagine del Che. Così è stato fotografato il principe Carlo al suo arrivo a l’Avana. Lo scatto passerà alla storia: è il primo royal britannico a mettere piede nel Paese dal 1959, da quando cioè Fidel Castro chiuse le frontiere. Il principe del Galles si fermerà nel Paese per una missione di quattro giorni insieme a Camilla, la duchessa di Cornovaglia.
RispondiEliminaVisita di quattro giorni
Il 70enne erede al trono inglese è sbarcato nell’Isola dopo la visita di Stato alle Barbados. La missione è la più importante, politicamente parlando, fra le tappe nella regione caraibica che prevede anche soste in vari Stati dell’ex impero britannico oggi parte del Commonwealth. Secondo la Bbc è il segnale della volontà di Downing Street di rafforzare i rapporti con Cuba. Carlo e Camilla sono apparsi rilassati e decisamente abbronzati. Nei giorni scorsi il duca di Cornovaglia è apparso in ottima forma in costume da bagno. Per la precisione ha sfoggiato un modello di molte stagioni fa, del 2003, firmato Vilebrequin. Come la nuora Kate Middleton anche Carlo d’Inghilterra riciclacapi del suo guardaroba.
Uno dei momenti più felici è stato il primo giorno che ho toccato terra cubana: eravamo in due amici affiatatissimi, arrivato a L'Avana alle 9 di sera, il mio amico era già al quarto viaggio, un paio di mojitos nei baretti nelle vie limitrofe al Malecon. Poi camminata sul Malecon....mi sono accorto che stava albeggiando, era passata tutta la notte ma a me sembrava fosse passata si e no un'ora!!! Ancora mi ricordo quei momenti come fosse adesso.
RispondiEliminaIl primo viaggio è come la prima donna, indelebile.
RispondiEliminaLa prima volta partivo proprio in questi giorni, sono passati ben 15 anni!!
RispondiEliminaIo sono a 19 anni, cazzo sembrava ieri...
Eliminapure io a 19
EliminaQuando si parla di Venezuela certezze ce ne sono poche. Va detto che la Russia aveva promesso l'invio di aiuti, ma stavolta sembrano proprio i russi a dare le informazioni. All'ambasciata affermano che non ci sono segreti. Esistono vari contratti da onorare fra i due paesi, ma soprattutto, a fine marzo, il Venezuela dovrebbe pagare per una grossa tranche di aiuti.
RispondiEliminaFra gli uomini prevenienti dal Cremlino anche il generale Vasily Tonkoshkurov, capo della direzione della Mobilitazione delle forze armate del Cremlino, e 35 tonnellate di attrezzature, un uomo troppo importante per essere della partita se l'operazione non fosse di vitale importanza. Il sospetto è che i due aerei, un cargo Antonov-124 e un jet più piccolo Ilyushin Il-62 servano per il trasporto di quello che il Venezuela può usare come forma di pagamento visto che non ha più valuta in cassa: oro e metalli preziosi. Non è un caso che una delle due aeronavi abbia già lasciato il paese. Non si sa quale fosse il suo carico.
Nel paese intanto un nuovo blackout ha messo al buio la metà delle 23 regioni venezuelane, inclusa Caracas.
L'energia è andata via alle 17,20 locali. Al buio anche l'aeroporto di Maiquetia. Si tratta del secondo blackout dopo quello del 7 marzo. Ancora una volta il ministro della comunicazione Jorge Rodríguez, ha dato la colpa del problema a un attacco alla diga idroelettrica del Guri.