mercoledì 13 marzo 2019

SCOOTER ELETTRICI




Chi segue il blog sa che, da molti anni, ad ogni vacanza rento uno scooter dal mio buon amico Alberto.
I primi anni affittavo un'auto ma poi mi sono reso conto che, al final, erano denari sprecati e ho ripiegato sulle due ruote.
Per anni la sola disponibilita' presente e' stata quella di scooter a benzina 50cc che facevano quello che potevano.
Da qualche anno siamo passati ai 125cc, ed e' decisamente un altro viaggiare.
L'alternativa a questo tipo di spesa e' sempre stata rappresentata dall'acquisto di uno scooter elettrico.
Lasciamo perdere la solita menata della RP, dell'intestazione e le altre cose che riempiono la vita ai rosiconi, a quelli che vorrebbero ma non possono.
Pero', sempre chi segue il blog, sa che ho sempre rifiutato questa ipotesi perche', fino a poco tempo fa, gli scooter elettrici facevano decisamente cagare.
Ricorderete i primi apparsi sull'isola, piccolini, sembrava di essere seduti per terra, gomme piccole e strette, velocita' irrisoria ed autonomia molto limitata.
C'era il rischio di non riuscire a fare neanche 30 km.
Solo gli idioti non cambiano mai idea, in realta' non e' la mia idea che e' cambiata, sono cambiati gli scooter elettrici.
Sopratutto negli ultimi anni quei poveri trabiccoli si sono trasformati in fiammanti motocicli, addirittura oggi circolano moto elettriche che, almeno dal punto di vista estetico non hanno nulla da invidiare alle loro sorelle a benzina.
Certo l'ottimale sarebbe uno scooter a benzina ma, almeno a Tunas non possono circolare, sono convinto che quando sara' possibile degli scooter usati che da noi ti tirano dietro a 500 euro laggiu' saranno venduti a 7/8000 cuc, visto come funzionano le cose da questo punto di vista a Cuba.
Quindi si, vi confesso che sto' seriamente pensando di acquistare uno scooter elettrico, come hanno gia' fatto molti amici e connazionali che vivono o trascorrono lunghi periodi nell'isola.
Non so, ad oggi, cosa mi riservera' il futuro ma non e' da escludere che avro' la possibilita' di trascorrere a Cuba periodi piu' lunghi, a quel punto con 4/5 vacanze mi saro' pagato lo scooter non affittandolo piu'.
Fino a quando mi passo i 15 giorni vale la pena continuare a rentarlo visto che il costo e' di 12/13 cuc al giorno (a me...) ma se dovessi, per dire, trascorrere un paio di mesi o 3, un paio di volte all'anno allora il gioco varrebbe la candela.
Mi sono informato per fare arrivare da Panama, da un tizio che conosciamo in famiglia, un 49cc con batterie al litio.
A La Habana si trovano a circa 2000 cuc, a Tunas ti chiedono anche 2800/3000 cuc, alla fine e' importante conoscere la persona giusta che lo importa.
Questo sopratutto quando, vedrete che non manchera' molto, lo stato decidera' di immatricolare tutti questi ciclomotori, a quel punto sara' importante sapere chi te lo ha venduto e come e' entrato nel paese.
Ho anche dato un occhiata a quelli che si vendono in Italia ma fra costo e spedizione, le cifre piu' o meno sono quelle, senza contare lo sbattimento.
Parliamo di scooter che ti fanno tranquillamente gli 80km/h e che hanno batterie che tengono ben al di sopra dei 100 km.
Alla fine lo scooter lo uso in citta', sono finiti i tempi in cui mi facevo venire il culo piatto per andarci al mare, durante l'ultima vacanza ci sono andato, al mare, un paio di volte...in auto.
Oggi sono davvero belli, cromati, colorati e vedo che filano anche abbastanza, la sola controindicazione e' che non hanno alcuna forma de seguro ma d'altronde non esiste neanche in quelli a benzina che affitto solitamente, solo 30 cuc di cauzione che, se tutto va bene, mi vengono restituiti alla fine della vacanza quando riconsegno il mezzo.
Diciamo che e' nei piani l'acquisto di uno di questi scooter, non subito, probabilmente in autunno ma dipende anche dal come si mettono le cose da noi, di quanti giorni potro' disporre e delle occasioni d'acquisto che mi si presenteranno.
Scooter elettrico...chi l'avrebbe mai detto...

34 commenti:

  1. Due ex poliziotti sono stati arrestati oggi a Rio de Janeiro con l’accusa di essere i sicari di Marielle Franco, la consigliere comunale uccisa un anno fa a causa delle sue denunce sugli intrecci tra politica, forze dell’ordine e criminalità organizzata. Uno di loro, il sergente Elcio Queiroz, è vicino di casa del presidente brasiliano Jair Bolsnaro e sul web stanno già circolando foto dei due insieme. L’altro è il tenente in pensione Ronnie Lessa, accusato di lavorare per i gruppi paramilitari che controllano diverse favelas della periferia della città carioca.
    La morte di Marielle Franco, uccisa il 14 marzo 2018 mentre stava tornando a casa dopo una riunione nel centro di Rio, ha avuto grandi ripercussioni in Brasile e all’estero, data la sua intensa attività in difesa degli abitanti della favelas stretti fra la violenza dei clan di narcotrafficanti e gli abusi della polizia e delle milizia armate. Sul clan Bolsonaro pesano forti sospetti di collusione con questi gruppi. Flavio Bolsonaro, il figlio maggiore del presidente, che è stato per diversi anni deputato statale a Rio, aveva tra i suoi impiegati con stipendio pubblico la moglie e la madre di un ex poliziotto oggi latitante e sospettato di essere a capo di uno di questi commando armati.
    Secondo gli inquirenti Lessa e Queiroz erano sull’auto che ha attaccato Marielle Franco, uccisa con dei colpi di mitragliatrice sparati in testa a pochissima distanza. Lessa avrebbe pedinato la politica per un paio di mesi prima dell’omicidio. Queiroz abita attualmente nel quartiere privato dove si trova la casa di Bolsonaro, che è stata il quartier generale della campagna elettorale che lo ha portato alla presidenza lo scorso ottobre. Un condominio di villette di lusso, per famiglie con alti redditi e che difficilmente si potrebbe permettere un ex poliziotto. Solo due giorni fa Jair Bolsonaro ha attaccato violentemente su twitter il giornalista del quotidiano “O Globo” Ottavio Chico e sua figlia Costanza Rezende, del giornale “Estado de Sao Paulo”, entrambi autori di diversi inchieste proprio sui rapporti tra le milizie armate e la politica a Rio de Janeiro.

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  2. Se vai nel sito di aquila li ti dicono tutto la moto va 900, 1200 dollari più il costo del trasporto per nave o aereo 600 dollari per Avana qualcosa di più via holguin, carta di credito e via

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    1. Ciao , puoi girarmi un contatto per acquistare un scooter elettrico a Panama e spedirlo direttamente a Santiago ?
      Grazie Michele

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  3. Alla fine le cifre sono sempre quelle.
    No anonimo grazie.

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  4. BLOGRAMA

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  5. A L'Avana circolano scooter a benzina particular. Giuseppe

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  6. hola! è da anni che li vedo, belle carrozzerie sembrano forti ma non fanno cuba perchè non fanno rumore e non inquinano abbastanza jjaaj mai provati dal 2005 al 2010 ho sempre noleggiato coche. Quanto tempo ci vuole per ricaricare al max la batteria e da dove lo carichi? chao Enrico

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  7. Le carichi a casa e con una nottata risolvi.

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  8. Ritorna il Cezeta, detto il maiale, scooter simbolo dell’era comunista, rivitalizzato a Praga in versione elettrica. Due esemplari del modello 506 saranno presenti a Milano in coincidenza con Eicma
    Ad Eicma saranno solo visitatori esterni, ma con due scooter al seguito. Così, mentre all’interno dei padiglioni di Rho Fiera la Vespa elettrica farà il suo debutto su strada, non troppo lontano ronzeranno i due modelli elettrificati di quella che fu, negli anni 50 e 60, la risposta comunista allo scooter simbolo dell’Occidente: il cecoslovacco Cezeta, noto Oltre Cortina come  “Il Maiale”, o “praze” in lingua originale. Lo disegnò nei primi anni 50 Jaroslav Frantisek Koch (nella foto) con l’ambizione di realizzare qualcosa di meglio della Vespa, in quegli anni divenuta icona globale grazie al film Vacanze Romane e a Gregory Peck e Audrey Hepburn che la usavano scorazzando per Roma.

    In sei anni da Cuba al Vietnam

    Il risultato non fu del tutto adeguato alle attese (il soprannome di Pig gli fu appioppato per il profilo tozzo e sgraziato) ma la qualità costruttiva (e il prezzo, doppio rispetto a tutte le altre due ruote prodotte nei Paesi dell’Est) si facevano rispettare. Tanto che dei circa 150 mila esemplari prodotti nell’arco di sei anni, cioè fino a quando i capi del blocco comunista ne decretarono la fine vita ritenendolo bene voluttuario e frivolo, molti sono finiti anche in Russia, a Cuba e perfino in Vietnam dove ancora funzionano, tenuti come reliquie dagli appassionati.

    Ora il Cezeta, il maiale, torna a vivere grazie a Neil Eamonn Smith, fondatore di una società con sede a Praga che sta costruendo il nuovo Cezeta con nuovi propulsori elettrici ma la stessa maniacale cura per la robustezza e la qualità costruttiva; il prezzo lo dimostra viaggiando dagli 8.970 dollari del modello meno potente agli 11mila e 600 dollari del modello Top. “Ne ho visto uno e me ne sono immediatamente innamorato. E’ eccentrico, inaspettato” ha detto Smith annunciando di aver già in mano contratti per venderne 50 esemplari, dodici del quali già consegnati. L’obiettivo è arrivare in tutto a 2 mila esemplari per la serie limitata della rinascita.

    Un pachiderma dallo scatto felino

    E l’anno prossimo Smith vorrebbe iniziare a commercializzarlo  negli Usa, partendo da California, Florida e Texas. Nella sua seconda vita “alla spina” Cezeta riparte dalla numerazione originaria: era il 505 l’ultimo modello dell’era comunista, è il 506 quello che riappare sul mercato, 61 anni dopo la fondazione dell’azienda. Le due versioni proposte _ 506/1 e 506/2 _ sono motorizzate rispettivamente con propulsori elettrici da 5,7 e 9,2 kW, raggiungendo 85 e 120 km/h di velocità massima. I pacchi batteria al litio con componenti Panasonic  e sistema di gestione sviluppato in casa sono da 4 o 6 kW, garantendo autonomie di 80-100 e 120-150 km. Ricaricano 42 km ogni ora. Nonostante le misure mastodontiche che consentono un comodo viaggio a due passeggeri (lunghezza di due metri, peso con batterie rispettivamente di 137 e 147 chili) i Cezeta sono brillanti grazie alla coppia del motore elettrico che permette di passare da 0 a 50 km/h in 4,5 e 2,7 secondi.

    Ma non badate al prezzo

    Con i suoi due metri di lunghezza e la stabilità che ne consegue e la generosità di batterie e motore, il Cezeta si candida a fare da concorrente al C Evolution di BMW, che però costa 2-3 mila euro di più, oppure alla nuova Vespa elettricache ne costa 2 mila di meno.

    Gli incaricati di Cezeta saranno a Eicma per cercare un distributore il Italia, ma intanto chi volesse provare immediatamente l’emozione di cavalcare il più originale e più retrò degli scooter elettrici in circolazione nel mondo può prenotarselo on line nel sito dove è anche possibile personalizzarlo con una completa serie di accessori. Dovrà però aspettare da 3 a 6 mesi per vederselo recapitare a casa

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  9. Per quanto riguarda la ciclistica (ruote, telaio,..) i vecchi modelli non hanno molto da invidiare ai nuovi e per quanto riguarda le prestazioni (velocità/autonomia) tutto dipende dalla (reale) potenza del motore (ufficialmente limitata a 1000W) e dalla batteria. Con una batteria ed un motore in perfette condizioni si possono raggiungere i 70Km/h con una autonomia di circa 90Km
    COCOLOCO

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    1. Si pero' converrai con me che i primi scooter usciti, quelli con le ruote come quelle delle biciclette erano inguardabili, andavano ai 30 km/h e la batteria non durava nulla.
      Si vedono ancora circolare grazie a qualche empresa che li rifila come "estimulo" ai lavoratori.

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  10. Io ho appena venduto il mio Mishozuki... e sabato dovrebbero scaricarmi a Las Tunas il nuovo giocattolino arrivato da Panama
    Se hai bisogno di un consiglio sono a disposizione... peró ti dico subito che se se stai pensando di farlo arrivare da Panama o con la Globestar... per utilizzarlo in autunno... non perder tempo! Tra una cosa e l'altra possono passare 4-5 mesi o anche di piú
    COCOLOCO

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    1. Ok grazie,vediamo ad inizio aprile, dipende da...come si evolvono le situazioni in Italia.
      Hai una indicazione sul tipo di modello ed il costo?

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  11. Ucciso a colpi di machete nella sua villetta, a quanto pare dalle prime indagini nell’ambito di una rapina degenerata, e poi abbandonato sulle rive di un fiume. Un omicidio efferato quello che in Brasile ha avuto come vittima un sottufficiale dell’Aeronautica in pensione, Carmelo Mario Calabrese, di 69 anni, originario di Artena, un centro romano di 14mila abitanti, sui Monti Lepini. Del pensionato, che congedatosi molto giovane 25 anni fa era andato a vivere in Sud America, si erano perse le tracce giovedì notte e il suo corpo martoriato è stato trovato lunedì da alcuni pescatori lungo le sponde del Tibiri, a São Luís.

    Calabrese, che come sottufficiale dell’Arma Azzurra ha lavorato a Ciampino, andato in pensione e separatosi dalla moglie si era trasferito in Brasile, dove aveva uno zio, e di tanto in tanto tornava in Italia. L’ultima volta era rientrato a novembre e si era trattenuto per due mesi dalla sorella Assuntina, a Colleferro. In Italia aveva lasciato inoltre i due figli, Cristian, un consulente finanziario impegnato anche nel calcio ad Artena, ed Emanuele, un militare.

    La vita e le amicizie del 69enne erano però ormai in Brasile, dove risiedeva a Paço do Lumiar, nello Stato del Maranhão, nord-est del Paese. Una settimana fa si erano perse le sue tracce e una sua amica brasiliana aveva lanciato anche un appello tramite Facebook. Poi, lunedì, la triste scoperta. Il 69enne è stato ucciso con 15 colpi di machete alla testa e alle spalle, tanto da essere stato semidecapitato, e nella sua casa la polizia ha trovato molte tracce di sangue.

    Gli investigatori ipotizzano, essendo l’abitazione completamente a soqquadro e mancando anche alcuni oggetti elettronici, che il pensionato sia stato aggredito da alcuni rapinatori e ucciso in bagno. Analizzando le tracce ematiche, la polizia ritiene inoltre che il corpo di Calabrese sia stato caricato su un’auto e poi abbandonato lungo la sponda del fiume. Il 69enne tra l’altro aveva già subito tre furti e sembra volesse trasferirsi da Paço do Lumiar. Le indagini sono in corso.

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  12. Ciao Milco rispetto al post sulle case da comprare, cosa intendi nel non fare la cazzata con la donazione?

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    1. Quando comprai esisteva questa possibilita', ora non so se lo stato abbia trovato le contromisure.
      Per evitare l'impuesta del 4% sulla vendta dichiarata per chi vende e chi compera c'era la possibilita' che chi vendeva ti "dona$$e" la casa.
      In questo modo apparentemente era tutto legale e la donazione evitava il pagamento dell'impuesta.
      Pero' c'era la possibilita', non saprei dirti quanto reale, che qualche anno dopo gli eventuali eredi di chi aveva "donato" contestassero l'atto.
      Perche' rischiare?
      Paghi la tua tassa e sei a posto.

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    2. Ah ok...infatti non conviene rischiare

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    3. Ma no...anche perche' il dichiarato non e' mai il valore reale della casa ma, al limite, quello catastale, alla fine parliamo di qualche centinaio di euro.

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  13. Usare lo scooter a Cuba è tanta roba soprattutto in città come l'Havana dove essendo grande ti muovi una meraviglia...io sto pensando di comprare una bicicletta all' Havana stanno sui 100-150 cuc mao meno, tanto per quello che faccio io ad ogni vacanza (15 gg circa) una bici mi è comoda per fare le commissioni quotidiane

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    1. Ti diro'che fino ad ora a La Habana ci faccio al massimo 3 giorni a viaggio, mi piace camminare ma se dovessi trascorrere periodi piu' lunghi penserei alla renta di uno scooter.
      L'Avana in moto e' uno sballo.

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  14. Anche io ho risolto da un pezzo con una bella bici.
    Qualche anno fa un amico ha mandato un container e ci ho infilato dentro un cesso preso da Decathlon.
    Alla fine si è rivelata una grandissima trovata. Ho sempre un po' la paura che quando la lascio non la ritrovo più, ma fino ad ora non sono rimasto deluso.

    Per il resto ci sono i taxi botero da 1 cucco per tre da Playa/Miramar al centro.
    Certo, una volta anche io rentavo un carro. Ma oggi non è che devo più andare in giro a prendere nessuna :(

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  15. Un bel lucchettazzo e nessuno te la tocca.

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  16. Auto e moto che non si possono comprare liberamente se non a prezzi assurdi (doppia presa in giro) é l’ennesima assurdità cubana per me inspiegabile... cosa aspettano a lasciare che ognuno faccia quel che vuole? Mat.

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  17. Se lo stato per primo ti staffa chiedendoti 70 mila cuc per un carro che da noi costa 25 mila euro è normale che poi il privato per un Lada dei tempi di Breznev ti spari 25/30 mila cuc.
    Parliamo dei nostri Fiat 124 o 128 che da noi sono auto storiche.

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  18. Ho percorso tutto il Malecon e le varie calle principali de L'Avana con un sidecar di un amico di mio suocero....davvero uno sballo!! Citando Zarlatti:"...penso che su questo pianeta non c'è gran chè di meglio di una notte all'Avana, ammesso che L'Avana si trovi su questo pianeta."!!!!!

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    1. La citazione è di Manera nel suo libro A LABBRA NUDE.
      La riportai su un vecchio post.

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  19. Quelli a cui ti riferisci sono a tutti gli effetti "biciclette elettriche"
    Non sono piú vendute ne tanto meno importate da una decina d'anni
    Le poche ancora in circolazione (a Tunas se ne vede qualcuna) non raggiungono manco 30Km/h e forse non riuscirebbero a fare Buenavita-Cadillac andata e ritorno

    Come estimulo ai lavoratori, già da un bel po', danno scooter elettrici di ultima generazione assemblati a Cuba e che raramente, purtroppo, vengono venduti nelle tiendas statali
    COCOLOCO

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    1. Ai lavoratori Etecsa danno vecchie vespe italiche a benzina che da noi farebbero faville ai raduni d'epoca.

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  20. Riccardo Brandoni
    Scusa Aston, dopo la visita di Obama si era parlato di grande distribuzione a Cuba. Per te è possibile un accordo con Grandi Gruppi tipo Carrefour o wal Mart o Amazon e costruire grandi centri commerciali a La Ha bana, Varadero, Santiago, così come c'è a Santo Domingo (Carrefour)

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    1. Al momento attuale no, tutto il commercio minorista e' in mano allo stato tolte pochissime eccezioni come Agua y Jabon.

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    2. Impensabile almeno nel breve e medio periodo che arrivino colossi del genere a Cuba Questo per tante ragioni, in primis la strutturazione dell’economia cubana oggi. Agua y Jabón é una cosa molto piccola, credo sia un iniziativa di Italsav che é una piccola/medio impresa che fa import export dall’italia a Cuba, onestamente non sono come siano riusciti a mettere in piedi la cosa, magari é una joint venture con qualche entità cubana ma ripeto, non é minimamente comparabile a Carrefour che apre a Santo Domingo. Le mitiche (ovviamente ironicamente) TRD, Palco e Caracol ce le dobbiamo purtroppo sorbire ancora per molto, con i loro prodotti scadenti , cari, que se acabaron e via dicendo... mat.

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    3. Beh...Agua y Jabon ha 13 negozi a Cuba.
      Tanto piccola non è.
      Berto Savina ha sempre avuto le mani in pasta nei paesi Comunisti.

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  21. Una sessantenne torinese, di ritorno in Italia dopo una vacanza a Cuba, è stata fermata all’aeroporto di Caselle dalla guardia di Finanza perché all’interno del proprio bagaglio nascondeva, tra gli effetti personali, una ventina di coralli del tipo “scleractinia spp”.

    I preziosi, raccolti dalla donna sulle spiagge cubane come souvenir, sono stati sequestrati dai finanzieri della compagnia di Caselle Torinese e dai funzionari doganali in servizio allo scalo aeroportuale sabaudo.

    “Non sapevo fosse una cosa vietata”: ha provato a giustificarsi così la turista, che ora rischia sanzioni fino a 15.000 euro.

    L’attività di controllo rientra nell’ambito del dispositivo volto al contrasto dell’importazione illegale di specie di flora e fauna selvatiche, tutelate dalla convenzione di Washington, tra le quali rientrano i coralli, il cui scopo fondamentale è quello di garantire che lo sfruttamento commerciale internazionale sia sostenibile per la specie e compatibile con il ruolo ecologico che la specie riveste nel suo habitat.

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