mercoledì 29 gennaio 2020

LA SALUTE


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Avrete sentito le notizie sul Coronavirus in Cina.
In realta' ci raccontano il 2% di cio' che sta' accadendo nel gigante asiatico, intere citta' sono in quarantena, nessuno puo' uscire od entrare.
Il mio socio Simone ha condiviso alcune notizie sul gruppo whatzap del blog;doveva fare un'attivita' a marzo su 6 mall fra Pechino, Shangai e Wuhan (circa 900 negozi), tutto saltato, tutto chiuso.
Nel periodo di picco (marzo) hanno preventivato 125 mila contagi al giorno, un loro collaboratore appena rientrato dice che esce fuori dal paese una minima percentuale di cio' che realmente sta accadendo.
Personalmente ritengo che il genere umano sia solo di passaggio su questo pianeta, come siamo arrivati ce ne andremo, penso che non sara' una glaciazione, o il calore del sole, o una guerra a porre fine alla nostra specie ma qualche cazzo di virus uscito da qualche laboratorio, magari di quelli che studiano le armi batteriologiche.
Inutile dire che in questo momento sia meglio stare molto lontano da quella parte del mondo, anche se questa non e' certo una grande garanzia, i virus non rispettano la territorialita' di uno stato.
Gia' da tempo Cuba cerca di essere attenta nei confronti di questi problemi, piu' di una volta al mio arrivo mi hanno puntato contro quella specie di scanner termico per misurare la temperatura corporea, mi e' stato chiesto in varie occasioni se avevo visitato paesi a “rischio” e via discorrendo.
Per restare nel nostro specifico credo che quando si viaggia per il mondo un minimo di attenzione alla sicurezza della nostra salute sia la prima cosa da prendere in considerazione.
Intanto e' fondamentale partire con una fornitura di medicine adeguate, a Cuba le medicine ci sono ma puo' capitare il periodo in cui sono sprovvisti, ad esempio ho un caro amico medico che mi procura sempre il salbutamol per un po' di asma che mi trascino dietro da lustri.
Pero' qualche rimedio per, ad esempio, le intossicazioni alimentari, non me lo faccio mai mancare.
Credo che la salvaguardia dello stomaco sia fondamentale, il rischio e' davvero di rovinarsi la vacanza.
Mangiare a casa e' la svolta, da quando ceno con la familia non ho mai piu' avuto mezzo problema, se esco vado da Mario dove sono sicuro che la carne che mi da non sia di bestie morte per vecchiaia...
Mangiare in giro e' il vero problema, alimenti congelati, scongelati poi di nuovo congelati...per non parlare del pesce e dei mariscos.
Poi, e qua' si entra nella sfera strettamente personale dell'individuo, proteggersi nel caso di rapporti sessuali, sopratutto se si rabasta l'ultimo troione pescato in saldo alle 3 della notte fuori dalla disco.
Se voglio vedermi la Roulette Russa mi riguardo IL CACCIATORE di Cimmino...
Anni fa, con una nera, mi infrattai in una casa fatiscente in culo al mondo, tornai in Italia con qualche problemino...ecco io eviterei location dove le lenzuola, dopo aver finito quello che hai da fare, ti seguono avendo un moto proprio.
Poi, a naso, lascerei perdere anche le fanciulle che...non ti danno esattamente una immagine di pulizia e questo vale per ogni parte del mondo, certo...bisogna avercelo il naso.
Tornando al discorso alimentare in questi mesi a Tunas, ma magari anche altrove, c'e' il problema del caracol africano che si annida nell'insalata, non a caso quella verdura e' sparita dalla nostra tavola...perche' rischiare?
Esiste poi il problema del Dengue e di malattie simili ma credo che per il turista da 2/3 settimane che si muove su sentieri turistici il rischio sia davvero minimo anche se qualche caso c'e' stato.
Evitare di bere l'acqua del rubinetto se non e' stata accuratamente bollita, questo anche per chi come me e' abbastanza abituato ad ”acqua col bicho”.
Occhio anche alla comida de la calle...
Poi certo...e' la stessa acqua con cui ci si lava i denti, si pulisce la frutta e la verdura e via discorrendo ma se bisogna vivere con la paura di tutto molto meglio stare a casa.
La salute e' una gente....salvaguardiamola.

P.S. Domani nuovo video sul canale you tube
Oggi video sul canale Toro
SEGNALI DI VITA

16 commenti:

  1. WUHAN. L’allarme per la diffusione del coronavirus non si placa. A Wuhan, la città focolaio della malattia, sono state predisposte barriere nelle strade per evitare che i cittadini abbandonino in massa la zona. Questa eventualità aumenterebbe il rischio di contagio mentre le autorità cinesi sperano di riuscire a contenere la diffusione del virus isolando i centri più colpiti.

    Un ponte aereo per trasferire gli italiani
    La Farnesina "sta valutando l'idea di trasferimento aereo" dei cittadini italiani, "una settantina", presenti a Wuhan, l'epicentro dell'epidemia di coronavirus. Lo ha dichiarato il direttore dell'Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, intervendo al programma Rai 'Uno Mattina', in cui ha definito "complessa" l'attuazione del piano di rimpatrio, che sarà fatto su "base volontaria". "Siamo in contatto costante con i connazionali, che sono tutti in buone condizioni di salute", ha assicurato Verrecchia. "Inizialmente", ha riferito, "abbiamo ipotizzato un trasferimento via terra, ma implicava delle quarantene piuttosto complesse sia in uscita che entrata, in un'altra eventuale città cinese". "Adesso", ha proseguito il direttore dell'Unita' di Crisi, "stiamo valutando, con altri soggetti che collaborano con noi - tra cui il ministero della Sanità, l'Ospedale Spallanzani e il Centro Interforze - l'idea di un trasferimento aereo, che sarà complesso perché bisogna pesare sia all'uscita, che dipende dalle autorizzazioni della Cina, che all'arrivo, dove dovremmo intraprendere una serie di misure". Sulla tempistica dell'eventuale evacuazione dei connazionali Verrecchia ha spiegato che ci sono dei "tempi tecnici" da rispettare, ma ha assicurato che la Farnesina "si sta attivando per farlo il prima possibile". 
    Il contagio
    Intanto è salito a 106 il bilancio dei morti mentre sono stati confermati 1.300 nuovi casi di contagio che portano il totale nazionale in Cina ad oltre 4000. Lo hanno reso noto le autorità di Pechino, precisando che dei 106 morti, 100 sono deceduti nella provincia di Hubei, focolaio dell'epidemia. La Cina ha deciso il rinvio sine die dell'inizio del secondo semestre per scuole e università, negli sforzi per contenere l'epidemia del coronavirus. Il ministero dell'Educazione, con gli studenti nel pieno delle vacanze del Capodanno lunare, non ha fornito ulteriori dettagli.

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  2. La actual estrategia de ensayos clínicos ha permitido consolidar esa actividad en el Sistema Nacional de Salud Pública y hoy se encuentran en ejecución más de cien investigaciones en más de 240 sitios clínicos en todo el país.

    Más de mil 500 pacientes se han beneficiado con nuevos productos de la prestigiosa industria biotecnológica cubana, fundamentalmente para el tratamiento del cáncer y los accidentes cerebrovasculares.

    Con el rigor necesario, también se realiza en Cuba la evaluación de productos dirigidos al infarto agudo de miocardio, la Artritis Reumatoide, el Parkinson y Alzheimer, entre otras enfermedades.

    Más de 3 mil profesionales participan en la ejecución de las investigaciones clínicas que responden a los principales problemas de salud en el país, donde se garantiza atención médica gratuita a toda la población.

    (Tomado de Radio Reloj)

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  3. Ti confermo quanto mi hanno riferito. Un collega che era a wuhan per iniziare le attività è riuscito a trasferirsi a Pechino prima che chiudessero la città. Adesso lo tratterrano per un po di giorni in quarantena. Poi tornerà in Italia. Ringraziamo il cielo che è successo in Cina dove grazie alla loro disciplina/organizzazione sono riusciti a chiudere città di oltre 10 milioni di abitanti (la popolazione di CUBA) e monitorare il virus. Immagina chiudere Milano, Londra, Parigi... Caos totale.
    Simone ms

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    1. Da noi la gente si sarebbe data alla macchia vagando alla cazzo in giro per i boschi...

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  4. Il ministro della Presidenza del governo provvisorio della Bolivia Yerko Nunez ha annunciato la sospensione delle relazioni diplomatiche con Cuba per via della "posizione ostile" di questo paese.

    "La sospensione delle relazioni diplomatiche è stata causata da recenti inammissibili dichiarazioni del ministro degli Esteri Bruno Rodriguez Parrilla, permanente ostilità e insulti costanti da parte di Cuba contro il governo costituzionale boliviano e il suo processo democratico", si legge nella notadiffusa dal ministero degli Esteri.

    "Il governo cubano ha sistematicamente influenzato le relazioni bilaterali basate sul rispetto reciproco, i principi di non interferenza negli affari interni, l'autodeterminazione dei popoli e l'uguaglianza sovrana degli Stati, nonostante la volontà del governo boliviano di mantenere relazioni cordiali”, aggiunge il documento.

    In precedenza il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez Parrilla ha rivolto critiche contro il presidente ad interim della Bolivia Jeanine Áñez per aver espulso i medici cubaniche lavoravano in Bolivia nel quadro di un programma di cooperazione bilaterale e definendola una "golpista bugiarda".

    La situazione politica in Bolivia

    Lo scorso 10 novembre il presidente boliviano Evo Morales ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di presidente del paese, auspicando una rapida cessazione dei disordini scatenatesi dopo la sua rielezione nelle elezioni del 20 ottobre scorso.

    In seguito la senatrice d'opposizione Jeanine Áñez ha dichiarato che avrebbe preso le redini del paese, vedendosi conferire l'incarico di presidente ad interim un giorno dopo.
    Morales è stato in esilio per tre settimane in Messico e dall'11 dicembre è arrivato in Argentina, dove ha richiesto lo status di rifugiato politico, rimanendo attivo come capo del suo partito, il Movimento per il socialismo, e come ha detto, come presidente costituzionale della Bolivia fino alla conclusione del suo mandato il 22 gennaio.

    Il governo ad interim ha annunciato le nuove elezioni generali, che dovrebbero svolgersi il prossimo 3 marzo. A Morales è stato vietato di candidarsi alle prossime elezioni, seppure il suo partito abbia diritto di partecipazione.

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  5. In Cina su queste cose scherzano poco a quanto si legge. Giuseppe

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    1. Anche a Cuba si scherza poco, quando si deve evaquare per l'arrivo di qualche ciclone non te lo dicono 2 volte.

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  6. Il mio contributo alla discussione. Stefano

    Le autorità sanitarie cubane hanno progettato un piano di lavoro intersettoriale per affrontare un possibile focolaio di un coronavirus, sebbene non siano stati segnalati a tutt’oggi casi di persone infette dal virus identificato in Cina nelle scorse settimane. Cuba ha deciso di approntare simili misure a causa delle strette relazioni diplomatiche e commerciali che la legano al gigante asiatico.

    A causa dello status di isola di Cuba, il Ministero cubano della Salute pubblica (MINSAP) concentra i suoi sforzi su porti, aeroporti e porti internazionali “dove esiste uno staff internazionale di controllo sanitario che ha l’obbligo di controllare i passeggeri che arrivano nel paese” – ha reso noto il Dr. Francisco Durán, direttore nazionale del Dipartimento di Epidemiologia del MINSAP, in una conferenza stampa.

    Il dottor Durán ha anche affermato che “esistono meccanismi che funzionano perfettamente come le informazioni anticipate sui passeggeri, per cui, prima che un aereo atterri, è possibile disporre di elenchi di passeggeri, da dove provengono e grazie alle quali la sorveglianza è meglio diretta”.

    Finora, il MINSAP non ha stabilito misure restrittive per quanto riguarda l’ingresso dei viaggiatori e se una persona con sintomi sospetti arriva nel paese è previsto il trasferimento nei centri in cui viene diagnosticato e somministrato il trattamento, che prevede l’isolamento preventivo in modo che si riduca al minimo la possibilità di trasmissione della malattia.

    Da parte sua, il dottor Carmelo Trujillo, capo del Dipartimento di controllo sanitario internazionale del MINSAP, ha sottolineato che quando qualcuno avverte sintomi di una malattia respiratoria e si presenta dal medico curante, deve da ora fare una dichiarazione dei suoi viaggi all’estero, in maniera che il sistema sanitario possa essere informato e contribuisca al sistema di sorveglianza.

    Cuba ha ad oggi attivi sistemi che garantiscono la possibilità di diagnosticare più di 20 virus, il che ci consente di escludere la presenza del nuovo ceppo di coronavirus. Il piano di lavoro del MINSAP comprende anche misure di protezione per il personale cubano che lavora in altri paesi.

    La fonte di infezione del coronavirus è stata rilevata in un mercato alimentare e nella vendita di animali nella città di Wuhan, nella Cina centrale, e sono stati segnalati casi in Tailandia, Taiwan, Stati Uniti, Australia, Singapore, Malesia, Corea Sud, Canada e Cambogia, tra gli altri paesi.

    Secondo una dichiarazione del comitato sanitario dello stato della Cina, a partire dalla mezzanotte del 27 gennaio, sono state ricevute informazioni da 4.515 casi confermati di polmonite causati da un nuovo tipo di coronavirus in 30 province, di questi casi 976 erano in gravi condizioni, 106 sono morti e 60 sono stati dimessi.

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  7. hola! il fatto di avere una casa de confianza è molto relazionato anche all'igiene. Riguardo al dengue se sei in zona mare con mosquitos meglio mettere sempre repellente per la sera. A volte lavo i denti con agua ciego montero, Cuba è anche questo. chao Enrico

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    1. La casa de confianza è la base di tutto senza quella sono casini e problemi

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  8. Milcone come va???
    Qui e' una tragedia manca di tutto siamo alla frutta!!!
    Menomale che feci grandi scorte
    Tu pensa che altri paladar italiani tutti senza pasta e pelati ed io ne ho ancora x 2 mesi
    Praticamente loro arros y arros si arrangiano facendo cucina cubana niente piu'
    Mario Las Tunas

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    1. Oggi fare impresa a Cuba è questo...🤨

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    2. avanti di questo passo deve mettere gli spaghetti in cassaforte. mat.

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    3. Credo lo abbia già fatto...😀

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  9. BLOGRAMA

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    LA SALUTE

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  10. Il bilancio dell’epidemia del coronavirus è in continuo aggiornamento. Una vittima nella provincia sudoccidentale del Sichuan porta a 38 i nuovi decessi per il virus cinese, 37 dei quali nello Hubei, per un totale di almeno 169 vittime dall’inizio dell’epidemia. I nuovi casi registrati nella giornata di ieri in tutto il territorio cinese sono stati oltre 1.700, più di mille dei quali solo nella provincia focolaio dell’infezione, secondo l’ultimo bilancio del governo centrale.
    I nuovi casi registrati nella provincia focolaio dell’infezione sono stati 1.032, in ulteriore rallentamento rispetto ai 1.459 di due giorni fa e ai 2.077 di lunedì. Preoccupazione anche in Giappone, dove tre dei 206 passeggeri evacuati ieri da Wuhan sono contaminati dal coronavirus cinese, secondo quanto annunciato dal Ministro della Salute del Giappone.
    I casi registrati all'estero sono invece una settantina, distribuiti in una ventina di Paesi, con la trasmissione del virus da persona a persona registrata in Giappone, Germania, Taiwan e Vietnam. Oggi l'Organizzazione mondiale della sanità riunirà nuovamente il comitato degli esperti per decidere se dichiarare l'epidemia una emergenza su scala internazionale. Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha riferito che l'organizzazione è «profondamente rammaricata» per aver definito in molti rapporti della scorsa settimana il rischio legato al coronavirus "moderato", invece che "alto". Nella notte, Lufthansa, KLM, Finnair, American Airlines e IndiGo si sono unite al crescente numero di compagnie aeree che hanno deciso di sospendere tutti i voli diretti o in partenza dalla Cina. 

    A causa dell’emergenza il colosso Ikea ha annunciato la chiusura temporanea di tutti i suoi negozi in Cina. Ieri, il gruppo svedese aveva annunciato la decisione di chiudere circa metà dei suoi punti vendita cinesi, per poi annunciare oggi misure più drastiche. I negozi rimarranno chiusi per un tempo indefinito. Mentre la Chinese Football Association, la Federcalcio cinese, ha annunciato in un comunicato di rinviare tutte le partite in programma nel 2020 a causa dell'epidemia.

    Intanto oggi è previsto il rimpatrio dei cittadini italiani e di quelli britannici. Sempre oggi riunione degli esperti Oms, che potrebbe dichiarare l'emergenza internazionale. In Italia sono stati segnalati due casi sospetti: sono in osservazione un turista cinese che si è sentito male in centro a Roma e una donna ad Alessandria. Quest’ultima era rientrata dalla Cina dopo alcuni mesi, ed è in isolamento all'ospedale di Alessandria perché presenta sintomi influenzali che hanno fatto pensare al coronavirus. Per confermare l'eventuale infezione, la paziente sarà sottoposta ad ulteriori accertamenti clinici. 
    Mentre in Cina riprende la produzione delle mascherine protettive, ormai sono introvabili per l'enorme richiesta collegata alla diffusione dell'epidemia da nuovo coronavirus della polmonite. Il Giornale del Popolo, organo ufficiale del governo, ha fatto sapere che da lunedì 3 febbraio, primo giorno di lavoro superate le festività per il Capodanno lunare, riprenderà a pieno ritmo la produzione: fino alla fine di febbraio, ne verranno prodotte 180 milioni al giorno.

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