BIDEN

Quando il partito democratico statunitende designo' Biden come proprio candidato per le elezioni presidenziali mi domandai se davvero non c'era di meglio per contrastare lo psicopatico coi capelli arancioni di questo vecchio rudere della politica. Ho poi seguito con poco interesse lo spoglio dei voti e le polemiche di Trump su presunti brogli, ho seguito invece con curiosita' il paese che si vanta di esportare democrazie ritrovarsi con il proprio parlamento invaso da gente con in testa le corna del bisonte e addosso le pelliccie di orso. Molti in quel momento scrivevano che la situazione con Cuba sarebbe cambiata in meglio, visto anche il fatto che Biden era il vice di quell'Obama che si reco' all'Avana in visita ufficiale poco prima della fine del proprio mandato. Fra l'altro molta gente con cui normalmente parlo e' convinta che Obama abbia tolto il bloqueo a Cuba...questo la dice lunga sul tipo di informazione sull'isola che arriva da questo lato del bloqueo. Definire disastrosi questi mesi di presidenza Biden vuol dire guardare le cose con infinito ottimismo. La fortuna di quel paese e' che i padri fondatori, nella loro infinita saggezza, fecero una costituzione per uno stato federale limitando i poteri del presidente quasi solo alla politica estera, stabilendo che si sarebbe votato ogni 4 anni con una sola possibilita' di rielezione da parte del presidente stesso. In realta' il presidente statunitense nella vita politica del paese ha ben poca presa, questo spiega come autentici incapaci come Bush Jr e Trump abbiano potuto essere eletti. Biden sta percorrendo lo stesso percorso di quella coppia di fenomeni,  con l'aggravante che si ritrova con l'eta' del nonnino a dover decidere dove mandare i cacciabombardieri o di ritirare le truppe dall'Afghanistan con le disastrose conseguenze che stiamo vedendo. In realta' fu Trump a decidere il ritiro, in tempi di recessione spendere cifre folli in questa avventura e' una cosa che l'America non poteva piu' permettersi e poi se non combattono e muoiono gli afghani per la loro liberta' perche' mai dovrebbero farlo gli altri? Pero' c'e' modo e modo. Non per dare ragione a Trump ma sarebbe bastato avvisare i tagliagole che si abbandonava il campo, pero' soltanto dopo l'evacuazione di tutti coloro che ne avevano diritto, in questo modo si sarebbe evitato l'orrore di queste settimane. Le lacrime postume non servono a nulla e danno un immagine di paese debole ed in balia degli eventi. Anche nei confronti di Cuba gli attesi cambiamenti non si sono palesati anzi, se possibile, in piena pandemia mondiale gli Stati Uniti hanno intensificato ancora le sanzioni contro l'isola caraibica. A dire il vero qualche mese fa un portavoce del presidente aveva affermato che la politica nei confronti di Cuba era in fase di revisione ma poi ci sono stati i fatti dell'11 agosto sull'isola su cui la gusaneria ha ricamato un romanzo e tutto e' saltato. Con tutti i problemi che devono oggi affrontare gli Stati Uniti (sia economici che politici con la Russia e la Cina che stanno facendo passi da gigante sotto ogni punto di vista mentre il paese sembra arrotolato su se stesso) che si debba continuare a colpire una piccola isola che, in fondo, non ha mai fatto male a nessuno, anzi spesso ha fatto del bene la dice lunga sul come questa amministrazione sia totalmente inadeguata. Fra l'altro pare che la sua vice, la Kamala, sia pure peggio... La leadership mondiale degli Stati Uniti subisce un altro smacco dopo quello della Russia che prima si riprende la Crimea e poi libera la Siria dall'Isis e la Cina che estende in tutto il mondo la sua influenza economica minacciando di riprendersi Taiwan. In un momento cosi' cruciale gli Usa si ritrovano un vecchietto che piange a reti unificate invece di reagire in qualche modo. Facile fare la voce grossa con Cuba, meno semplice farla con quei tagliagole finanziati da Arabia Saudita e Pakistan, con risorse economiche illimitate che in una settimana si sono ripresi il paese dopo 20 anni di inutile presenza statunitense. Speriamo, almeno per Cuba, che il proseguo della sua presidenza sia meno catastrofico rispetto a questi primi mesi.

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