"NOS VAMOS PA' NICARAGUA"

 

Non so quanti di voi avranno visto il video girato da dei ragazzi in una classe di una scuola cubana che e' diventato virale. Molti altri ragazzi e persino bambini hanno poi ripetuto la frase protagonista di quel video che si e' convertita in una sorta di filastrocca. La frase e' “Nos vamos pa' Nicaragua” ed e' quella finale di un poema che in realta' voleva dire tutt'altro rispetto al significato che quel video ha assunto.

Come saprete, al momento, il Nicaragua e' il posto piu' vicino a Cuba in cui un cubano puo' arrivare senza alcun visto, il Nicaragua e' ovviamente usato come trampolino di lancio per poi arrivare altrove, spesso negli Stati Uniti. Le cifre sono impressionanti, da ottobre 2021 alla fine di febbraio 2022 oltre 47 mila cubani sono entrati negli Usa dalla frontiera messicana molti di loro sono arrivati proprio dal Nicaragua. Tenete conto che nel 1994, l'anno del grande esodo furono 34 mila ad approdare sulle coste della Florida.

Ovviamente la gusaneria ci ha ricamato sopra tentando di trasformare una filastrocca in un a sorta di atto di rivolta contro il governo, il che e' gia' di per se una cazzata che non merita commenti. Sarebbe pero' cieco non saper leggere dietro alle righe di questo episodio. La situazione a Cuba e' complicata, tanti, tantissimi se ne vogliono andare in cerca di un futuro migliore, la maggior parte di queste persone sono al di sotto dei 40 anni, moltissime al di sotto dei 30.

Si tratta della vera forza lavoro del paese, noi italiani ne sappiamo qualcosa visto che intere generazioni di connazionali hanno riempito le fabbriche tedesche, le miniere belghe, i ristoranti statunitensi e le terre australiane. Quando ci sono crisi cosi' profonde i giovani hanno non solo il diritto ma anche il dovere di mettersi in gioco dove ci sono possibilita', non dico di successo, ma almeno di poter fare una vita decorosa. Badate bene queste cose le dico anche ai ragazzi italiani che vedo in palestra e che si barcamenano fra contratti di lavoro mensili, apprendistati eterni e call center vergognosi.

Riguardo a Cuba sono almeno 15 anni che ripeto lo stesso mantra. Il vero problema e' quello di non aver saputo dare una prospettiva alle nuove generazioni. Va tutto bene fino a quando vanno a scuola, magari si laureano pure ma poi? Cosa c'e' per loro dopo l'agognato diploma, la laurea od il titolo di studio a cui sono arrivati? Un tempo c'era almeno il lavoro statale che magari regalava stipendi ridicoli ma che permetteva di “arrotondare” in differenti modi a seconda del lavoro, ora non c'e' neanche piu' quello visto che le liste di attesa sono infinite. Oggi un ragazzo di 20/25 anni che prospettive di lavoro ha? Come riesce a mettere in piedi una famiglia o a comperare casa se nessuno dall'exterior manda il denaro per farlo?

Quindi oggi la priorita' e' andarsene e questo lo sanno anche i bambini ed i ragazzini delle scuole perche' ne sentono parlare a casa o por la calle. Andarsene a qualunque costo, chi ha una casa cerca di svenderla, chi non ha mezzi finisce in mano a tagliagole strozzini che prestano il denaro ma che poi lo vogliono restiutito ad interessi che farebbero impallidire Lucky Luciano. Oramai anche questa storia dei parenti all'exterior che dovrebbero “aiutare” e' oramai una leggenda, in realta' possono ospitarti per un breve periodo ma poi, esattamente come il pesce dopo 3 giorni, l'ospite inizia a puzzare ed e' il momento che se ne vada per camminare con le proprie gambe.

Oggi al di fuori di Cuba e' dura per tutti fra pandemia e guerre conricadute economiche nella vita di tutti i giorni. E' sicuramente triste, pur nella loro allegria del momento, vedere ragazzini/e cantare quella filastrocca ma oggi la situazione e' questa.

Un biglietto di sola andata.

P. S. Approfitto dell'occasione per fare a tutti voii migliori auguri per una buona Pasqua ringraziandovi ancora una volta per l'attenzione che mi dedicate. Oramai fra qua, il blog in spagnolo, la pagina Fb e le piattaforme crypto ogni pezzo viene letto da oltre 2000 persone.

GRAZIE!