SULLA RIVA DEL FIUME

 

Non vuole essere un pezzo polemico. Semplicemente il tempo è spesso galantuomo mettendo ognuno al proprio posto. Poi è venerdì...meglio pubblicare un post "leggero" 😊

Sono passati oltre 10 anni da quando acquistai una casa a Cuba.

Frequentavo una fanciulla di cui conoscevo da anni la famiglia, non avevo progetti a lunga scadenza, avevo fatto un paio di inviti ad inizio secolo, non ritenevo fosse una cosa da ripetere.

Le “relazioni” a distanza sono, a mio modesto parere, una cazzata immane, ne ero consapevole, sapevo benissimo che con la fanciulla la cosa era “a tempo”.

La casa mi pare la pagai 12/13 mila euro, c'era il cambio ad oltre 1.40, mi sembro' una cosa vantaggiosa, ovviamente non essendo residente non potei intestarmela ma quello era l'ultimo dei problemi.

Potevo permettermelo e lo feci senza pensarci sopra 2 volte, fra l'altro la acquistai da un amico italiano.

Casa dove non dovetti fare nulla ma proprio nulla, c'era gia' tutto compreso pozzo, cisterna e tanke.

Ovviamente visto che i social che trattano Cuba, oltre ad ospitare gran brava gente, sono infestati da autentici casi umani, mi venne augurato ogni sorta di maleficio, esattamente come i nostri amati connazionali si comportano quando un italiano cerca di fare qualcosa.

Ho sempre ritenuto che, essendo l'invidia una caratteristica inevitabile del genere umano, fosse molto piu' sano suscitarla che provarla.

Ricordo ancora i commenti caustici degli italioti tuneri, quelli da “una tucola con 2 cannucce”, quando il mio amico Mario apri' il suo paladar...

Comunque per 3 anni la casa funziono' come renta, l'utile al 50% con la famiglia.

Visto che un po' di notorieta' mi ritrovo a gestirla non fu difficile trovare clienti, diciamo che una buona meta' di quanto avevo speso rientro' in quel periodo, anche se non era quello lo scopo di tutta la storia.

Poi a Tunas i controlli sulle case de renta divennero serrati, il padre della fanciulla ( diventata nel frattempo una buona amica) era un jefe importante, non poteva rischiare la ghirba per qualche puttaniere che pensava, visto che “pagava”, di poter fare il cazzo che voleva, quindi a malincuore, con fior di prenotazioni, decidemmo di chiudere la renta.

Da quel momento per 6 anni ho usufruito della visa familiar alternando i miei soggiorni (2-3 ogni anno) fra quella casa e l'altra della famiglia.

Sono 10 anni che viaggio soltanto col bagaglio a mano, ho tutto nella casa.

Niente rotture di coglioni all'arrivo, niente bagaglio che si perde in giro per il mondo, passo l'inmigration e sono fuori dallo scalo.

Lascio a chi ha tempo da perdere il calcolo di quanto non ho speso fra case de renta e viaggi con maleta in questi anni grazie alla scelta che feci allora, e' un calcolo che mi interessa poco.

Scelta che mi lego' indissolubilmente a quella famiglia, che mi ha accudito come un figlio in tutti questi anni e continua a farlo ad ogni mio viaggio, anche se il mio contributo magari e' solo rappresentato da alcune buone spaghettate.

Nel frattempo la fanciulla si e' sposata, ha avuto un bimbo di cui sono un orgoglioso “Tio”.

Buona parte quelli che tiravano merda hanno abbandonato Cuba, quando riescono ad andarci fanno una vita di una tristezza infinita, soli come cani, alla merce' del primo troione che incontrano per strada.

E' bastato sedermi tranquillo sulla riva del fiume per vedere passare molti ma molti cadaveri.

Non posso dire che siano soddisfazioni perché quelle già arrivano da altri luoghi della mia vita ma...la cosa mi fa nascere un largo sorriso 😀

Cuba non si discosta dal resto del mondo, come amo spesso dire non si trova su Marte, se ti comporti bene, se fai del bene alla fine in un modo o nell'altro ti ritorna indietro.

La sensazione ogni volta che salgo su un aereo e' quella di andare a “casa”, anche oggi che, dopo il lockdown ho preferito tornare in una vecchia renta di amici per avere piu'...liberta' di movimento. 

Passo sempre buona parte del mio tempo con la MIA famiglia che resta una delle migliori cose che mi sia capitata in questi 22 anni di frequentazione di quel lato del bloqueo.