giovedì 29 settembre 2022

VIAGGIARE OGGI 2


Dopo che si e' messo al sicuro il biglietto aereo e' il momento di iniziare a programmare il viaggio sul serio.

Ovviamente parlo di un viaggio “fai da te”, ho lavorato 30 anni nei villaggi turistici di mezzo mondo, quel tipo di viaggio e' mille miglia lontano dal mio modo di vivere un periodo di vacanza.

Dico questo con tutto il rispetto dovuto a chi invece preferisce il pacchetto all inclusive visto che quel tipo di clientela mi ha dato da mangiare per decenni.

Nel mio caso visto che vado in un paese, Cuba, dove molte cose non ci sono o appaiono a sprazzi mi organizzo per portare un po' di cibo come pasta, sughi, scatolame e bustine di parmigiano, siamo pur sempre italiani anche dall'altra parte del mondo.

Ovviamente se parliamo di una vacanza di 7-15 giorni tutto cio' e' superfluo.

Avendo tutto a Cuba parto soltanto col bagaglio a mano, Air France permette 12 kg, spesso tracimo verso i 14/15 a volte me li lasciano passare, altre volte mi imbarcano il bagaglio senza costi aggiuntivi.

Nelle settimane precendenti il viaggio faccio tutta una serie di piccoli acquisti, cose che possono sembrare marginali ma che poi se non ce le portiamo dietro non le troviamo come ad esempio aspirine, enterogermina ma anche una pila luminosa in caso di apagones (interruzione breve o lunga della corrente) oppure un riduttore per le prese elettriche visto che a Cuba le prese 220 sono rare.

Diciamo che ogni paese ha le sue caratteristiche.

Non mi piace cambiare denaro in aeroporto, appena arrivo quindi se non ho abbastanza biglietti di valuta locale per il taxi e le prime impellenze allora sento qualche amico che e' appena rientrato e me lo procuro, anche se da un paio di anni o forse di piu' rientro sempre con un po' di cup per il viaggio successivo giusto per essere piu' tranquillo.

Quando arrivo all'Avana mancano ancora prima di raggiungere Las Tunas un numero di km di poco inferiore a quelli che ci sono fra Torino e Napoli quindi mi devo organizzare per raggiungere in qualche modo la mia citta'.

Arrivando nel pomeriggio i taxi collettivi almeno per il viaggio di andata sono da scartare perche' dall'Avana partono al mattino, per me vorrebbe dire una notte nella capitale e un giorno buttato viaggiando.

Preferisco il Viazul, un bus moderno che parte in serata e arriva a Tunas all'alba al costo di circa 35 euro.

Occorre organizzarsi ed acquistare on line anche perche' quel tipo di bus si puo' pagare soltanto con divisa pesante e non coi loro pesos.

Fra l'altro ora lo puoi trovare direttamente in aeroporto.

Quindi biglietto aereo quasi sempre con scalo parigino da Torino, poi taxi o Viazul direttamente in aeroporto quindi almeno altre 10/11 ore di viaggio oltre il volo, sembra pesante ma quando sei la' tutto si alleggerisce.

Inzio a mettere le cose in valigia qualche giorno prima della partenza, giusto per entrare nella magia del viaggio, solitamente lavoro fino al giorno prima, devo pensare a come arrivare da dove vivo a Caselle ma solitamente c'e' qualche amico che mi ci porta piu' che volentieri.

Occorre poi organizzare la chiusura della casa italiana, il cane da portare dal dog sitter avvisato settimane quando non mesi prima della mia partenza, organizzare la palestra in modo che il servizio sia sempre garantito e via discorrendo.

Poi arriva il bel giorno, l'ultima notte si dorme poco nella paura che le 3 sveglie che attivo non funzionino, quindi arriva il momento di andare.

Un viaggio non so se ti cambia davvero la vita, sicuramente te la rende migliore.

19 commenti:

  1. CUBADEBATE
    En nota informativa emitida a las 10:00 a.m. de este miércoles, el Estado Mayor Nacional de la Defensa Civil señala que Ian se aleja del territorio nacional y ha dejado de constituir un peligro para Cuba, pasa a fase recuperativa el occidente y a la normalidad las provincias de Matanzas a Ciego de Ávila.

    Aun con el alejamiento de Ian, pueden persistir chubascos y lluvias asociados a las bandas externas de este huracán, inundaciones costeras moderadas en zonas bajas del occidente del país y rachas de viento de manera ocasional que irán disminuyendo gradualmente, advierte la Defensa Civil.

    Teniendo en cuenta la actual situación, se decidió pasar a la fase recuperativa a las provincias de Pinar del Río, Artemisa, La Habana y Mayabeque, y al municipio especial Isla de la Juventud.

    Entretanto, pasan a la normalidad las provincias de Matanzas, Cienfuegos, Villa Clara, Sancti Spíritus y Ciego de Ávila.

    El Estado Mayor Nacional de la Defensa Civil subraya que durante la etapa de recuperación, deben extremarse las medidas de seguridad y normas de conducta en la ejecución de las acciones de rehabilitación y reconstrucción.

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  2. Il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha definito «un passo positivo» la decisione degli USA d’annunciare che all’inizio del 2023, la loro Ambasciata a L’Avana riannoderà il rilascio completo dei visti d’immigrante, per la prima volta, dal 2017.
    Inoltre si renderà più agile la documentazione per la riunificazione familiare cubana e ci sarà un aumento del personale dell’ufficio diplomatico a L’Avana.
    Una nota pubblicata nella web dell’Ambasciata statunitense segnala che, come parte dell’ampliamento delle vie regolari, si eliminerà la necessità che i cubani sollecitino il visto d’immigrante nelle categorie di preferenza familiare, e viaggino fuori da Cuba, a Georgetown, in Guyana, per le loro interviste.
    Inoltre aggiunge che questi passi rispondono agli Accordi Migratori tra Stati Uniti e Cuba, d’assicurare un minimo di 20 000 visti ai cubani ogni anno.
    Dopo la sospensione del servizio per più di quattro anni, nel marzo di quest’anno gli Stati Uniti hanno informato del nuovo inizio delle emissioni di visti, in maniera lenta e limitata.
    La misura di restringere i servizi consolari ha colpito fortemente la migrazione legale, dato che non si compivano gli accordi tra i due paesi in funzione di un flusso legale, ordinato e sicuro. ( GM- Granma Int.)

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  3. REVISTA MAS CUBA
    La primera ronda de negocios del empresariado para el turismo La Habana 2022 tendrá lugar los días 28 y 29 de septiembre, para identificar potencialidades y oportunidades de ese sector.

    El evento también pretende contribuir a la sustitución de importaciones en la industria turística de la capital cubana y a su encadenamiento productivo.

    Para ello reunirá a representantes de entidades estatales, proyectos de desarrollo local, micro, pequeñas y medianas empresas, cooperativas, trabajadores privados y otros actores económicos.

    De acuerdo con la convocatoria del gobierno de La Habana, estarán presentes instituciones del turismo para identificar posibilidades de producción y servicios en renglones como los alimentos (frescos y en conserva), el mantenimiento a equipos de refrigeración, clima e informáticos, insumos de limpieza e higiene, y otros de interés.

    Convocada por el Gobierno capitalino y la Delegación de Turismo en el territorio, la cita tendrá como eslogan “El empresariado local para el turismo generando oportunidades” y los participantes mostrarán sus productos y servicios de interés.

    Las autoridades cubanas reconocen que las operaciones turísticas en la capital del país tienen aún muchas reservas, y no se aprovechan totalmente sus posibilidades y potencialidades.

    En la ciudad existen 79 hoteles de varias categorías, con 13 mil 122 habitaciones, alrededor de un centenar de otras instalaciones y centros de apoyo, en tanto su plan de desarrollo 2020-2030 prevé 36 nuevos hoteles y 13 mil 839 habitaciones, entre otras inversiones.

    Tras dos años de pandemia, la estrategia para la recuperación del sector en la capital mantiene como prioridad el encadenamiento productivo, fundamentalmente en el área de los alimentos. Además, se trabaja para elevar la calidad de los servicios de la planta hotelera por donde pasa alrededor del 50% de los turistas internacionales que llegan a Cuba.

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  4. ACN
    La Habana, 28 sep (ACN) Manuel Marrero Cruz, Primer Ministro de Cuba, llegó hoy a la República Socialista de Vietnam para iniciar una visita oficial por Indochina que incluye, además, Laos y Cambodia.

    En su Twitter, el jefe de Gobierno cubano afirmó que durante su estancia cumplirá con un amplio programa de actividades para estrechar las relaciones bilaterales entre ambos países.

    "Arribamos a la República Socialista de #Vietnam, en visita oficial y amistosa a este hermano país. Realizaremos un amplio programa de actividades en pos de estrechar las relaciones bilaterales entre ambas naciones".

    Lea:

    Según informó la Embajada de Cuba en Vietnam, Marrero Cruz permanecerá hasta el venidero 2 de octubre en esa nación asiática, donde sostendrá conversaciones con los principales líderes de la nación asiática y participará en encuentros con el sector empresarial y las asociaciones de solidaridad con la mayor de las Antillas.

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  5. Mondiali volley femminili
    Italia - Kenya 3-0

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  6. Quando parti Milco?
    Domenico

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  7. Blogarama
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    VIAGGIARE OGGI 2

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  8. Nuovo post su Facebook e sui cryptoblog
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0o45u7yW7FJc3zaK85ndYBByS3UELrPAQ5Lpf8x3cQ9fkiX3TJrp8sRX7nqfmu8oLl&id=100003980252386

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  9. Milco alla fine hai dovuto rinegoziare il contratto con Sorgenia?
    Mirco

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  10. Non ancora
    Fino a febbraio non si tocca poi vedremo

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  11. L'articolo 3 sospende, fino al 30 aprile 2023, l'efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che
    consente all'impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le
    condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente
    riconosciuto il diritto di recesso alla controparte (comma 1). Fino alla medesima data del 30 aprile 2023
    sono altresì inefficaci i preavvisi comunicati per le suddette finalità prima del 10 agosto 2022 (data di
    entrata in vigore del provvedimento in esame), salvo che le modifiche contrattuali si siano già
    perfezionate. Si estende dal 30 settembre al 31 dicembre 2022, infine, il termine di efficacia delle
    disposizioni relative all'obbligo di notifica al MISE e al MAECI delle operazioni di esportazione, dal territorio
    nazionale fuori dall'Unione europea, delle "materie prime critiche" e dei rottami ferrosi anche non originari
    dell'Italia.
    Mirco

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  12. Nuovo post su Facebook e sui cryptoblog
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid09WDafcDbYK35BKyMebu35nYHPs2spznFDcwZBTVtXLQABxpAPuAq7eVfZUJRohQal&id=100003980252386

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  13. Una domanda, che è una mia curiosità : esiste, per i cubani, non per i turisti, la formula del car sharing? Grazie.
    Luca

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  14. la fine di facebook è iniziata
    Gugu

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  15. Andrea Pavan su Tuttosport:

    Il problema del Torino “moderno” targato Urbano Cairo – moderno tra virgolette perché ormai campa, più o meno male, da diciassette anni e quindi da una vita, calcisticamente parlando – non è tanto il fatto che abbia perso a Napoli, contro una squadra oggettivamente superiore, e non solo al Torino. Anche se si tratta delle terza sconfitta consecutiva, cosa che ai granata non accadeva dai tempi deprimenti di Giampaolo. Anche se andare sotto 3-0 così pronti via non sarebbe accettabile nemmeno contro il Real Madrid. Il problema non è nemmeno se i gol stupidi li prenda alla fine, come troppe volte è accaduto, oppure all’inizio come stavolta, regalando a giocatori già di un’altra categoria tre contropiede uno contro uno, cioè un suicidio tattico oltre che tecnico considerati gli errori esecutivi che tali ripartenze hanno innescato. Il problema non è nemmeno un allenatore, Juric, che è bravissimo nel costruire un impianto di gioco e nell’adattare calciatori non eccelsi a interpretarlo, ma meno bravo allorché si tratta di cambiare lo spartito, adeguandolo alla caratura e alle caratteristiche dell’avversario, per poi sbroccare di frustrazione contro l’arbitro - al di là del fatto che nel caso specifico avesse ragione a protestare - quando vede che non riesce a cavare un ragno dal buco. Un allenatore che peraltro - stando alle sue ultime dichiarazioni (“basta parlare di cose tristi”; poi quel riferimento al suo precedente di Verona, dove mollò dopo due anni per i programmi non adeguati alle sue aspirazioni) e al linguaggio del corpo nelle conferenze stampa - comincia a sembrare quasi rassegnato a questo stato di cose. E se molla lui, l’unico a ridestare un certo granatismo nell’ambiente negli ultimi due anni, addio.

    La parte sinistra

    Il problema vero, del Torino di Cairo, è l’essersi condannato – per scelta precisa e probabilmente irreversibile della sua purtroppo ormai antichissima e radicatissima proprietà – alla mediocrità di pensiero e dunque di obiettivi; di ambizioni nemmeno ha senso parlare. Altrimenti il presidente/proprietario di un club un tempo glorioso sul campo - e rispettato fuori, perché a prescindere dai risultati che raccoglieva coltivava comunque precisi, indentificativi valori sportivi e morali – nei mesi scorsi avrebbe capito di avere finalmente l’opportunità di consegnare a questo allenatore, e soprattutto a questi tifosi sempre più mortificati, un organico tale da poter ambire a qualcosa (un posto in Europa, mica lo scudetto o la Champions, eh) degno della tradizione e della piazza. Sarebbe bastato reinvestire anche solo una parte dei quaranta e passa milioni presi (dalla Juve: aggravante, agli occhi dei tifosi) per la vendita di Bremer, e fornire a Juric – magari prima che perdesse la calma e si azzuffasse con Vagnati - il centrocampista fisico che non ha più (dopo aver perso Pobega e Mandragora) e un attaccante di mestiere con una decorosa propensione al gol (dopo aver perso Belotti). Non fosse che per dare un segnale di discontinuità, dimostrando di voler riconquistare un minimo di credibilità e di considerazione presso una tifoseria dove nessuno (eufemismo) lo ama; del resto, per farsi amare non ha mai fatto nulla. A livello extracalcistico, anche; anzi, soprattutto.



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  16. Parole tante, fatti pochi

    Ma non è il caso, hic et nunc, di stare a rivangare questioni irrisolte o addirittura mai affrontate (il Filadelfia, il Museo, il centro per le giovanili, lo stadio) che ormai fanno la muffa e per cambiare le quali la gente granata, sfinita e svilita, non ha strumenti concreti a disposizione né probabilmente energie residue per crederci. Ritrasferiamoci alla squadra, al campo, alla classifica. Subito tornata, dopo un breve periodo di illusione, quella classica del Torino “moderno”. Quella di mezzo, il limbo, la mediocrità appunto. La dimensione che a Cairo potrà anche non piacere – lui vorrebbe primeggiare sempre, ma a costo quasi zero, in virtù delle sue competenze, intuizioni e scommesse che però nel calcio hanno abbondantemente dimostrato di non funzionare – ma che di sicuro gli basta, per continuare a usare il Toro (presunto) come biglietto da visita nei vari salotti cui partecipa e che spesso presiede, calandosi con disinvoltura nei panni del maître a penser. Bilanci a posto, la capacità di far credere che mantenere e gestire il Torino FC - rilevato nel 2005 sulle ceneri del fallimento per una cifra irrisoria – comporti per lui enormi sacrifici mal ripagati (chissà come mai non ha mai manifestato la minima disponibilità a cederlo), la parte sinistra della classifica quale target da rivendicare, l’eleggere a modelli virtuosi cui aspirare club come l’Atalanta, poi il Sassuolo, tra un po’ magari toccherà all’Udinese, realtà oggi per lui e da lui distanti anni luce ma che la gente granata – che prima di Cairo guardava lo stesso Napoli senza complessi di inferiorità, anzi - comprensibilmente rifiuta di considerare quali punti di riferimento assoluti. Infatti allo stadio non ci va più: un po' per disillusione, un po' per disaffezione da sfinimento, un po' per non dare soldi al presidente. Ché poi Cairo li imitasse davvero – l’Atalanta, il Sassuolo, l’Udinese, tutte degne di massimo rispetto e ammirazione – nella progettazione, costruzione e organizzazione di una vera società strutturata, con le competenze giuste


    Capri espiatori

    Certo, a Napoli hanno perso i giocatori – svagati e poco sul pezzo - e anche Juric, non Cairo. Non perde mai, Cairo. Le sconfitte e le responsabilità – da Mihajlovic a Mazzarri, da Petrachi agli arbitri, da Verdi a Zaza, da Lotito alla Lega al Governo - sono sempre degli altri; lui al massimo si prende i decimi posti e le classifiche di mezzo, quando non si trova costretto a celebrare una salvezza in extremis. Il prossimo colpevole chi sarà: Juric? Forse. Auguri, Toro. Incredibilmente, esisti e resisti ancora.

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