INPS E CUBA

 

Dal giorno 14 settembre l'Inps inviera' lettere e moduli da compilare ad italiani pensionati che risiedono in giro per il mondo.

Lo scopo e' di verificare l'esistenza in vita delle persone onde evitare di elargire pensioni a famelici parenti acquisiti anche dopo il decesso dell'avente diritto.

Entro il 12 gennaio 2023 i moduli sono da restituire, in caso contrario la pensione sara' sospesa a partire dal marzo 2023.

Ovviamente il provvedimento riguarda anche i pensionati italiani che risiedono a Cuba in modo permanente che non sono pochi.

Una buona percentuale vi risiede da anni con la Residenza Permanente, altri preferiscono svernare i mesi invernali, il provvedimento non tocca questa categoria perche' quasi sicuramente continuano a risiedere nel nostro paese.

In realta' la cosa e' piu' complicata, se si comunica all'Aire di aver preso la residenza a Cuba automaticamente decade quella italiana perche' non si puo' risiedere in due posti differenti contemporaneamente.

Questo vuol dire, specificatamente per Cuba col bloqueo e tutto il resto, avere grossi problemi anche solo per aprire un conto in un istituto di credito italiano.

Quindi la maggior parte dei residenti a Cuba, non avendo segnalato la cosa alla nostra ambasciata ed in totale assenza di comunicazione fra i due paesi, mantiene una residenza in Italia facendosi accreditare la pensione in una banca italiana prelevando poi il denaro da Cuba.

Ci sono poi quelli che con la madrepatria hanno tagliato i ponti, risiedono ufficialmente a Cuba e sono i destinatari della missiva del nostro istituto di previdenza sociale.

Facciamo un ipotesi, piu' facile da verificarsi in qualche oscuro stato africano piuttosto che nella maggiore delle Antille, si suppone.

Fulano ha sposato una cubana, risiede sull'isola con la RP, ha comunicato la cosa all'Aire di conseguenza riceve la pensione (spesso in ritardo viste le denunce fatte da molti pensionati italiani sull'isola) su una banca cubana.

Ipotiziamo che muoia, i parenti lo seppelliscono in una fossa da qualche parte, nessuna comunicazione al nostro paese, il paese ospitante non e' tenuto a farlo in mancanza di accordi precisi.

La pensione continua ad arrivare, il conto e' cointestato con la moglie che continua a mettersi il denaro nel borsillo.

Lui non era residente in Italia quindi l'Italia non sa nulla di cio' chepuo' essere accaduto.

Per questa ragione l'Inps si e' mossa per questo accertamento.

Andare a vivere in un paese terzo e' diventata una esigenza per molti che hanno una pensione modesta con la quale difficilmente potrebbero continuare a vivere in Italia.

La pensione italiana e' tassata dallo stato in quanto si ritiene che il fruitore continui ad usufruire dei servizi, sopratutto medici, del suo paese.

Ci sono nazioni come la Bulgaria, il Portogallo, il Marocco ed altriche hanno azzerato le tasse per gli stranieri che decidono di risiedere, quindi la pensione arriva nel paese eletto a residenza intera, senza le trattenute italiane, quindi un po' piu' alta.

Cosa poi accada se il pensionato ha bisogno di una visita medica in quei paesi francamente non lo so, ma funziona cosi'.

Quindi dal 2023 i parenti serpenti che continuavano a ricevere la pensione italiana dovranno cercarsi altre fonti di reddito.