Quello che vi ho
raccontato nelle settimane passate (sempre e solo il 10% della mia
vita, quello che scelgo di condividere con voi) e' stato parte di cio
che ho speso a Cuba.
Gli ultimi anni, Grande
Torino, il piccolo successo di M&S (Cuba che si paga con Cuba non
e' cosa da trascurare) ed il resto sono gia' stati ampiamente
documentati in questi anni sul blog, non ho altro da aggiungere.
Ai costi vanno aggiunti,
ovviamente; il vivere quotidiano, le decine di viaggi, i biglietti
aerei, i visti, le assicurazioni, i parcheggi dell'auto in Italia, la
dog sitter di Birillo, i soldi che non ho guadagnato qua' mentre ero
a Cuba, le decine di volte in cui ho rentato un carro o uno scooter.
Indicativamente il mio
budget tunero e' sempre stato intorno ai 70 cuc al giorno, volta piu'
volta meno.
Ovviamente quando rentavo
l'auto la cifra cambiava, ma questo rientra nella logica delle cose.
Amici miei i soldi, in
fondo, cosa sono?
Sono un mezzo per vivere
meglio possibile, non lo scopo della nostra vita, quelli che
spendiamo a Cuba devono essere pianificati e programmati.
I soldi devono essere una
conseguenza del lavorare bene, mai la ragione primaria di cio' che
facciamo.
Se lavoriamo bene i soldi
arriveranno, sono una conseguenza, mai il motore che ci deve spingere
ad affrontare un'impresa.
Mai per un viaggio a Cuba
ho rinunciato a vivere come voglio in Italia poi certo, la moglie
ubriaca e la botte piena non si possono avere sempre, ma questo vale
per tutti noi.
Ho conosciuto gente che, a
seguito di rovesci cubani, non aveva neanche piu' il denaro per
tornare in Italia, ha dovuto farselo mandare da parenti ed amici,
questo lo trovo folle.
Se vogliamo giocarci un
po' del nostro denaro a Cuba dobbiamo essere consapevoli che e' un
po' come investire i soldi in borsa, puo' andare bene come puo'
andare male.
Vendi e pentiti, dicono
quelli che in borsa ci passano la vita.
Esattamente come deve
avvenire per i soldi da investire in borsa, cio' che gastiamo a Cuba
deve essere denaro in piu', non indispensabile nella vita di tutti i
giorni, non quello per fare la spesa o pagare le bollette giusto per
capirci.
Chi spende 3000 euro
all'anno in sigarette (54000 euro in 18 anni...) e' un genio?
Chi se li fa fottere da
qualche maneggione per un affare andato a male, uno di quelli che “se
va bene ti cambia la vita”?
Arrivati a questo punto
del percorso terreno, va bene avere qualcosa da parte ma il
resto.....?
Ce lo portiamo con noi
quando sara' il momento di andare a guardare le margherite dalla
parte della radice?
A volte il mio stile di
vita (sempre quel famoso 10% che condivido...) attira critiche o
commenti acidi, ma si tratta solo di gente che vorrebbe o avrebbe
voluto ma non puo' o non ha potuto.
Ti occupi delle cose degli
altri quando non hai abbastanza cose tue di cui occuparti.
Scrivi e parli tanto di
Cuba quando sei talmente col culo per terra che non puoi piu'
permettertela.
Disquisisci sul come
sputtanano i soldi gli altri quando non ne hai di tuoi da sputtanare.
La solita vecchia storia
della volpe e dell'uva.
Parliamo di gente spesso
ridotta all'ultimo paio di pedalini sporchi dal divorzio con la
mogliettina italica, ex ragazza della porta accanto che si e' portata
via; casa, auto, moto, barca, conto corrente, mantenimento dei figli
e tutto quello che ci volete aggiungere voi.
Oppure di chi per potersi
tenere la moglie cubana ha dovuto importare la suegra e mezzo
familion restando praticamente in mutande.
Il buon Kerry ne sapeva di cose....
Il buon Kerry ne sapeva di cose....
Questo e' quanto.
Ho sputtanato un po' di
soldi? Certo.
Li avevo da sputtanare?
Certo.
Spero di sputtanarne
ancora tanti, ma proprio tanti.
Spero di avere ancora
tanto di quel tempo....
Questo commento cade a fagiolo sull'argomento di oggi.
RispondiEliminai soldi e' bello spenderli, gastarli, al limite sputtanarli ma farseli fottere da dei banditi istituzionali fa girare parecchio i coglioni.
L'ultima bolletta della luce in palestra e' arrivata oggi.
1102,51 euro dicembre e gennaio.
Un po' piu' cara del solito ma ce la aspettavamo.
Poi vai a legggere i dettagli.
SPESA PER ENERGIA 402,52
TRASPORTO ENERGIA ELETTRICA E GESTIONE CONTATORE 122,93
SPESA ONERI DI SISTEMA 321,50......
IVA 255,71
Marco Rizzo dice che non serve entrare in parlamento, serve una Rivoluzione.
Ci siamo sempre piu' vicini.
Siamo alla frutta in tutti i sensi. Vedo però che per un weekend in montagna o la settimana a Cuba si è disposti a chiedere il prestito in banca. D'accordo che la vita è una ma anche essere cicala fino a questo punto....
EliminaQuesta faccenda di pagare a rate sta' riducendo al lastrico migliaia di famiglie.
Elimina"Tanto pago un po' per volta"...si ma un po' per volta piu' un po' per volta piu' un po' per volta....
sono gianni oggi ti sento un po incazzato ,pero hai ragione ci sono alcune persone che parlano senza valutare . anche io quando dico alle persone che vado a cuba a allora vai a s.....e
RispondiEliminama come tu sai cuba non e solo questo. di sicuro non vado con il Melegatti a febbraio nella capelliera. piacerebbe anche a me fare un po di business nella isola vedremo se incontrero l occasione un caro saluto a tutti
Ciao Gianni
RispondiEliminaQuesto e' solo un divertimento le incazzature sono, se proprio non si puo' farne a meno, per la vita reale.
Questo pezzo e' stato scritto 15 giorni fa insieme agli altri 2 dello stesso argomento che ho gia' postato.
Quasi sempre sono avanti di 3/4 pezzi rispetto al giorno in cui li pubblico, scrivo quando ho tempo e, come le formichine, metto via.
Lascia che la gente parli....c'e' chi venderebbe la madre per essere al nostro posto e poter partire ogni pochi mesi.
Nella Piazza Vecchia de L’Avana, Pietro legge l’«Orlando Innamorato».
RispondiEliminaQuello del Boiardo (1483) che non legge più nessuno in Italia e nel mondo (e forse nemmeno il Boiardo stesso l’ha letto davvero mai tutto). Non il più noto «Orlando Furioso» dell’Ariosto. No no, proprio l’«Orlando Innamorato» di Matteo Maria Boiardo.
Sotto il cielo celeste di Cuba, con le nuvole bianche che vagano e un vento caldo che accarezza, Pietro a 13 anni vaga con la mente tra spade, pozioni magiche, combattimenti medievali, innamoramenti, Malagise, Brandimarte, Astolfo, Rinaldo e Durlindana, la spada miracolosa di Orlando.
Lo guardo mentre parla.
La testa grande piena di riccioli e pensieri.
Pietro legge l’«Orlando Innamorato» perché probabilmente è un po’ folle ma forse e soprattutto (molto soprattutto) perché il suo smartphone non ha connessione. A Cuba come arrivi e scendi dall’aereo, se disgraziatamente non chiudi il traffico dati, in 30 secondi ti tirano giù tutti i giga italiani del mese.
Non esiste il giga a Cuba (Vodafone mi manda un sms con la tariffa: 22 euro a MB).
In questa terra bellissima quanto piena di contrasti Internet non è ancora libero, come diverse altre cose. Solo wi-fi e solo in certe zone. Ci si connette solo così. E Pietro non ha la cartina per un’ora di navigazione che si compra a cinque Cuc (i pesos cubani per gli stranieri, circa 4 euro e mezzo) nelle hall degli alberghi di lusso o nelle sedi di Etecsa, l’unica compagnia telefonica pubblica di Cuba, dopo file estenuanti di turisti.
Pietro è sconnesso dal mondo virtuale.
E si riconnette al mondo dell’immaginazione con l’«Orlando Innamorato».
«Grazie babbo che mi hai portato a Cuba perché ho riscoperto la bellezza di questo libro che avevo iniziato a leggere ma abbandonato presto».
«Prego Pietro».
«Grazie babbo per avermi portato a Cuba perché ho capito che fortuna ho avuto a nascere in Italia dove posso dire quello che mi pare e non come qui che non puoi dire niente contro Fidel Castro a voce alta e nessuno ha il coraggio di dirlo anche se lo pensa».
«Prego Pietro».
Pietro non vede l’ora di venire via da Cuba. Non gli piace. Troppi contrasti, troppa povertà per i suoi occhi che hanno visto solo Occidente, troppa poca democrazia.
Giovanni, 9 anni, all’aeroporto piange senza calmarsi. «Sono troppo triste babbo che andiamo già via».
Mentre Pietro legge l’«Orlando Innamorato», lui gioca a calcio con i bambini in Plaza Vieja. Tutte le sere. Pallonate cubane. E poi gli piace tanto questa musica che arriva di continuo dappertutto. Senza amplificazione, senza microfoni. Tutto naturalmente dal vivo, senza nessun (nessun) supporto non dico elettronico ma neppure elettrico. Un’altra musica a cui non siamo abituati.
EliminaE poi la sera a letto Pietro gli racconta la parte della storia di Orlando che ha letto durante il giorno. E lui la chiede, la vuole sapere, fa domande sul perché Astolfo ha fatto questo o sul perché Malagise o Fiordiligi hanno fatto duelli o magie. Così, mentre li sento chiacchierare della bellezza di Angelica, mi addormento con le tende appena mosse dalla brezza calda dell’oceano dei Caraibi che passa tra le finestre, in un edificio del 1902 che dà sulla Piazza Vecchia dell’Avana vecchia, confondendo nella testa Orlando, il cielo de L’Avana e le mail e i WhatsApp che stasera non sono arrivati e non ho da controllare prima di dormire.
Dormo e sogno.
Sogno le sere d’estate di fine Anni ‘70, quando avevo 13 anni, e uscivo per strada con i miei amici nel mio paese tra Firenze e Prato senza cellulare, senza aver nulla da fare, senza una meta. Passava Adriano, suonava il campanello e si andava a vedere chi c’era in piazza e si vagava tutta la sera, solo guardando intorno.
Si camminava con la testa normale. Non piegata su un telefonino.
A parlare e ridere con chi era insieme a te. Non a chattare o a postare foto di piedi o di piatti di cibi raffinati per chi non c’è e senza parlare con chi invece è accanto a te.
Poi inizia a cantare il gallo e mi sveglio. Perché a L’Avana la mattina i galli cantano davvero. C’era scritto sulla Rough Guide ma io non ci credevo. Ma loro cantano, sono galli veri, fiochi.
Pietro dorme e forse sogna Durlindana. O forse sogna di avere la connessione Internet quando il pomeriggio a casa scorre veloce senza leggerli quei 2-300 WhatsApp della chat di classe, quelli della chat del judo o della banda, guarda un po’ di siti di StarWars, va su Instagram e a sentire musica su YouTube. E allora aspetto che si svegli.
Si alza e sorride. Forse perché sa che tra un po’, quando arriva in Italia, ripartiranno i giga. O forse perché gli piace davvero l’«Orlando Innamorato». Mi sa però che se lo vuole finire davvero dovrei farlo tornare indietro nel tempo (2.200 pagine per un chilo e cento di librone). O più semplicemente farlo stare un mese a Cuba. Per scoprire, oltre a come va a finire l’«Orlando Innamorato», cosa si faceva in quei pomeriggi senza voglia di studiare davanti alla versione di latino. Ma questa è ancora un’altra storia.
Ma la mia teoria su quanto la rete (e in special modo Facebook) abbia annullato nei ragazzi il desiderio fisico di stare con gli altri e con se stessi ormai è dimostrata. Basta andare una settimana a L’Avana con due ragazzi di 9 e 13 anni, l’«Orlando Innamorato» e un pallone da calcio per capirlo. Appena canterà il gallo sarà tutto più chiaro. E Cuba vi lascerà dentro, insieme al significato della parola democrazia, anche un grande senso di pacatezza e (incredibile!) libertà.
IACOPO GORI
Come dice Gigi esiste gente che si fa fare un finanziamento per viaggiare, io se non ho i soldi resto a casa. Giuseppe
RispondiEliminaMah...c'e' chi se lo fa fare per un telefonino....forse, se proprio si deve, meglio per un viaggio.
EliminaHellas Verona: Nicolas; Ferrari A., Caracciolo, Vukovic, Fares; Romulo, Calvano, Valoti; Verde, Petkovic, Kean. Allenatore: Pecchia.
RispondiEliminaTorino: Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Burdisso, Ansaldi; Obi, Rincon, Acquah; Iago Falque, Belotti, Niang. Allenatore: Mazzarri.
SERVONO 3 PUNTI ALLA MIA TABELLA EUROPEA...
Cominciamo bene...gol del Verona.
RispondiEliminaDopo un primo tempo orrido...pareggio di Niang!
RispondiEliminaDipende da molti fattori, innanzitutto i soldi bisogna averli per fare certe cose, anche per farle una sola volta, poi se uno li ha da spendere per fare viaggi perchè non dovrebbe? Io ho ancora la fortuna di avere il famillon a Cuba, ed essendo "solo" qui in Italia non ho spese al di fuori di me, delle bollette, della spesa, dell'assicurazione auto, ecc ecc, e ancora riesco ad andare a Cuba ogni 3-4 mesi, e finchè potrò ci andrò, a prescindere da quello che pensano i rosiconi, di sicuro non farò mai un finanziamento per andare in vacanza, questo è poco ma sicuro.
RispondiEliminaIl problema Valter e' che molti Cuba oramai la possono solo vivere solo con i...viaggi degli altri.
EliminaNon e' un bel vivere...
Gol di Valoti 2-1 per il Verona
RispondiEliminaCiao tabella e ciao Europa, un'altra stagione nel cesso col mandrogno che fa cassa.
RispondiEliminaAbbiamo cacciato Sinisa per vedere questa merda qua'.....
hola! anche io dal 2004 ad oggi non solo a cuba ma girando in generale ho speso bene anche perchè un certo tipo di turismo costa. Infatti ad oggi grazie a voli intercontinentali a prezzi accessibili molti itaglians "girano" ma quando arrivano a destinazione capiscono subito che non possono fare i turisti. D'altronde è già difficile fare una vita degna figuriamoci il resto. Poi se uno si accontenta meglio è , le nozze con i fichi secchi ci sono ancora. chao Enrico
RispondiEliminaIn effetti i voli costano la metà rispetto ad anni fa.
RispondiElimina