giovedì 31 maggio 2018

CHIOSCHETTI


Risultati immagini per chiosco cuba

L'ultimo mio viaggio a Cuba e' coinciso con un periodo non facilissimo dal punto di vista della vita di tutti i giorni.
Si stava materializzando il cambio di Presidente, il controllo sulle cose di tutti era particolarmente attento, a tratti feroce.
Vi ho gia' detto delle serate col parque vuoto e buio, dei problemi di chi aveva un'attivita' legata alla vendita di frutta e verdura, delle case de renta sempre meno disposte a giocarsi la licenza con la prospettiva del gabbio per compiacere la vacanza del turista di turno.
La notizia che piu' mi ha sorpreso e' stato l'obbligo di chiusura per tutti i chioschetti che vedevano pizza o altro street food, che non fossero affittati dallo stato.
La maggioranza.
Molti di questi chioschetti sono affittati da privati a privati, soltanto poco piu' di un anno fa alcuni di loro sono stati obbligati, a loro spese, a cambiare location perche' la municipalita' non voleva che fossero situati in posti troppo...in vista.
Per lustri 3 di questi chioschetti erano situati di fronte al terminal de las guaguas, dove prendo sempre il Viazul.
Di fronte a quel terminal si fermano anche tutti i camiones particular che viaggiano per tutte le provincie dell'impero.
Un via vai da paura di gente 24 ore al giorno, non a caso quei chioschetti restavano aperti sempre, il viaggiatore che arrivava e/o partiva un paninazzo, una pizzetta o anche solo un caffe' se lo faceva volentieri.
Dall'oggi al domani la municipalita' decise di spostarli, non lontanissimo ma in una zona meno visibile rispetto a dove si trovavano causando loro, sicuramente, un ingente danno economico.
Quando apri o rilevi un'attivita' commerciale la zona e' fondamentale, se e' una zona di fortissimo passaggio quello che vendi, se e' anche solo decente, va via da solo.
Se invece ti imboscano, la gente deve venirti a cercare, la location non e' bene in vista allora tutto diventa piu' complicato, el negocio ne risente sicuramente.
Comunque secondo una legge de vivienda approvata da poco, quei chioschetti street food devono essere affittati unicamente dallo stato.
Ho una conoscente che ne gestisce uno e a cui hanno dato 48 ore per sbaraccare, 48 ore...
Visto che chi te lo affitta normalmente te lo consegna vuoto, tutti i macchinari li devi comprare tu, questi chi te li rimborsa?
Non e' poi chiara la faccenda nei confronti di chi lavora in quei chioschetti e ne e' il proprietario legale.
Devono sbaraccare pure questi, pur essendo i proprietari di fronte alla legge di quelle piccole 4 mura?
In generale non si tratta poi di una cosi' grande alzata di genio, visto che nella maggior parte dei casi questi chioschetti venivano mandati avanti da lavoranti stipendiati, che ora si ritrovano senza lavoro.
La storia e' simile a tante altre che abbiamo gia' raccontato; lo stato prima ti consente di fare una serie di cose, a tue spese, poi quando le hai fatte, hai avviato un'attivita' che probabilmente per qualche cervellone risulta troppo redditizia, ti da' la mazzata sulla testa senza pensarci su 2 volte.
Non si scherza, vi ho gia' raccontato del chioschetto di frutta e verdura vicino a casa nostra, che vidi tumbare da 4 albanil scortati dalla policia non piu' tardi di un paio d'anni fa.
Questi chioschetti street food sono una sorta di toccasana per il cubano, abituato a mangiare ad ogni ora del giorno, in alcuni di questi chioschetti fanno dei panini anche buoni
A volte mi alzo la mattina, vado a correre e poi non ho subito fame, allora esco per i miei soliti giri, dopo un po' arriva l'hambre e non e' raro che parcheggi lo scooter davanti a uno di questi chioschetti, per un panino veloce.
Trattasi di una soluzione rapida ad un bisogno impellente non procrastinabile, quando uno ha fame...ha fame.
Fatico a capire quale sia il disegno finale che ci si aspetta da provvedimenti come questi, se esiste, so solo che sono cose che fanno scoglionare, con ragione, chi ci ha investito soldi e fatica.

12 commenti:

  1. «Ho preso la decisione di non proseguire ad allenare il Real Madrid il prossimo anno». Lo ha detto Zinedine Zidane nel corso di una conferenza stampa al fianco al presidente del Real Madrid, Florentino Perez. «Questa squadra deve continuare a vincere e serve un cambio. Serve un’altra metodologia di lavoro e per questo ho preso questa decisione», ha aggiunto. «Questo club sarà sempre la mia vita», ha detto ancora Zizou.
    La decisione di Zidane arriva a meno di una settimana dalla conquista della Champions League in finale contro il Liverpool e soprattutto dalle parole di Cristiano Ronaldo che ha lasciato intendere di volere salutare Madrid.
    «Dopo tre anni penso sia la decisione giusta - ha spiegato - . Ringrazio i tifosi che mi hanno sempre supportato anche nei momenti delicati oltre che non solo come allenatore, mi hanno anche supportato». In due anni e mezzo sulla panchina dei blancos Zidane ha vinto, tra le altre cose, tre Champions League, una Liga e due Mondiali per club. «Per le vittorie voglio ringraziare i giocatori, perché sono quelli che combattono sul campo -sottolinea l’ex pallone d’oro-, questo è un club esigente, la storia di questa società è molto grande. Cosa posso aggiungere? È ora di voltare pagina e continuare a vincere, questa è una rosa molto forte e sono sicuro che continueranno ad alzare trofei».

    RispondiElimina
  2. Il governo del Nicaragua ha condannato i recenti atti di vandalismo perpetrati da gruppi violenti nel paese.
    La vicepresidente Rosario Murillo ha chiesto il rispetto degli accordi della commissione per la mediazione e testimonianza del dialogo nazionale.
    "Perché sono ancora determinati a distruggere, con quegli attacchi di odio contro le famiglie nicaraguensi? Perché non rispettano gli accordi della commissione?", ha affermato Murillo.
    La vicepresidente del Nicaragua ha indicato che continuano le aggressioni e i blocchi nelle strade nella nazione.
    Allo stesso modo, si è rammaricata per gli incendi e i saccheggi contro la proprietà pubblica e privata nella città di Masaya (ovest), che ha causato gravi perdite economiche.
    Murillo ha esortato a lavorare insieme "per installare i tavoli di dialogo, per rispettare le proposte che deriveranno da questi, per il bene del Nicaragua".
    Le proteste sono iniziate il 18 aprile in segno di protesta con la riforma delle pensioni implementata dal governo, poi abrogata dal governo del Nicaragua. Nonostante questo, le proteste non sono state interrotte, altre richieste politiche sono seguite e il numero di atti di vandalismo è aumentato.
    La riforma della previdenza sociale era un pretesto per lanciare un piano diretto dall'estero per destabilizzare la nazione e provocare il rovesciamento del governo di Daniel Ortega, una ricetta che è stata provata a impiantare qualche mese fa in Venezuela.

    RispondiElimina
  3. Le cose sono sempre piu complicate. Giuseppe

    RispondiElimina
  4. Il fatto è che riescono a compilare le cose più semplici.

    RispondiElimina
  5. Il parlamento spagnolo ha approvato la mozione di sfiducia presentata dal leader del Psoe, Pedro Sanchez, contro il primo ministro Mariano Rajoy. Hanno votato a favore 180 deputati, oltre ai socialisti hanno appoggiato Sanchez anche Podemos, i partiti catalani, Erc e PDeCAT, i nazionalisti baschi del Pnv e di Bildu. Per il meccanismo previsto dall’articolo 114 della Costituzione spagnola, Rajoy e i suoi ministri dovranno presentare le dimissione al re Felipe VI, che nominerà Padro Sanchez nuovo capo del governo.
    Sanchez si conquista il suo capitolo nella storia spagnola come primo politico a spodestare il presidente del governo attraverso una mozione di sfiducia. L’ex professore di economia non è nemmeno più un parlamentare. La sua carriera politica è stata caratterizzata da alti e bassi, e qualche caduta da cui è riuscito a rialzarsi, più forte di prima. L’ultima due anni fa quando venne defenestrato dal suo partito, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), per il suo rifiuto di appoggiare il ritorno in carica di Rajoy in seguito alle due elezioni generali che non avevano consegnato una maggioranza netta. Ma poco meno di 8 mesi più tardi, Sanchez vinse a sorpresa le primarie con il 49% e torna segretario.
    Sanchez reagì abbandonando il suo seggio e annunciando un viaggio per ricongiungersi con i socialisti scontenti in tutta la Spagna. «Non andrò contro il mio partito o contro le mie promesse elettorali», spiegò. Nato a Madrid nel 1972, è entrato a far parte del Psoe nel 1993. Dopo aver studiato scienze economiche e commerciali all’Università Complutense di Madrid, ha conseguito il primo dei tre master alla Libera Università di Bruxelles e ha lavorato nel Parlamento Europeo. Nel 1999, ha servito come capo dello staff per l’Alto rappresentante delle Nazioni Unite in Bosnia durante il conflitto in Kosovo. Ciò è stato seguito da periodi come consulente autonomo per le imprese straniere, consigliere economico del comitato esecutivo federale del Psoe e cinque anni come consigliere comunale di Madrid.
    È stato deputato tra il 2009 e il 2011, quando ha perso il seggio ed è tornato al mondo accademico. Nel 2013, è rientrato in Parlamento ed è stato eletto leader del Psoe l’anno successivo. È sposato e ha due figlie. Ha una passione per la pallacanestro e per le lingue: parla bene sia inglese che francese. Ora la aspetta un viaggio tutt’altro che semplice. Il suo governo probabilmente lotterà per accogliere la miriade di richieste molto diverse delle parti che hanno appoggiato la sua mozione mentre si prepara a tenere le elezioni generali che ha promesso. Dovrà anche occuparsi della questione dell’indipendenza catalana, la peggiore crisi politica che ha colpito la Spagna da quando è tornata alla democrazia dopo la morte di Franco.

    RispondiElimina
  6. purtroppo cuba è così.....bisogna ricordarsi che seppur blanda sempre di dittatura trattasi...non c'è uno stato di diritto...prima lasciano fare (motorini, vendita frutta, chioschi,ecc) poi si accorgono che qualcuno o qualche categoria si arricchisce y te quitan todo....come per i cuentapropistas quando ne vedono uno che si arricchisce perchè lavora bene lo tartassano...tanto qualcosa gli trovano di sicuro.

    RispondiElimina
  7. Infatti i cubani svegli e granosi....si guardano bene dall'ostentare.
    Lo lasciano fare ai pirla

    RispondiElimina
  8. Questi atteggiamenti non hanno senso....almeno per noi...il governo dovrebbe essere contento e dovrebbe incentivare il benessere del suo popolo, invece fa l'esatto contrario...sarà perchè se conoscono il benessere poi potrebbero ribellarsi a questo stato di cose? Penso proprio di si...
    Milco hanno dato la visa alla mia novia, a fine mese arriva...starà con me luglio e agosto, poi i primi di settembre la riaccompagno a Cuba e mi fermo un paio di semanas anche io all'Havana...è il primo invito che faccio, andato subito a centro per fortuna.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Valter, una curiosità: mi risulta che ora bisogna pagare 250cuc x "reservar la fecha x l'intervista" che non si riesce più a prenotare online nel sito della ambasc. Italiana. Confermi? Grazie e scusa Milco x andare fuori tema Roberto

      Elimina
  9. Occhio che un invito e' differente da una nostra vacanza a Cuba.
    Non si possono, da entrambe le parti, nascondere le polveri sotto il tappeto, salta fuori tutto.
    Nel bene come nel male.
    Comunque auguroni sinceri per tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Milco, ma è un passo che dovevo fare prima o poi...stiamo insieme da quasi 3 anni, con progetti di fare famiglia, per cui ho optato che venisse lei a giugno anzichè andare io, sempre se gli avessero dato la visa....sicuramente le difficoltà me le aspetto, vedremo alla fine il bilancio come sarà, però una cosa è certa, se vuoi farti una famiglia con una donna di un altro paese, nel mio caso Cuba, lei non può pensare che io mi trasferisca a Cuba, perchè qui ho ancora un lavoro, per cui a mali estremi estremi rimedi, in caso di incompatibilità lei per la sua strada a Cuba e io in Italia, però se uno non ci prova come fa a sapere se può andare bene o male?

      Elimina
    2. Hai ragione.
      Però aspettati situazioni differenti rispetto a Cuba.
      Ricorda che qua lavoriamo e abbiamo mille cazzi per la testa mentre laggiù possiamo dedicare tempo e....denaro

      Elimina