Il paese era francamente
stanco dei soliti giochetti politici, serviva una guida e serviva
ora.
Alla fine governeranno le
due forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni, lo faranno
insieme come capita nei paesi seri, anche se fino al voto se ne sono
dette di tutti i colori e i rispettivi programmi politici sono in
antitesi.
E' stato divertente
leggere gente con la terza media e in perenne litigio col congiuntivo
insultare il nostro Presidente, docente di diritto universitario,
solo perche', esercitando le sue funzioni aveva impedito la creazione
di un governo con un ministro antieuropeista in un ministero chiave.
Mattarella fa parte ancora
di quella vecchia generazione di politici, politicamente trasversale,
in possesso di un senso dello stato che questa gente neanche si
immagina.
Alla fine il governo si e'
fatto, lo definiscono politico ma in realta' di politici ce ne sono
solo due che tengono per i maroni il Presidente del consiglio che si
limitera' a fare l'imbrattacarte.
Solo in un paese
fantastico come il nostro poteva fare il ministro del lavoro uno che
in vita sua non ha mai lavorato un solo giorno.
Non che l'altro sia
migliore visto che, il vecchio direttore del quotidiano La Padania
raccontava che Salvini arrivava al mattino, firmava la presenza e poi
si eclissava.
Questi sono allergici ad
ogni forma di lavoro, ma gli italiani li hanno votati ed e' giusto
che governino.
Ovviamente non potranno
chiudere la porta in faccia all'Europa, visto che ci siamo dentro,
non mi preoccupano neanche le esternazioni del lavativo leghista
sugli immigrati.
La Lega governa Veneto e
Lombardia da 20 anni, due regioni dove l'integrazione ha dato i suoi
buoni frutti, se il lavativo numero due pisciasse fuori dal vaso
sarebbero gli stessi imprenditori che campano grazie agli stranieri
che lavorano nelle loro fabbriche, visto che gli italiani pare che
certi lavori non vogliano piu' farli, a sfancularlo.
Del lavativo numero uno e
del suo movimento non mi fido, governano Torino e sono un disastro,
di Roma meglio non parlare e non e' serio dare sempre la colpa a chi
c'era prima.
Fra i due lavativi
preferisco Salvini di gran lunga, intanto perche' non amo le fighette
e poi perche' in tema di migranti e di illegali non ha tutti i torti.
Forse dico cose non
Comuniste o forse dico cose proprio Comuniste visto che in quei paesi
ci sono stato negli anni 80' e a Cuba ci vado da quasi 20 anni.
Il controllo degli
stranieri come lo hanno fatto i paesi Comunisti non lo ha fatto
nessuno.
A Cuba se sei un turista
vieni tutelato e coccolato ma ti devi comportare bene.
Se sei un residente vieni
tutelato ma alla prima cazzata che fai ti accompagnano all'aeroporto
col biglietto di sola andata....che ti devi pagare tu, altro che
espulsioni a carico dello stato...
Ho viaggiato in tanto
mondo sempre rispettando le leggi e gli stili di vita del paese che
mi ospitava, chiedo solo che gli stranieri che vengono nel mio paese
si comportino nello stesso modo.
Se vengono per lavorare
che restino volentieri, se sfasciano un centro di accoglienza perche'
il wi fi non funziona o il sugo della pasta e' troppo carico allora
li si rimette su un barco e fuori dai coglioni.
Se a Cuba scateno una
rissa, piscio in mezzo alla strada, non dimostro di potermi mantenere
da solo, non rispetto la legge mi ficcano al gabbio e buttano la
chiave, altro che estradizione.
In questo campo, anche se
l'Europa ci ha lasciati soli, abbiamo ancora molto da imparare.
In materia economica ci
sara' poco da fare, l'Iva sara' aumentata per sanare il buco nero
delle nostre finanze, abbiamo 2 milioni di impiegati statali di
troppo, tutti concentrati nelle stesse zone del paese.
Licenziarli vorrebbe dire
buttare in strada 7/8 milioni di persone, nessun governo si
prenderebbe una simile responsabilita'.
Quindi anche questo
governo cerchera' di tenere a galla un baraccone che fa acqua da
tutte le parti.
Due cose per concludere.
Il ministro Fontana fa
schifo.
Probabilmente saranno
tolte le folli misure economiche contro la Russia da cui dipendiamo
per l'80% del nostro approvvigionamento di gas.
Auguri.
Matteo Salvini, il neo-ministro dell’Interno, ha deciso di commentate le idee del ministro della Famiglia e Disabilità, Lorenzo Fontana, che in un’intervista si è detto contrario alle famiglie omosessuali e al diritto all’aborto.
RispondiElimina«Fontana è libero di avere le sue idee», dice il leader della Lega, ma i diritti delle famiglie arcobaleno «non sono priorità e non sono nel contratto di governo».
Una questione affermata anche nell’intervista rilasciata a La Stampa: «Più che di aiuti alle famiglie io parlerei di aiuti alla natalità. Viva le mamme», ha detto Fontana. Si batterà per abolire il matrimonio per tutti? «Nel Contratto non c’è nulla al riguardo, quindi no», ha risposto, aggiungendo: «Di fobie non ne ho e non odio nessuno. A me più che di quello che dicono i social - rispondendo alle accuse di omofobia ricevute, ndr - interessa che questo Paese si garantisca un futuro. E credo che sulla questione demografica ci sia un ampio consenso. Idem sulle politiche per i disabili».
Anche Anna Rossomando, vicepresidente del Senato ed esponente del Partito Democratico, risponde alle dichiarazioni del ministro Fontana sulle famiglie gay che non esistono: «Gli ultimi anni, grazie alle politiche del Partito Democratico, hanno segnato una nuova stagione dei diritti e delle libertà - dice -. Impediremo che questa legislatura torni indietro rispetto al cammino preciso sui diritti e sull’inclusione che è stato faticosamente compiuto». E aggiunge: «Un cammino che va riconosciuto e che merita di essere ancora rafforzato, nell’attuazione concreta dei compiti della nostra Repubblica in materia di inclusione, guardando e rispettando i diritti di tutti.
Essere fedeli alla Costituzione non è un esercizio di stile o una semplice dichiarazione di intenti».
Al ritorno da protagonista a tutti gli effetti di Mario Balotelli in Nazionale mancava un unico particolare, solo in apparenza simbolico: la sua presenza in conferenza stampa accanto al ct. Una lacuna che è stata colmata oggi a Vinovo, alla vigilia della partita di domani con l'Olanda allo Stadium. Che Balotelli non giocherà. Ma anche senza scendere in campo, il protagonista incontrastato è lui. Le sue parole contro il razzismo sono ancora una volta un messaggio secco.
RispondiEliminaLa fascia da capitano?
"Devo essere sincero. Fare il capitano, per me, non cambierebbe più di tanto. Io sono in questa Nazionale per fare gol, non per fare il capitano. Per gli altri potrebbe essere un bel segno: soprattutto per gli immigrati africani, sarebbe un segnale forte per chi come me è originario dell'Africa. Ma quello che serve, da me, sono principalmente i gol".
L'ignoranza genera muri?
"Parlare di persone che non ti capiscono è più semplice che parlare di razzismo. Il razzismo è un discorso troppo complicato. Io l'ho vissuto sulla mia pelle, quando ero più piccolo. Non so se sia razzismo o gelosia. Di sicuro fa molto male e dà fastidio. E' ora che l'Italia diventi più aperta come altri Paesi, come la Francia e l'Inghilterra. E' ora di svegliarsi".
Quanto ha scoperto, in compenso, che tanta gente le vuole bene e che ancora, vedi striscione di San Gallo, ce n'è altra che non cresce?
"E' difficile parlare di chi non ti vuole bene. E' più facile parlare di quelli che mi vogliono bene. L'ho sempre saputo che ci sono gli uni e gli altri, come per tutti: persone che ti vogliono bene e altre che non ti capiscono. Ma io ringrazio le prime, poche o tante che siano: mi sono sempre concentrato su di loro e continuerò a farlo".
Lei ha sottolineato l'importanza dell'integrazione: la preoccupa il governo con la Lega e con Salvini ministro dell'interno?
"Non sono ancora un politico: quando lo farò, potrò rispondere".
Che cosa sente di dare a questa Nazionale, oltre ai gol?
"I gol sono il mio compito, perché un attaccante dovrebbe fare quelli. Ma la mia presenza è anche per fare gruppo. E questo è un bel gruppo veramente".
Vedeva ostracismo nei suoi confronti, prima, magari da parte di qualche senatore?
"Facciamo che non riparliamo del passato, pensiamo al presente".
Rocco del grande fratello portavoce della Presidenza del Consiglio? Giuseppe
RispondiEliminaEh si......
RispondiEliminaFrancamente penso sia impossibile fare peggio , in materia di emergenza extracomunitari , di quanto fino ad ora è stato fatto. In molti hanno votato , magari turandosi il naso , convinti che con un Salvini all'interno ci si possa salvare da questa invasione dalle dimensioni bibliche .
RispondiEliminaL'Europa sbraita ma non ha messo un euro per aiutarci.
RispondiEliminaForse e dico forse non era il caso di bombardare Saddam e Gheddafi o cercare di far fuori Assad destabilizzando una regione che tutto sommato, da quel punto di vista non ci dava problemi.
Gheddafi era un personaggio ambiguo ma che sapeva creare un equilibrio tra le varie decine di tribù e fazioni in Libia , con anche tanto business e posti di lavoro per ns imprese (= posti di lavoro ben remunerati per tanti ns connazionali con famiglie ) A volte certi personaggi sono meglio della democrazia che in certi contesti equivale all’anarchia totale. A volte invece meno, tipo in Venezuela dove gente tipo Chavez e Maduro hanno impoverito un paese, fatto uscire miliardi di euro di ricchezza e fatto perdere un sacco di posti di lavoro. Sulla Siria non mi esprimo, fatico a capire tra assad ribelli americani etc cosa stia succedendo... mat.
EliminaQuando la Fiat si è trovata nel guano i soldi libici hanno fatto comodo...eccome!
EliminaALESSANDRO ZARLATTI
RispondiEliminaLa sera del primo di giugno ho partecipato, come ogni anno, alla consueta festa della repubblica italiana che la nostra ambasciata giustamente celebra con sfarzo. Se i primi anni in cui stavo a Cuba vivevo emotivamente questo evento, oggi sento una certa fatica, la fatica della maniera, della ripetizione di rituali, delle solite facce.
Forse sono semplicemente più vecchio. Alla fine ci vado per vederle quelle solite facce, per lanciare il segnale di essere ancora in vita e per mantenere nodi di simpatia con quella decina di persone per cui vale la pena venire. Ma quest'anno la festa si intreccia con un'attualità infuocata. Il nuovo governo. Le aspettative. I timori. Siamo qui, in questo hangar della grande cervezera dell'Avenide del Puerto e contemporaneamente siamo là, non so bene dove, ma in Italia ad osservare questa nuova rappresentazione del circo. La politica mi appassiona poco e quindi tendo a stare un po' lontano da certe discussioni. Mi attraggono o mi respingono le persone e quelle osservo. La serata comincia con un motivazionale patriottico che ti fa venir voglia di partire con 1000 buontemponi e di sposarti con la prima Anita che capita. Un crescendo di dati entusiasmanti su immagini mozzafiato: l'Italia è l'ottavo paese più industrializzato del pianeta; l’Italia è il paese con il maggior numero di sedi patrimonio dell'umanità dell'Unesco, e via così. In un istante ho capito come deve sentirsi un affiliato Tecnocasa ad una convention. Inizio a fare quelle strane riflessioni che facevo in chiesa quando ero bambino, quando mi soffermavo sul prete che mordeva l'ostia o beveva il vino e mi venivano solo battute mostruose che sussurravo all`amichetto vicino e lui mi fulminava con gli occhi di dio onnipotente. Ecco, una roba così, poi il motivazionale si stemperava un po' su dati più cervellotici: L'Italia è il terzo paese sopra l'equatore che usa tre spazzolini pro-capite l’anno; è il quinto, partendo dal basso, in cui gli uomini sotto i vent'anni portano la riga a destra; il diciottesimo, escludendo l'Oceania, che paga le puttane con banconote da 10. Insomma. Così, riflessioni ed emozioni un po' anemiche. Non so perché nel giro di pochi minuti sono schizzato con la testa fuori da quella festa e mi è tornata alla memoria una faccenda che mi faceva molto ridere qualche anno fa. Lo squadrone della mortadella, così lo avevamo ribattezzato. Succedeva qui a Cuba. Ogni volta che l'ambasciata organizzava un'attività, un ricevimento, una mostra, un concerto, una conferenza, alla fine c'era l'immancabile rinfresco. Cosa succedeva? C'era uno squadrone organizzatissimo di geni locali, sei o sette persone tra i trenta e i cinquant'anni, che si amalgamavano tra gli invitati conversando amenamente. Formavano circoletti intorno a te che stavi scoglionato, buttato in un angolo in ombra a bere del vino, e chiedevano la tua opinione sullo spettacolo. Tu, lusingato, cominciavi a pontificare, a straparlare, gratificato da quell'attenzione così totale e inaspettata. Poi, quando eri nel bel mezzo di quella pantomima, entravano i vassoi e lo squadrone della mortadella, con una specie di comunicazione animale da muta di lupi abruzzesi, si compattava intorno ai vassoi e li saccheggiava con la freddezza di un samurai.
Tu restavi appeso alle tue riflessioni come un coglione ma era il meno. Ricordo il consigliere di allora che aveva intrapreso una guerra personale contro lo squadrone e lo aveva scalfito, lo aveva smascherato in alcune circostanze, ma non era mai riuscito a sterminarlo. Rispuntava nei momenti più inaspettati come un plotoncino di Ninja tropicali camuffati da banano. Mi piaceva molto lo squadrone. Per molti versi era l'umanità che più apprezzavo in quei frangenti. Esseri umani alle prese con problemi reali, nei pressi della vita vera, quella dei frigoriferi vuoti, dei soldi finiti, della paura. Non so perché sono finito coi pensieri lì stavolta. Una specie di reazione. Una reazione a quella strana incollatura di brava gente, una minoranza, troioni, puttanieri e preti che avevo davanti ma non soltanto. Pensavo a questa nuova Italia che nasceva dall'altra parte dell'oceano. A questa Italia del cambiamento e avevo voglia che arrivasse lì il mio squadrone della mortadella a rovinargli la festa. A questa Italia del facciamo pulizia, dell'aiutiamoli a casa loro, delle unioni civili che non sono nella grazia di dio, dell' "a legnate dovrebbero prenderli i froci, altro che matrimoni", della cazzo di vita sacra dell'embrione, della nostra civiltà, di una marea di stronzate di cui non se ne può veramente più. Lo sappiamo bene cosa siamo. Simpatico e vero il motivazionale ma noi lo sappiamo tutti quello che siamo o continuiamo a tenercelo per noi? Che la maggioranza della nuova Italia evade le tasse sistematicamente, fa lavorare in nero chiunque quando può, la colf, l'impiegata, il fattorino, sua nonna, chiunque, che va a troie nigeriane e si deprime quando hanno fatto una retata e ce ne sono in giro poche, che pippa cocaina sempre, che di notte tradisce la moglie d'ordinanza con quei froci che di giorno sono la merda della merda, che fa abortire mogli, amanti, figlie dal medico amico, quello che fa tutto di nascosto in clinica e non emette fattura, ma poi si dichiara obiettore per strizzare l’occhio a qualche congrega di preti che lo premiano dandogli il ruolo di primario in qualche ospedale cosa-loro; che gli immigrati diventano casi da salvare quando si tratta di qualche bella fica di colore ma poi i barconi non ci devono rompere il cazzo d'estate quando stiamo in spiaggia a Lampedusa. Che la mafia è una merda quando ne siamo vittime ma quanto ci piace quando il maresciallo ci facilita la pratica, quando l'ufficio tecnico ci mette il fascicolo per primo, quando l’assessore ci dà il permesso per fregarci un pezzo di marciapiede, quando qualche figuro raccomanda nostro figlio imbranato. Legalità, legalità innanzitutto! Quanto ci piace riempirci la bocca di fregnacce. Vogliamo i politici incensurati, per l’amor di dio, ma noi siamo censuratissimi. Mani pulite, certo. Mani pulite. Quali? Vado avanti? No, va`, mi fermo qui. Noi lo sappiamo cosa siamo. La maggioranza di noi ha perso ogni residuo di umanità ed è questa roba qua. E davanti a questa roba, a coprire questa roba, una marea di chiacchiere o di vestiti puliti sopra un'anima zozza. È la maggioranza. La maggioranza. E questo è il primo governo dopo tanti anni, dai tempi del fascismo, che rappresenta in pieno, anzi è lo specchio perfetto della maggioranza degli italiani.
RispondiEliminaIo corro lontano, dal mio squadrone della mortadella, che spero esista ancora. Magari avrà tatticamente spostato la sua attenzione sui ricevimenti dell'ambasciata francese, o su quelli tedeschi. Resto a Cuba. Nella mia Cuba, oggi più che mai. Lontano.
Mi dispiace che scrivi così, si vede che sei stato e che stai male o forse vedi in maniera critica la nostra Italia.
RispondiEliminaOgni mondo è paese, e l’Italia è uno dei paesi più belli al mondo, seppure pieno di difetti, e chi non ne ha?
Io mi alzo ogni mattina alle sei e combatto fino al mio rientro alle 21.00 quando posso, combatto perché di questo si tratta.
Se si votasse aora, adesso, prenderebbe il doppio se non il triplo dei voti, la gente o meglio il popolo è con lui, populismo non è una parolaccia , così com’è demagogia, sono terminologie importanti che seguono “il mal di panza della gente comune” .
Se parli di cose giuste fai demagogia inutile e diventi populista e allora??
Questa è la realtà attuale, facciamocene una ragione per almeno cinque anni.
Punto
Buona serata
Se per campare devi "combattere" dalle 6 del mattino alle 21 fossi in te un paio di domande sul chi "sta male" o "vive male" me le farei.
RispondiEliminaIo esprimo un'opinione, non ti piace?
Il mondo e' pieno di bei posti...
Buona serata.
Aston vivo a Roma e per lavoro combatto contro la burocrazia ogni Santo Giorno, è una lotta nei ministeri o alle Asl o presso gli ispettorati del lavoro.
RispondiEliminaUltimi arrivati i cc del NOE e dire che se ne sentiva il bisogno.
Malgrado ciò combatto, ogni giorno combatto, pensando che tutto questo si possa cambiare, per questo credo nel cambiamento di una politica tutta che ci ha portato dove siamo .
Io rimango qui e vedo un seppur minima possibilità di cambiamento, certo se potessi me ne andrei a Cuba ma non posso.
Mutuo, famiglia, figli, sono impegni reali e gravosi che non mi consentono di vivere socialista come i Cubani, ma li invidio caspita se li invidio.
Beati loro.
Non ti critico, ci mancherebbe, ma Salvini è stato votato e c’è lo terremo credo per tutta la legislatura, e spero non continui così altrimenti prenderà il 100x100 dei voti.
Non si può cambiare perché ci meritiamo chi ci ha governato prima e ora ci meritiamo questi.
RispondiEliminaSe leggi bene il mio pezzo dico forte e chiaro che questi hanno vinto le elezioni e questi devono governare.
Anche non credo che chi ha votato 5 stelle sia molto contento