INCENDIARI E POMPIERI

Questo non vuole essere il solito pezzo di un vecchio rincoglionito rancoroso coi giovani, uno che non riesce a capire le generazioni attuali rimpiangendo chissa' quali bei tempi andati.

Ho gestito palestre piene di ragazzi e ora ne ho alcuni che mi stanno lavorando in Liguria, quindi direi che conosco piuttosto bene i giovani di oggi.

La doverosa premessa ci porta a Cuba dove l'indisciplina sociale (cosi' viene definita) delle nuove generazioni e' diventata argomento di discussione un po' ovunque.

Se vogliamo fare un parallelismo fra i due mondi, il nostro ed il loro, possiamo tranquillamente partire dalla perdita dei valori.

Da noi quando ero ragazzo ci si poteva appassionare della politica, o eri un rosso, o eri un nero o te la facevi coi baciapile.

Era comunque un modo di schierarsi, c'era un senso di appartenenza che partiva dal modo di vestirsi ed arrivava anche al tipo di musica che ascoltavi.

Quando racconto ai ragazzi che a 16 anni occupavamo la nostra scuola, ci dormivamo e autogestivamo le lezioni mi guardano come se fossi sbarcato da Marte.

A Cuba in quegli anni c'era chi sceglieva di restare cercando all'interno del sistema politico di trovare il proprio posto, c'era anche chi si vendeva l'anima per una zattera tenuta insieme con le corde, appetita da tutti los tiburones presenti in 90 miglia di mare.

In entrambi i casi si trattava di scuole di vita; leggevi dei libri, avevi qualche ideale magari di seconda o terza mano, speravi o credevi in un mondo migliore, ti battevi perche' le cose potessero andare meglio non solo per te, per tutti.

Si cercava di anteporre “NOI” a “IO”.

Oggi guardo i nostri ragazzi italiani e mi rendo conto le nostre generazioni, hanno fottuto il loro futuro.

Non so di chi sia stata la colpa, non so dove abbiamo sbagliato ma sicuramente il lascito nei loro confronti e' quello che e'.

Alcuni hanno la zucca vuota ma molti si sbattono per cercare la loro strada, facendo 3 lavori, andando a scuola la sera, facendosi sfruttare da call centre e avvoltoi vari.

La situazione mi sembra peggiore a Cuba, magari mi sbaglio ma quello che vedo mi piace poco.

Non parlo dei ragazzi del preuniversitario o di chi studia, vederli uscire sorridenti e festanti da scuola, rispetto ai nostri perennemente ingrugnati e col movil in mano mi strappa sempre un sorriso.

Parlo di chi a scuola non ci va piu', passa la giornata a fare un cazzo, cercando il soldo facile, magari vedendo il padre dedicarsi allo stesso tipo di..attivita'.

Oramai le storie de la Revolucion non fanno piu' presa sui giovani, anche perche' puoi raccontare tante cose, ma quando poi per 3 pezzi di pollo ti fai 4 ore di coda molte ideologie rischiano di saltare per aria.

A Cuba gira poca droga, rispetto al resto del mondo, ma ne gira e i giovani, sopratutto a La Habana sanno come procurarsela.

Magari parliamo di Marjuana, di qualche pasticca, nulla di paragonabile alla merda che gira' qua', ma comunque e' reperibile in modo abbastanza semplice.

I cubani delle generazioni precedenti si lamentano che i giovani non seguono le tradizioni, sono maleducati, non rispettano i piu' anziani, non hanno valori a cui ispirarsi.

Non frequento ragazzini ma si...il concetto mi sembra abbastanza condivisibile, anche perche' se sei consapevole che pur portando a casa un titolo di studio importante il massimo a cui puoi ambire e' un lavoro da 40 cuc al mese con cui non arrivi alla fine della prima setimana, il tuo futuro non appare particolarmente allettante.

Nasce la voglia di andarsene anche se non sai fare un cazzo e probabilmente non hai pure voglia di fare un cazzo.

I pantaloni alla cacaiola con la marca della mutanda in bella vista, la gonna troppo corta, il tatuaggio evidente, i piercing eccessivi, la bandana a stelle e strisce, i capelli viola sparati verso l'alto sono tutti sintomi di una ribellione che non va sottovalutata.

Poi probabilmente anche a Cuba gli incendiari finiranno per diventare pompieri, man mano che il tempo passa e la realta' prende il posto delle illusioni. Staremo a vedere.

P.S. Una buona notizia, Marione mi ha scrtitto comunicandomi di avere riaperto la sua piccola spaghetteria a Tunas. Presente!