venerdì 3 aprile 2020

GLI ZICHICHI



Ci deve essere qualcosa di veramente marcio nella testa di una parte, per fortuna esigua, di nostri connazionali.
Mi riferisco a cose che ho letto a seguito dell'arrivo nel nostro paese di aiuti sotto forma di medici, infermieri, attrezzature,
mascherine, ventilatori, respiratori, sanificatori ed altri apparati sanitari.
La stragrande maggioranza della popolazione ha ringraziato i paesi che, contrariamente a quanto fatto da quella che dovrebbe essere la Nostra Europa, ci hanno dato una mano, a prescindere dal sistema politico che li governa.
Pero', come in ogni categoria sociale, esiste una nutrita congrega di imbecilli che si sentono il dovere di comunicarci le loro idiozie.
Sono arrivati in Italia, come sapete, 52 medici ed infermieri cubani, la regione Lombardia li ha stanziati nell'ospedale da campo di Crema.
Sono arrivati coi loro camici e con qualche maglioncino proprio mentre da noi la temperatura calava sotto lo zero, a causa di una inopportuna perturbazione siberiana.
La sindaca di Crema ha fatto un'appello per fare in modo che le aziende ed i negozi locali fornissero ai medici maglioni pesanti e giubbotti per contrastare il freddo.
Si e' trattata di una splendida gara di solidarieta' da parte della comunita' cremasca nei confronti di chi, partendo dall'altra parte del mondo, e' venuto ad aiutarli, dopo poche ore la sindaca ha postato una richiesta di stop perche' era arrivara una caterva di roba e andava gia' bene cosi'.
E qua' entrano in gioco gli imbecilli; “Sono arrivati per lavorare o per fare shopping?”...questo e' il tenore di alcuni commenti da parte di qualche Zichichi che e' stato prontamente sfanculato da tutto il resto della gente grata per quanto i cubani stavano facendo.
Poi la Maglie, la giornalista che fra un cicchetto e l'altro, li manda a quel paese perche' alla partenza hanno fatto una foto col il quadro del Comandante en Jefe.
Sul web cubano anche qualche vecchio rimbambito si e' sentito in dovere di fare la sua brava figura di merda, ma in questo caso lasciamo fare alla natura...manca poco.
Non ricordo se su Libero o il Giornale...la basura e' la stessa, e' apparso un articolo di uno pseudo giornalista dove si affermava che i medici erano obbligati dal governo ad andare in missione.
Non e' neanche il caso di commentare questa notizia che la dice lunga sul grado di conoscenza di Cuba del giornalista.
Ci sono medici che si venderebbero la mamma...e magari pure l'abuela per andare in missione e svoltare economicamente la propria vita.
Sono arrivati oltre 100 militari russi, esperti di sanificazione, si occupano di disinfestare ospedali, cliniche, ospizi, case di riposo.
Essendo militari sono in divisa e si muovono su mezzi militari.
Apriti cielo! “Militari russi che si aggirano sulle strade italiane”, “ci stanno invadendo” “mezzi blindati (!) russi ci stanno spiando”.
Questi sono venuti in Italia, hanno portato attrezzature che non abbiamo, fanno il lavoro che non riusciamo a fare perche' non abbiamo uomini e mezzi per la bisogna, c'e' il fenomeno di turno preoccupato perche' sono in giro per il paese.
Invece che dire un forte GRAZIE si crea il sospetto.
Davvero qualcuno dovrebbe spiegare a certa gente che la guerra fredda è finita.
Sono giunti anche 30 medici albanesi accompagnati dal un bel video del loro presidente che ha ricordato come l'Albania, in questi anni sia stata una sorta di 21esima regione italiana, quindi si e' sentito in dovere in qualche modo di fare la sua parte.
Sono arrivati anche una quindicina di medici polacchi, mascherine e presidi medici dal Vietnam, tanta roba dalla Cina e via dicendo.
GRAZIE A TUTTI!.
Il Trumpo ha annunciato che arrivera' materiale medico per 100 milioni di dollari...dopo che materiale medico dall'Italia e' volato verso quel paese, ma comunque GRAZIE!
Aiuti benedetti tutti, senza colori e distinzioni, aiuti che sopperiscono alle enormi carenze che ha manifestato il nostro sistema sanitario (che prescinde dall'immenso lavoro delle maestranze ospedaliere) spogliato in questi ultimi anni di mezzi, uomini, attrezzature e posti letto a causa di una politica cieca e sorda alle esigenze della gente, una politica che prima fa sparire milioni e poi urla che servono piu' soldi per i cittadini in difficolta'.

25 commenti:

  1. Più di 8000 km separano Edoardo Brito dalla sua casa, nella città di Las Tunas, dove risiede con moglie e figli, perché solo in poche ore il nuovo coronavirus lo ha portato fino alla città di Crema, in Lombardia, Italia.
    Nella regione italiana più colpita dall’infermità, 53 medici e infermieri cubani battagliano faccia a faccia con la morte, che già arriva a oltre tremila vittime, solo in Lombardia.
    Eduardo ha già combattuto l’ebola, altra malattia altamente infettiva e contagiosa, che, anche se è servita come preparazione rigorosa, non allontana i timori di questo virus che fra le belle cattedrali gotiche di Crema ha ubicato ospedali da campo.
    Il panorama è desolante, descrive Eduardo in un dialogo sincero via Messenger, l’elevato flusso di pazienti obbliga a lunghe e intense giornate e anche se noi cubani lavoriamo in un ospedale da campo, lì disponiamo di tutte le risorse necessarie per la nostra auto-protezione.
    Di fronte a ciò che il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giuseppe Conte, ha definito come le ore più buie di questa nazione europea, Eduardo riferisce che diversi pazienti già sono stati dimessi guariti e questo è un chiaro segnale di speranza.
    Giorni difficili sta affrontando questo “tunero” che abitualmente presta servizio come infermiere specializzato in terapia intensiva nel servizio di Emodialisi dell’Ospedale Generale Docente Dott. Ernesto Guevara de la Serna, principale centro assistenziale di Las Tunas.
    Sulle sue spalle, Eduardo carica il coraggio della paura dell’umanità di fronte al nemico invisibile, è un Chisciotte dei tempi moderni, probabilmente accusato d’esser pazzo per affrontare mulini che s’innalzano oltre i mari, perché sa che condividiamo un denominatore comune: l’umanità.

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  2. La expedición formada por 39 sanitarios cubanos visitó esta mañana las instalaciones del hospital Nuestra Señora de Meritxell para iniciar la formación que le permita conocer de primera mano la idiosincrasia del sistema médico andorrano. En este sentido, los profesionales sanitarios, acompañados en todo momento por el cónsul general de Cuba en Barcelona, ​​Alain González, fueron recibidos por la dirección general del Servicio Andorrano de Atención Sanitaria (SAAS), encabezada por Josep Maria Piqué.

    Durante el transcurso de la visita, el SAAS organizó varias reuniones con los jefes de los servicios de la UCI, el área donde se necesita más el refuerzo sanitario, y también con especialidades médicas involucradas en la lucha contra el coronavirus. Asimismo, la formación está prevista que se alargue unos días en esta primera fase de adaptación de la brigada Henry Reeves, también conocida como Contingente internacional de médicos especializados en situaciones de desastres y graves Epidemias, en servicio desde el año 2005, cuando realizaron su primera misión a Angola.

    Mientras tanto, tal como afirmó el ministro de Salud, Juan Martínez Benazet, los sanitarios cubanos permanecen en espera de recibir los resultados de las pruebas diagnósticas que se han efectuado para descartar que ningún integrante de la expedición ha contraído el coronavirus durante el viaje el Principado.

    Entre los 39 profesionales sanitarios figuran 12 médicos y 27 enfermeros que están liderados por el jefe de la brigada médica, el doctor Luis Enrique Pérez Ulloa. Respecto al primer grupo, se dividen según la especialidad en tres intensivistas, dos anestesistas, seis internistas y un hematólogo. En cuanto al resto de profesionales de la enfermería, 14 son internistas, tres anestesistas, un de emergencias, uno de logística y ocho generalistas. Todos ellos llegaron la madrugada del lunes y duermen en un hotel de Escaldes-Engordany.

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  3. GASTRONOMIA A TUNAS
    DA CUBA PRATICA

    Bar-Restaurant Caché

    25 de marzo
    Amigos, por la situación epidemiológica que vive el mundo dejaremos de prestar servicios hasta que las condiciones lo permitan. Gracias a todos por preferirnos. Cumplan con las medidas higiénicas establecidas, para cuando volvamos a abrir no falte nadie. Bendiciones para todos.

    Restaurante & Coctelería Bella Vita
    22 de marzo
    Hemos reorganizado la disposición de las mesas y adoptado todas las medidas indicadas. Contamos con una importante ventilación natural que proporciona un flujo de aire limpio que permite de renovar y sanear el aire que se respira diluyendo los contaminantes.
    En Bella Vita hacemos todo lo posible para garantizar la maxíma higiene y las mejores condiciones a nuestros clientes y a nuestro equipo
    Cuidate... que nosotros te cuidamos!


    Restaurant Clásico te estará prestando servicios a domicilio.
    ....Rápido y Seguro....
    No dudes en llamar al teléfono movíl📞 52629275


    Terraza del Hotel Cadillac cerrada

    Sala de fiesta Luanda (discoteca) cerrada

    Restaurante Sal y Pimienta cerrado

    Restaurante Olympic ?

    Espaguetteria da Mario cerrado

    Restaurante da Nando ?

    Bar-restaurante Monaco cerrado

    Bar-restaurante Orosol cerrado

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  4. Condivido pienamente
    Chiara Norris

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  5. I soliti italioti
    Massimo Corda

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  6. La gente di Crema credo sia contenta dei medici cubani. Giuseppe

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  7. Vorrei vedere...
    Comunque grande merito ai nostri militari che in 3 giorni hanno messo su un ospedale da campo pronto ad essere subito utilizzato.
    Altro che Fontana...

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    1. A onor di cronaca non ci scordiamo che una onlus di medici evangelici americani ha montato nel parcheggio dell'ospedale di Cremona un ospedale da campo con le attrezzature di terapia intensiva. I cubani a Crema e gli americani a Cremona, mai come ora questa tragedia non ha razza religione credo politico e propaganda

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    2. Hai assolutamente ragione...
      Se ti firmi ancora di più 😎

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  8. Condivido pienamente ... ! E l atteggiamento della Maglie in tv é stato veramente irritante.... l ho vista e mi sono sentita molto offesa come italiana dal suo comportamento.
    Beatrice Poli

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  9. Beatrice Poli
    Il problema non è la Maglie ma chi la invita in TV.

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  10. LA SINDACA DI CREMA

    Stamattina abbiamo iniziato la distrubuzione di venticinquemila mascherine chirurgiche, oggetto di donazione alla città di Crema, provenienti in parte dalla nostra città gemellata di Nanning grazie alla promozione dalla IPC, presieduta da Morena Saltini, e in parte da una spedizione, in più lotti, favorita da un manager cremasco residente all’estero e con l’apprezzata mediazione e il supporto, anche logistico, del nostro concittadino Beppe Severgnini.

    Grazie qd una task force di una ventina di operatori fra Polizia Locale, Gruppo di Protezione Civile “Lo Sparviere” e Corpo Militare ACISMOM (corpo volontario ausiliario dell'Esercito Italiano per l'assistenza sanitaria ed umanitaria) di stanza a Crema, che si sono resi disponibili, si parte da Ombriano e gradualmente si coprirà la città intera.

    Le mascherine, nella misura di 2/3 a nucleo, saranno lasciate sugli usci, nelle cassette delle lettere, sulle maniglie, agli ingressi dei condomini, al fine di non creare situazioni di assembramento e limitare per quanto possibile i contatti.

    Cercheremo di arrivare a tutti, forza, forza Crema e grazie a tutti coloro che si sono impegnati e si stanno impegnando, a vario modo, per questa distribuzione. ❤

    #NeUsciremoInsieme
    #CremaResiste
    #IoRestoACasa
    #CremaNanning

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  11. hola! in effetti gli aiuti sono sempre graditi anzi direi essenziali in questa fase. Cuba ha inviato galenos in parecchi paesi ultimamente. chao Enrico

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  12. Esattamente 14 paesi per questa emergenza e hanno avuto richieste da 40...
    Il problema è che il virus è anche in casa e non si possono sguarnire troppo le trincee.

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  13. Anche noi nel nostro piccolo le nostre belle rogne ce le grattiamo. Qui sotto: ho appena scritto al sito di informazione ticinese liberatv.ch:

    Egregio direttore, complimenti anche per il suo ultimo articolo: siete sempre avanti rispetto alla nostre accidiose e ormai sfiduciate autorità.

    Io modestamente che dietro ai fiacchi proclami dei luminari nostrani - anche del mio medico personale, il deludente dott. Cerny - ci fosse la verità della penuria di mascherine, l'avevo intuito da tempo, e ancora una tramissione della Gruber di qualche giorno fa me l'aveva chiarito. Ma non ho energie e tempo per battaglie ideali, in più io non conto niente.

    Nella mia farmacia di fiducia non ne hanno ma sono contento, quando sono alla Migros, di incrociare dei clienti che la portano.

    In Svizzera di mascherine ce ne vorrebbero minimo 5 milioni al giorno - ho letto che Canton Zurigo e Confederazione hanno comperato due macchine, una a testa, costate 740mila fr., che ne produrranno 32500 al giorno - a macchina - da aprile...

    Grazie per l'attenzione.

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  14. Pensa che ne ho trovate 2 chirurgiche in una delle 5 farmacie di dove vivo dopo settimane in cui non si trovavano.
    Ora sono di nuovo esaurite.

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  15. Dichiarazione di Igor Konashenkov General maggiore e rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo

    Abbiamo notato i tentativi della testata italiana La Stampa, in corso ormai da due settimane, di screditare, la missione inviata dalla Russia in risposta alla richiesta di aiuto al popolo italiano, colpito dalla disgrazia. Nascondendosi dietro agli ideali della libertà di parola e del pluralismo di opinioni, nei suoi articoli La Stampa manipola i fake russofobi della peggior specie dell’epoca della guerra fredda, citando non meglio definiti “pareri” di anonime “fonti altolocate”. Nel farlo, La Stampa non disdegna di far ricorso a qualunque invenzione dei propri autori, seguendo le linee guida dei manuali di propaganda antisovietica, a quanto pare, non ancora marciti.

    Per esempio, le attrezzature russe per la lotta alle infezioni virali inviate in Italia sono state immediatamente definite da La Stampa, citando l’opinione di uno sconosciuto caporale delle vittorie mancate in pensione, come “inutile”. La maggior parte dei medici ed epidemiologi russi sono stati definiti dalla testata come specialisti di guerre biologiche. Quelli che non hanno avuto l’onore di venire inseriti in questa categoria sono prevedibilmente stati catalogati come emissari dello spionaggio militare russo (GRU).

    Nonostante le sensazionali rivelazioni de La Stampa, mentre vengono pubblicate queste speculazioni forzate, gli epidemiologi russi stanno eliminando dalla mattina alla sera il Covid-19 nelle residenze per anziani di Bergamo, insieme ai loro colleghi italiani. E I medici militari russi ogni giorno, spalla a spalla con I militari italiani, creano non “reti di agenti”, ma reparti di terapia intensiva per salvare I cittadini italiani colpiti dal virus nella nuova struttura da campo di Bergamo. Tutto questo viene fatto con l’aiuto delle attrezzature e tecnologie russe, giudicate inutili dalle fonti della testata.

    Contrariamente ai fake propinati da La Stampa, gli obiettivi della missione russa del 2020 a Bergamo sono aperti, concreti, trasparenti e puri. Si tratta di aiutare il popolo italiano che si è trovato in difficoltà per via della pandemia di Covid-19, senza chiedere nulla in cambio. E il miglior premio per gli sforzi degli specialisti militari russi saranno le vite e la salute salvati del maggior numero possibile di cittadini della eterna (così nel testo) Repubblica Italiana.

    Nessun attacco a deviare dallo svolgimento di questa nobile missione e a dubitare che la nostra causa sia quella giusta.

    Per quanto concerne I committenti veri della campagna mediatica russofoba di La Stampa, che ci sono noti, consigliamo loro di imparare un’antica saggezza: Qui fodit foveam, incidet in eam (chi scava una fossa al prossimo ci finirà prima). O, per essere ancora più chiari: Bad penny always comes back.

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  16. Oggi grazie anche a Ucraina ed Egitto, ciao bel post
    Lorenzo Galletti

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  17. Infatti Lorenzo
    Molto bene e grazie anche a loro.

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  18. Questo post ad ora ha raggiunto oltre 500 visualizzazioni sulla sua pagina fb malgrado il loro bloqueo, oltre a tutte quelle che raccoglie normalmente il blog.
    Direi che ho colto nel segno...

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  19. “Grazie perché tutti voi avete scelto di esserci vicini e sostenerci in questo momento di fatica”.

    Cari medici e infermieri cubani:

    GRAZIE!

    Tutti noi di ANFFAS Onlus Crema vogliamo ringraziarvi per la disponibilità e la solidarietà che ci avete dimostrato nei confronti della nostra città e della nostra comunità.

    Siamo vicini a voi – anche se in modo leggermente diverso -; siamo anche noi chiamati a prenderci cura di tutte le persone più fragili e bisognose. Siamo infatti un’associazione di famiglie di persone con disabilità mentali e/o relazioni, e lavoriamo – ogni giorno – per aiutare persone come loro e le loro famiglie.

    Grazie perché avete scelto di starci tutti vicini e di sostenerci in questo tempo di fatica, compiendo un gesto meraviglioso verso tutta la cittadinanza. È vero che “nessuno si salva da solo”, come dice papa Francesco.

    Abbiamo voluto anche farvi un piccolo regalo, sperando che sia di vostro gradimento: l’uovo di cioccolato e il calendario che è stato fatto grazie a tutti i disabili e a chi non lo è, che fanno parte della nostra Associazione. Nel calendario potete vedere alcune delle nostre foto scattate nella città di Crema; quella stessa città a cui voi state dedicando tutto il vostro tempo e la vostra professionalità.

    Siamo molto felici di aver contribuito con i nostri furgoni a facilitare i movimenti verso l’ospedale di Crema, dove state lavorando con molta dedizione.

    Speriamo che i nostri piccoli doni possano rendere molto più tranquilli questi giorni lontani dalle vostre famiglie e dal vostro Paese .

    Vi auguriamo con tutto il cuore una buona Pasqua e che sia piena di amore e di benedizioni per voi.

    Grazie per tutto quello che state facendo.

    ANFFAS Onlus Crema
    La presidentessa
    Daniela Martinenghi

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