CORRUZIONE

Recentemente ho letto una notizia riguardante un tentativo di corruzione accaduto a Cuba nei confronti di un paio di policia da parte di alcuni ladri di farina. Il tutto si e' svolto nella capitale, i ladroni hanno offerto una somma di 59000 pesos e un maiale. Parliamo di una bella sommetta, sopratutto a Cuba. Dell'atteggiamento dei poliziotti ha parlato persino il telegiornale tanto e' stato...inusuale. Gli agenti hanno fermato un camion vicino al km 8.5 dell'autopista, a quel punto visto che la merce trasportata era di...indubbia provenienza l'autista ed il proprietario della merce hanno offerto prima 50 mila pesos, successivamente altri 9000 e pure un suino per fare buon peso,, una bestia di 150 libbre che pero' sarebbe stata loro consegnata il giorno seguente. La notizia non e' il tentativo di corruzione ma il fatto che i poliziotti abbiano rifiutato l'offerta. Sia chiaro la corruzione e' antica come il mondo, i politici italiani, ma non solo loro, sono degli autentici professionisti in materia, basta aprire un giornale o vedere un tg per avere quotidiane conferme di tutto questo. Se volgiamo essere integralisti qualunque “aiutino” che fulano offre a megano per risolvere un problema puo' essere considerato corruzione, in realta' se ci si basa su questo assioma tutti noi effettuiamo o subiamo tentativi di corruzione piu' volte al giorno, quindi mi limiterei ai casi piu' eclatanti. A Cuba occorre distinguere fra corruzione e propina, torniamo al discorso di sopra...se vuoi che tuo figlio trovi un posto nel prescolar del barrio occorre sobornare il tipo giusto che lavora nel posto giusto, che sia corruzione o meno lascio ad ognuno il libero arbitrio di decidere. Se vogliamo proprio parlare di corruzione vera e propria mi ci sono imbattuto personalmente una sola volta, forse perche' nell'oriente cubano questa pratica e' meno diffusa che nella capitale. Parliamo di 14/15 anni fa, arrivai con un volo diretto a Camagüey, avevo in valigia moltissimi capi di abbigliamento e a Las Tunas il tipo che me li avrebbe acquistati al tin tin. Il tipo dell'aduana, un graduato, mi apri' la valigia e mi disse che cosi' non andava bene, misi 50 dollari dentro il passaporto, 2 minuti dopo ero fuori dallo scalo con tutta la mia mercanzia. Non mi e' mai piu' capitato di imbattermi in cose simili, quando un policia mi ferma con lo scooter se mi deve fare la multa, non capita da anni, me la prendo senza neanche provare a fare il furbo, parliamo di poche decine di cuc, ora qualche centinaio di cup, quindi non vale la pena fare nulla. E' pero' indubbio che, nel momento in cui un cubano ha a che fare con la sua pubblica amministrazione l'avere qualche soldo da dedicare alla velocizzazione di ogni tipo di pratica puo' aiutare molto, questo. Non voglio poi neanche entrare nel discorso limaccioso riguardante la possibile uscita dal paese, los papeles necessari e tutto il losco mondo che ci gira intorno, se non paghi resti a casa. A Cuba spesso occorre pagare per trovare un posto di lavoro, un posto per il bimbo in asilo, per non perdere il posto di lavoro, per avere un permesso edilizio o di costruzione, per evitare il “verde” al figlio diciassettenne, per avere un posto privilegiato in un ospedale o una casa de abuelos. Se hai un ristorante o una casa de renta e non vuoi rompimenti di coglioni quando arriva un ispettore allora occorre mettere mano al borsillo senza farsi troppi problemi. Lo stesso discorso vale se si ha a che fare con la giustizia, una causa, un avvocato, un giudice, un graduato....a livelli diversi e' possibile che un aiuto economico smuova le situazioni. Ogni cubano dai 14 anni in su sa perfettamente come si deve comportare di fronte a determinate situazioni, funziona cosi e non soltanto nella maggiore delle Antille. A volte non serve neache avere l'aggancio molto in alto per ri$olvere il problema, e' sufficiente avere la persona giusta al posto giusto e tutto si sistema. Cuba e' anche questo.

«Se i rivoluzionari cubani in un altro momento della storia fossero stati scoraggiati dalle difficoltà, non ci sarebbe stato un paese indipendente chiamato Cuba» 

Fidel Castro - 1 novembre 1991

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DIARIO DI BORDO