Sono stati 6 mesi belli spessi quelli che mi lascio alle spalle.
L'estate con i quasi 2 mesi e mezzo in Toscana in Villaggio come Capo Animatore, poi il rientro in palestra, l'inizio della collaborazione col mio comune, i corsi e tutto il resto.
Piu' di un amico nei giorni scorsi mi ha chiesto se ero ansioso ed emozionato di andare.
Purtroppo o per fortuna dopo 22 anni dell'isola e credo circa 80 viaggi l'emozione e' un ricordo del passato, pero' c'e' la voglia assoluta di “staccare” da tutto e tutti...o quasi.
Chi come me ha viaggiato tanto mondo da per scontato, quasi per normale, un viaggio a Cuba, mentre per la stragrande
maggioranza della gente si tratta di un sogno che non e' detto che riescano a coronare, questo cerco di non dimenticarlo mai.
In questo momento ho sostazialmente bisogno di 2 cose; la solitudine ed il silenzio.
La solitudine perche' sono oltre 6 mesi che ho gente addosso, tantissima in Toscana, tanta nella vita di tutti i giorni qua' a casa.
Allo stesso tempo ho bisogno di un po' di silenzio, in Villaggio ero perennemente col microfono in mano, in palestra parlo molto ma sopratutto ascolto, nei corsi e' tutto un cercare di motivare la genteo i bambini.
Mi serve silenzio per un po'.
Conto molto sul viaggio, la sosta parigina e' un po' lunghetta a causa dei consueti spostamenti di orario di Air France, spero di potermene stare un po' da solo, per i cazzi miei, auricolare musica e basta.
Auspico compagni di poltrona nel volo per Avana non italiani, oppure sordomuti, comunque silenziosi, alla terza parola che mi rivolgeranno mettero' le cuffiette e non me le togliero' piu'.
Cazzo un po' di pace...
A Cuba spero, tolti gli amici di sempre, di parlare italiano il meno possibile, possibilmente niente, mi immergero' nel mio consueto mondo dove la parlata tricolore e' praticamente assente.
Visto che ho lavorato tutta la settimana scorsa, sabato compreso, ieri tutto il giorno ed oggi fino alle 16 ho destinato la domenica scorsa per fare tutto o quasi....uno cerca di portarsi avanti ma e' sempre agli ultimi che ci si riduce.
Quando hai una casa, animali, attivita', impegni e responsabilita' non te ne puoi andare in giro per il mondo alla cazzo, ti devi organizzare bene, lasciare tutte le cose a posto per poterti finalmente rilassare come si deve.
Comunque ci siamo come dicevo, domani mattina poco dopo le 4.30 saro' a Caselle, il fratello del mio socio della palestra, responsabile della centrale termica dello scalo, mi fara' mettere l'auto nel parcheggio dipendenti, una gran comodita'.
Ho il volo per Parigi alle 6, poi un po' di ore di scalo, arrivero' all'Avana in serata, Viazul, ed al mattino di giovedi' saro' a casa nel balcone sull'oriente cubano.
Viaggio lunghetto, spero silenzioso, poi giovedi' iniziera' l'altra vita, come ad ogni viaggio.
Ho gia' cambiato, un bel po' di denaro ad un buona quotazione, non credo proprio bastera' per tutta la vacanza ma non sara' certo un problema cambiare ancora, amici italiani si sono gia' resi disponibili.
Dovrò anche allenarmi, c'è la pista per correre, se il solito ginnasio statale sarà ancora chiuso ne cercherò uno rustico oppure farò un po' di calistenico a casa.
Non posso permettermi 3 settimane di stop.
Quindi ci siamo quasi, questa mattina portero' Birillo dal Dog Sitter nel suo centro cinofilo, anche il mio cane si fara' la sua bella vacanza in mezzo ai suoi amichetti cagnoni.
Poi lavoro fino alle 16 quindi un altro paio di commissioni e ci siamo davvero.
Come sempre solo bagaglio a mano, ho tutto a Cuba, non mi portodietro pc o altro per scrivere, pubblichero' pero' qualcosa.
Foto, molte foto con brevi didascalie del viaggio, le posterò sul blog, sulla sua pagina Fb, sulla mia personale e sui criptoblog dove c'e' tanta gente che non sa nulla della perla dei Caraibi ma vorrebbe saperne di piu', perche' Cuba e' sempre Cuba.
Ho ancora qualche pezzo, non su Cuba, da postare nei prossimi giorni.
Probabilmente faro' un paio di video, uno a meta' soggiorno, l'altro verso la fine, cosi' saprete bene com'e' ralmente la situazione al netto di tutte le cazzate che si ascoltano e si leggono.
Restate in zona.
P. S. Visto che più di uno di voi me lo ha chiesto pubblico i costi affrontati prima di partire.
VOLO A/R. 389€ direttamente sul sito Air France
VISTO 20€ Agenzia Milestone Torino
SEGURO 50€ Asistur preso tramite Simone di Cubacenter
VIAZUL 43$ Direttamente dal sito.
CAMBIO 500€ A 181 fatti cambiare a Cuba, più circa 9000 cup dall'ultimo viaggio.
Il blog durante e dopo la pandemia ha spesso parlato dei medici cubani che hanno prestato servizio a Crema e nella mia Torino. Questo pezzo si aggancia a quei racconti tenendo anche conto che,presto, altri medici verranno a darci una mano, per ora in Calabria,poi vedremo come si muoveranno le altre regioni di fronte alla drammatica carenza di medici in cui e' incappato il nostro paese.
Dopo due anni sono tornati in Piemonte alcuni componenti della Brigada Henry Reeve impegnati a Torino dal luglio 2020 nel Covid Hospital allestito nelle Ogr. A riceverli, oltre ai commossi colleghi italiani che hanno lavorato con loro c'era il Presidente della Regione Alberto Cirio. E' curioso come siano stati tutti Presidenti del centro destra ad affidarsi ai medici cubani, questo dimostra come la sinistra da noi sia oramai una barzelletta di quelle che non fanno ridere.
“Esprimiamo tutta la nostra gratitudine, questa e' la giornata del GRAZIE, lo abbiamo fatto quando questi medici sono arrivati e quando sono partiti, ma quelli erano GRAZIE ancora pieni delle ferite del covid, oggi e' il GRAZIE di chi non dimentica quello che queste persone e quel paese hanno fatto per noi”. Ha dichiarato il Presidente del Piemonte.
Emozionato Julio Guerra Izqueirdo, il capo delegazione di quei medici ha dichiarato; “dove un tempo si riparavano i treni noi medici abbiamo curato le persone, e' bello tornare e rivedere i colleghi italiani con cui abbiamo fatto qualcosa di unico, speriamoche questa collaborazione possa durare a lungo.
Michele Curto, presidente dell'agenzia interscambio culturale ed economico con Cuba ha sottolineato che quel rapporto non si e'mai interrotto tanto che il Piemonte ha inviato a Cuba respiratori e ossigeno che l'embargo stava bloccando.
Sergio Livigni della Asl di Torino ha affermato;” L'emergenza ci ha permesso di conoscere il valore delle persone, al di la' della comune professione”.
Intanto procede l'iter per fare arrivare in Calabria 500 medici ed operatori della salute cubani. Le spese di alloggio, viaggio e gli altri rimborsi saranno a carico della regione. Il compenso sara' di 34,50 euro lordi all'ora, si concretizza il “Primo contratto attuativo” dell'intesa di agosto approvato dalla giunta di Roberto Occhiuto.
L'accordo e' fra la regione e la CSMC (Comercializadora de servizios medicos Cubano) che ha aperto a Roma una sede di rappresentanza con unita' locali a Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone, Cosenza e Vibo Valentia. Il CSMC ha effettuato una selezione seria del proprio personale medico specialistico in linea con le esigenze dalla Regione, che a sua volta ha nominato una commissione per la valutazione dei curriculum dei professionisti forniti da Cuba, i primi 41 sono gia' stati valutati positivamente.
Per accertare che l'adesione dei medici sia su base volontaria il Csmc dovra' fornire copia di dichiarazione individuale di disponibilita' di accettazione dell'incarico professionale. Accettazione che i medici cubani dovranno reiterare alla firma del contratto con le aziende del servizio sanitario regionale. Ogni medico firmera' un contratto per una retribuzione di 4700 euro al mese, quanto poi resti nelle tasche di ciascun cerusico dipende dal contratto fatto dagli stessi con le autorita' sanitarie del loro paese.
Sicuramente arrivera' gente con diverse missioni alle spalle, vedremo cosa accadra' a fine missione, visto anche l'esodo di sportivi, musicisti ed altri professionisti che in questi mesi stanno lasciando la maggiore delle Antille. E' anche vero che i medici sono dei privilegiati che godono di tuttauna serie di benefit in patria sconosciuti alla gente normale. Non a caso ne' a Torino ne' a Crema ci furono "diserzioni".
Non e' escluso che altre Regioni italiane percorrano questa strada per ovviare alla drammatica carenza dei medici nel nostro paese. Non a caso il governo nuovo ha riabilitato, con torto o ragione, i cerusici sospesi in quanto no Vax In questo momento c'e' bisogno di tutti.
26/11/2022 Altra settimana bella piena che si va a chiudere. Ovviamente la prospettiva del viaggio imminente l'ha resa piu' leggera, favorita anche da bellissime giornate di sole. Al mattino dalle mie parti siamo vicini allo zero ma poi la giornatasi scalda e tutto migliora. Comunque a meta' della prossima settimana si vola per l'altra parte del mondo e...della mia vita.
Lo zaino e' quasi pieno, come sempre ho solo bagaglio a mano visto che ho tutto a Cuba, ancora qualche piccolo acquisto, piu' che altro cibarie, poi saro' a posto. Ultimo fine settimana con molte cose da fare, poi ancora lunedi' e martedi' fino alle 16 in palestra quindi mercoledi' mattina alle 5 saro' a Caselle per imbarcarmi. Martedi' portero' Birillo, il mio Beagle nel centro cinofilo del mio amico, anche lui va in vacanza.
Anche novembre in palestra e' andato piuttosto bene, non ci si compera la villa a Malibu' ma rispetto allo scorso anno i progressi sono evidenti sotto tutti i punti di vista. Ovviamente occorre stare attenti col riscaldamento, visti i costi che tutti noi dobbiamo affrontare con queste cazzo di bollette, figlie del fatto che avremo dovuto piegare la Russia mentre la sola schiena incurvata, per ora, e' la nostra. Anche dicembre dovrebbe andare bene, molti prenderanno la tredicesima ed e' possibile che qualche annuale in piu' salti fuori.
Sto seguendo, per quanto possibile, i mondiali di calcio, il mio tifo va alla Serbia con i 3 granata che pero' non e' partita benissimo con il Brasile, e all'Inghilterra, sono pur sempre un Villans ed un po' di perfida albione e' dentro di me. Ieri sera pareggio con le colonie.
Mi sembra una discreta edizione, al netto del fatto che un mondiale in inverno in mezzo al deserto sia una pirlata senza precedenti, ci sono buone partite, squadre che sulla carta non avevano speranza stanno vendendo cara la pelle, mentre altre piu' blasonate stanno incontrando delle difficolta'.
Sto' finendo un libro di Lorenzo Licalzi, uno scrittore ligure, di formazione psicologo, non credo conosciutissimo.
Si intitola “La vita che volevo”, parla delle mille situazioni che indirizzano una vita in una direzione piuttosto che in un'altra.
Una serie di racconti brevi, l'ultimo autobiografico dove racconta che oltre alla vita che sta vivendo ha un po' di rimpianto per altre due che invece gli sono passate accanto senza pero' “prenderlo”.
Ho trovato alcune analogie con la mia storia e forse quella di molti di voi.
La prima vita che gli e' passata accanto e' stata quella del fotografo a cui pero' ha preferito l'universita' di psicologia.
Io per un certo periodo, ero poco piu' che un ragazzo, ho pensato di fare il giornalista, mi piace scrivere, lo feci anche per alcuni giornali locali, a tempo perso.
Pero' scrivere era ed e' un piacere, farlo diventare un mestiere, a patto che ne avessi le capacita', avrebbe sminuito il gusto che provo nel farlo quando e come ne avevo voglia, poi c'era l'Isef da fare.
La seconda vita di cui parla l'autore del libro e' il classico sogno di una vita al caldo caraibico.
Quando aveva 22 anni visse per un anno in Giamaica, fidanzato con una locale, dove con 30 mila dollari poteva comprare un lotto fabbricabile per fare un resort, parliamo di quasi 30 anni fa e dei soldi di papa'.
Quindi in universi paralleli ci potrebbe essere un Lorenzo Licalzi fotografo e un altro che vive in Giamaica.
Alla fine decise di lasciare perdere, se vogliamo l'analogia e' con le tante volte in cui mi e' balenata l'idea (a me come sicuramente a molti di voi...) di andare a vivere a Cuba.
Pero' Somerset Maugham scriveva nel suo Filo del rasoio;”Uomini e donne non sono solo se stessi, sono anche la regione dove sono nati, la casa dove hanno imparato a camminare, i cibi che mangiavano, le scuole che hanno frequentato, i poeti che leggevano, il Dio in cui credevano. Tutte queste cose li hanno resi cio' che sono, cose che non puoi conoscere per sentito dire, le conosci soltanto se le hai vissute, le conosci soltanto se SEI queste cose”.
Io sono la terra in cui vivo, la mia citta', i miei monti, la bagna cauda, il Toro, le partite di pallone, gli amici che sono tali da 40 anni, le mangiate in compagnia, i supermercati dove c'e' tutto, gli sfizi che posso togliermi, le stagioni che cambiano, il freddo di cui lamentarmi, la palestra, lo sport, Birillo e tante altre cose.
Ci ho seriamente pensato qualche anno fa, i soldi c'erano, poi comunque ho lavorato in tanti posti del mondo, avrei saputo cavarmela, ho preferito regalarmi a vita lo status del turista, turista da 60/90 giorni ogni anno, ma pur sempre turista.
Forse non ho mai fatto il grande passo per poter eternamente lamentarmi con me stesso di non averlo fatto.
Quindi anche nei miei universi paralleli c'e un Milco giornalista ed un altro che vive in qualche modo nell'oriente cubano.
Poi magari fra qualche anno decidero' di passarci qualche mese in piu' ma non ne sono del tutto sicuro.
Oppure le cose cambieranno a Cuba in peggio e, ricordando la scena finale di Havana, faro' come Robert Redford (l'attore che per distanza ho sempre amato di piu').
Da qualche parte della Florida del sud (o di Diano Marina) guardero' l'oceano nell'attesa che qualcosa succeda, anche se non sapro' bene cosa.
Sapro' solo che dall'altra parte ci sara' sempre Cuba ma non piu' la Cuba che ho conosciuto ed amato.
Molti riescono a fare quel tipo di passo ma devo dire che conosco un discreto numero di residenti a Cuba, non ho mai avuto la sensazione che fossero persone felici.
Mi sembrano, senza generalizzare, personaggi di quei primi film di Salvadores, gente in fuga da qualcosa, da qualcuno.
Certo il caldo, le donne, la vita piu' leggera, pero' almeno io non riesco ad accontentarmi di queste cose, so gia' che non mi basterebbero, che rimpiangerei troppo quello che ho lasciato.
Facessi una vita di merda lo capirei...ma vivo in un bellissimo posto, faccio un lavoro che amo, viaggio per Cuba o per stagioni estive in Villaggio almeno 120 giorni ogni anno, per ora va bene cosi'.
Gli universi paralleli li lascio dove sono, dove sono sempre stati, chissa'...magari nella prossima vita...
Ho gia' scritto quelli da pubblicare, meno l'ultimo prima di partire,quindi sono a posto.
Pezzo un po' strambo su concetti che non sono facili da spiegare e raccontare.
Pero' ieri la notizia della morte di Pablo Milanes mi ha fatto tornare in mente la sua canzone che ho amato di piu'.
“ El breve espacio en que no estas” di cui pubblico il testo a fine pezzo.
Mi e' risuonata in testa tutto il giorno, l'ho ascoltata a casa, in auto, in palestra, con gli auricolari.
Ad una settimana dalla partenza, ancora dovevo entrare nel loop della desperdida, mi ha avvicinato, come sensazioni al momento in cui per la millesima volta rimettero' piede nella isla.
Adoro quella canzone perche' parla di come sono state le storie con alcune delle migliori donne che ho avuto a Cuba.
Dico a Cuba perche' da noi e' tutto differente.
Per fortuna o purtroppo.
Adoro quel clima di provvisorieta' che la canzone racconta, in fondo cosa c'e' di non provvisorio nella vita di tutti noi?
Cosa c'e' di non provvisorio a Cuba?
Ho interiorizzato questa filosofia di vita, sopratutto quella affettiva, lavorando nei villaggi turistici.
Se sai che la donna con cui ti sei svegliato partira' dopo 3 giorni e' chiaro che puoi solo vivere in un mondo dove regna la provvisorieta'.
I piu' bei ricordi in quel senso li ho proprio a Cuba, sopratutto con chi non voleva mettere il cappello sulla sedia, godendo l'oggi senza farsi troppe menate sul domani.
Gia' hanno problemi i cubani, figuriamoci noi che dopo una settimana, 2 settimane o un mese prendiamo un aereo per tornare acasa, col prossimo viaggio magari dopo 6 mesi/1 anno.
“Todavia ya no se si volvera', nadie sabe, al dia seguiente, lo que' hara'”.
Meglio mille volte le situazioni in cui ti lasci con un “magari ci si rivede” piuttosto che programmare tutto, togliendo ogni gusto alla sorpresa.
Anche perche' la seconda o la terza volta non e' detto che tutto funzioni come la prima, questo vale per entrambi i sessi.
“No me pide nada a cambio de lo que da”
Sul pide nada e' meglio non aggiungere nulla...o meglio aggiungere che se non si
chiede quasi sempre si ottiene di piu'...in ogni campo.
“Todavia no pregunte =Te quedaras?=, temo mucho a la respuesta de un =Jamas=”
Ecco questa cosa di chiedere di fermarsi...non ricordo che mi sia mai capitata, “dopo” c'e' sempre il momento giusto in cui, se ha cerebro, lei sa che deve andare, per il bene di tutto.
Pero' questa cosa di non chiedere se si fermera' per paura che la risposta sia “Mai” la trovo terrificante.
“La prefiero compartida, ante que vaciar mi vida”
Su questo so gia' che pochi di voi saranno d'accordo.
Se non hai ambizioni (ma poi quali se vivi a 9000 km?) particolari qual'e' il problema a “compartire”?
In quale universo una donna ha bisogno del nostro consenso se vuole “compartirsi”?
Mai chiesta a nessuna l'esclusivita', mai offerta a nessuna.
“No es perfecta, mas se acerca a lo que yo simplemente sone'”
Mai amato le donne perfette, adoro le imperfezioni se inserite nel giusto contesto, se le donne amassero solo uomini perfetti saremo tutti alla canna del gas.
Quindi questa canzone rappresenta davvero l'ideale personale di rapporto quando sono nella isla, lo e' stato per lunghi tempi anche in Italia.
Come sempre ricordo che questo e' un blog che esprime un opinione per nessuna ragione al mondo condivisibile.
Come diceva Camerini “la menata e' stata un po' esagerata”, con questo pezzo un po' strampalato fateci pure quello che volete.
"Todavía quedan restos de humedad
Sus olores llenan ya mi soledad
En la cama su silueta
Se dibuja cual promesa
De llenar el breve espacio
En que no está
Todavía yo no sé si volverá
Nadie sabe, al día siguiente, lo que hará
Rompe todos mis esquemas
No confiesa ni una pena
No me pide nada a cambio de lo que da
Suele ser violenta y tierna
No habla de uniones eternas
Mas se entrega cual si hubiera
Sólo un día para amar
No comparte una reunión
Mas le gusta la canción
Que comprometa su pensar
Todavía no pregunte «¿te quedarás?»
Temo mucho a la respuesta de un «jamás»
La prefiero compartida
Antes que vaciar mi vida
No es perfecta, mas se acerca
A lo que yo simplemente soñé
Suele ser violenta y tierna
No habla de uniones eternas
Mas se entrega cual si hubiera
Sólo un día para amar
No comparte una reunión
Mas le gusta la canción
Que comprometa su pensar"
SPIEGAZIONE
La letra nos habla de esos amores que no son perfectos al cien por cien según los cánones, no hay certeza de que vuelva, no hay confesiones, no se pide reciprocidad, no hay calma, no hay compromiso, no hay exclusividad.
Le foto che vedete le ha pubblicate su Cuba Facile il mio amico Carlo, proprietario del locale Bella Vita di Las Tunas dove ho passato e passero' qualche piacevole serata.
Non so se siano i suoi prezzi o di qualche punto vendita por la calle, a naso potrei dire quello vicino al terminal del Viazul, ma potrei anche sbagliarmi.
Visto che i soliti decerebrati funzionali sommati ai vecchi rimbambiti che sono sempre sull'isola hablando mierda su tutto, tentano di scoraggiare la gente ad andarci sostenendo che e' oramai piu' cara di Dubai vi porto, come mio costume, degli esempi concreti.
I prezzi che vedete sono da asporto quindi se vi sedete in un localea consumare possono lievitare.
Giusto per mettere le cose in chiaro l'altro giorno, in pizzeria a Giaveno, ho pagato 2,60 euro di coperto...
Tralasciando le sigarette che non sono un mio problema, potete vedere come le birre nazionali ed estere siano vendute a 220 pesosla lattina o la bottiglia.
Ora calcolando il cambio informale a 180 come e' in questi giorni piu' o meno, parliamo di 1,20 euro a birretta.
Prima di tutto questo putiferio di riunificazione monetaria ed aumenti dei prezzi la cerveza nazionale a Las Tunas costava 1 cuc,col cambio a 1,10 come era verso la fine di quella moneta, parliamo di circa 1 euro.
Quindi, dati e foto alla mano, parliamo di un aumento per ogni birra di 20 centesimi di euro, ripeto asporto per asporto, al tavolo le cose possono cambiare.
Passiamo al Rhum.
Anejo Reserva a 2500 pesos, qua' siamo a quasi 14 euro, in questocaso l'aumento c'e' stato, io bevo lo Special ma credo che prima degli aumenti questo lo portavi via con 8/9 cuc, quindi in questo caso si parla di un aumento di circa il 50% che non e' poco.
Per i succhi siamo a 200 pesos, non sono un grande consumatore di queste robe confezionate, con tutta la buona frutta che c'e' per il batido, credo di ricordare che costassero 0,80 cuc a confezione.
Anche in questo caso parliamo di un bell'aumento vicino al 50%.
Un mio caro amico mi ha inviato un vocale dall'Avana, pieno Vedado dove trascorre oramai buona parte dell'anno.
Mangiare, al Vedado (non a Bojero o Sam Miguel del Padron) oggi, nei ristoranti normali, costa fra 1500 e 1800 pesos, poi se vuoi vino cileno ed aragoste e' un altro discorso.
Puoi senz'altro spendere meno se vai in posti piu' economici ma questo pezzo e' rivolto a chi vive Cuba da turista, chi ci passa 6 mesi ha tutto il diritto di salvaguardare il proprio bolsillo...basta che poi non rompa i coglioni al mondo con le lamentele visto che nessuno lo obbliga a passare mesi e mesi a Cuba.
Quindi si, questi aumenti per il cubano medio sono importanti, ho tralasciato le sigarette ma anche quelle sono aumentate discretamente.
Per un turista da 2/3 settimane lo spendere 10 euro per mangiare inuno dei piu' bei quartieri dell'Avana non credo sia e debba essere un problema.
Non pensate poi di spendere meno a Las Tunas.
Se andate a Bellavita, Cache, Monaco, da Mario o negli altri risotranti diciamo“stranieri” più o meno i prezzi sono quelli.
Quindi amici miei i costi sono questi, cup piu' cup meno, ognuno e' il boss del proprio bolsillo ma i tempi in cui si pranzava con 50 pesos che equivalevano a meno di 2 euro sono definitivamente tramontati, fatevene una ragione.
Certamente il cambio informale ci tutela, ci aiuta, ci permette in alcune situazioni di spendere meno, come vi ho raccontato c'e' chi opta, almeno a Tunas, per l'hotel dove i prezzi sono piu' bassi rispetto alle case de renta.
Sono scelte, rispettabili come quelle di chiunque.
Cuba oggi e' questa, lamentarsi non serve, il mondo e' pieno di bei posti dove il rapporto qualita'-prezzo e' migliore, per molti potrebbe essere la giusta soluzione.
Ho come il sospetto che Cuba, perdendo un certo tipo di turismo, avrebbe solo da guadagnare.
20/11/2022 L'inverno, anche da punto di vista meteo si avvicina a passi da gigante. Dalle mie parti e' possibile che ci sia qualche fiocco di neve martedi' ma la cosa ancora non e' certa, di certo c'e' che e' quasi arrivato il momento di andare al caldo.
Settimana a pieno regime, oramai lo sono tutte, culminata con la partita di calciotto di venerdi' con a seguire epica mangiata di Bagna Cauda al solito locale. La Bagna Cauda e' il piatto tipico piemontese a base di aglio, olio ed acciughe, una bagna in cui si pucciano differenti tipi di verdure cotte e crude. Il problema e' che poi per 2 giorni l'alito ti puzza d'aglio, se fai un lavoro a contatto con la gente come il mio puo' essere un problema. Comunque la mangio un paio di volte ogni inverno, non di piu'.
Mi ha gia' contattato l'agenzia di animazione per cui ho lavorato come capo equipe in estate chiedendomi se ero disponibile per l'inverno e/o per la prossima estate. Per l'inverno non se ne parla, ovviamente, per la prossima estate vedremo, ne riparleremo intorno a marzo, prima o dopo il mio successivo viaggio a Cuba, vedremo se troveremo la giusta quadrasia economica che progettuale.
Iniziano oggi i mondiali, gia' si parla del Qatar che ha offerto ai giocatori dell'Ecuador cifre folli perche' si scansino e consentano ai padroni di casa di vincere la partita d'esordio...cominciamo bene. Vi confesso che questi mondiali invernali mi emozionano poco, se ci fosse stata l'Italia con gli amici di sempre e per sempre ci saremo ritrovati per epiche spaghettate tifando azzurro. Detto questo togliere i mondiali dalla loro collocazione estiva e' una minchiata ma oramai comanda il Dio denaro e basta.
Ancora poco piu di una settimana e sara' l'ora delle sospiratissime vacanze, non dico che faccio il conto alla rovescia come a naja ma poco ci manca. Saluti.
Le scorse settimane un amico che segue il nostro blog mi ha fatto notare, giustamente, alcune mie inesattezze nell'uso della lingua spagnola scritta.
Ho imparato lo spagnolo, lo spagnolo che si parla a Cuba direttamente por la calle, non ho mai fatto studi o frequentato corsi in cui perfezionare l'uso di questa lingua come, ad esempio, feci all'epoca dei villaggi all' estero con l'inglese.
Ho imparato l'idioma in 22 anni di frequentazione dell'isola, al punto che oramai quando sono a Cuba penso in spagnolo, parlo senza prima codificare la frase, la considero come una seconda lingua madre.
A volte anche in Italia, sopratutto quando si avvicina un viaggio, mi accorgo di pensare in spagnolo senza neanche farci caso.
Diverso completamente e' il discorso dello spagnolo scritto.
Non trascorro del tempo a scrivere in quella lingua, mando e ricevo brevi messaggi dalle persone che conosco dove non e' necessario essere membri delll'accademia della crusca per chattare.
Di conseguenza se un traco de ron lo pronuncio esattamente cosi' allora mi viene da scriverlo cosi', del resto non conosco nessun cubano sano di mente che pronuncia “trago”, riferendosi ad un ricco assaggio di rhum.
Ho cercato sin dai primi viaggi nel 2000/2001 di imparare l'idioma, non e' stato semplicissimo riuscire a stare dietro a persone che parlano velocissimo e con un accento non facilissimo da decifrare, non parliamo esattamente dell'idioma che si parla a Madrid.
Avendo girato mezzo mondo per lavoro e per diletto ho capito, fin da giovane, l'importanza di comprendere la lingua che si parla in un altro paese, senza questa conoscenza e' complicatissimo instaurare relazioni sociali.
E' vero che noi italiani abbiamo il sacrosanto dono della gestualita'ma non sempre questo e' sufficiente per capire e farsi capire.
Oggi posso dire di parlare bene lo spagnolo di Cuba, i cubani che mi conoscono affermano che parlo come loro anche se su questo non ci metterei la mano sul fuoco.
Ogni tanto qualche strafalcione di grammatica, sopratutto nei primi giorni di soggiorno, lo tiro fuori senza neanche accorgermene.
C'e' questo problema dello scritto, problema comune a molti da quanto leggo, il fatto e' che mi rompo i coglioni a mandare messaggi lunghi, preferisco mille volte inviare un vocale dove nonc'e' mai il rischio di essere fraintesi.
Mi rompo le palle a mandare messaggi in italiano figuriamoci in spagnolo.
Non ho mai intrattenuto grandi carteggi, al momento non ho neanche morose a cui fare memorabili discorsi da dopo cena.
Leggo molto in spagnolo facendo pero' sempre poco caso alla forma, preferendo da sempre la sostanza.
Quindi non aspettatevi che vada a consultare un dizionario prima di scrivere qualcosa, se leggete qualche strafalcione, in italiano o spagnolo, passate oltre.
Non credo che sia per la perfetta dizione che, ogni giorno, passate su questa pagina.
Prendo a pretesto una vecchia canzone dei Pooh, il paroliere, Valerio Negrini, dopo un viaggio nell'est Europa prima del crollo del muro scrisse un testo “Dall'altra parte” dove descriveva come si viveva appunto “dall'altra parte”.
Ci sono stato oltre cortina, so piu' o meno come si viveva ma, come dice un personaggio del film Havana a Robert Redford “Il Comunismo puo' essere noioso in Russia, ma se lo porti ai Caraibi...”.
Durante il mio primo viaggio a Cuba, dicembre dell'anno 2000, miritrovai a vivere davvero nell'altra parte caraibica.
Pur avendo idee politiche non dissimili, sono cresciuto nell'Italia del compromesso storico, quello che governava l'Italia prima che isuoi compagnuzzi decisero di fare fuori Aldo Moro.
Diciamo che sono cresciuto in un capitalismo col P.C.I. al 33% , uno stato sociale che funzionava come e meglio che in molti paesi Socialisti.
Quando sbarcai a Cuba mi ritrovai in un sistema politico molto differente rispetto a quello in cui ero cresciuto.
Molti possono asserire che il Comunismo non funziona, a me viene da pensare che uno dei piu' grandi colossi al mondo, la Cina,e' un paese Comunista, il Vietnam con una delle piu' grandi crescite di pil del pianeta pure...quindi ognuno e' bene che si tengale proprie idee in materia.
Comunque arrivo a Cuba, dall'altra parte, scopro che, siamo nel 2000, il cubano non e' proprietario della casa in cui vive, o perlomeno non lo e' come noi intendiamo la proprieta', ha problemi ad intestarsi una vettura, non puo' entrare nella maggioranza degli hotel del suo paese.
Su discorso fanciulle sono rimasto sorpreso fino ad un certo punto,avevo girato gia' per lavoro o per diletto mezzo mondo, ne avevo viste di tutti i colori, ci sono cose che prescindono dalle ideologie.
Ritrovarsi a vivere, anche se da turista, in un paese Socialista fa scoprire molte cose.
Intanto che noi italiani, sempre inclini a mettere in discussione l'autorita', appena sbarcati nella severa Cuba Socialista diventavamo i turisti piu' ligi alle regole del pianeta.
Lo stesso vecchio rincoglionito che al check di Malpensa tentava di saltare la fila litigando con tutti a Holguin, in aeroporto, diventava il piu' mansueto degli agnellini facendosi contare anche i peli nel culo senza protesta alcuna.
La tutela che allora c'era nei confronti del turista, tutela che in parte c'e' ancora, e' una delle altre cose che ho subito notato.
Non mi sfuggi' che dall'altra parte il senso della comunita' era infinitamente piu' sviluppato rispetto che da noi, nessuno veniva lasciato solo, il piu' povero del barrio in qualche modo, ogni giorno, un piatto di caldosa sotto il naso se lo ritrovava.
In un barrio tutti si conoscevano, tutti si salutavano, non so se sia stato merito del Socialismo, dei CDR, o se e' una cosa innata, un'indole antillana che facilita' enormemente le relazioni sociali.
Poi certo mi domandavo per quale cazzo di ragione un ingegnere per sbarcare il lunario doveva fare il taxista ma erano domande che rimanevano un po' lasciate per aria.
Del resto anche da noi ci sono operatori ecologici con tanto di laurea in qualcosa.
Dall'altra parte quando si parlava di Fidel tutti abbassavano la voce e si guardavano attorno.
Quando la sera andavo in discoteca, passando davanti alle case, con usci e finestre aperte, notavo che tutti guardavano i discorsi del Lider Maximo in tv, forse perche' non c'era altro da guardare in attesa che riprendesse la novela.
Dall'altra parte i bambini andavano a scuola tutti con l'uniforme impettita, prima di cominciare la lezione, nel cortile, salutavano la bandiera nazionale, la stella solitaria.
Dall'altra parte, nel 2000, c'erano solo pochi ristoranti dello stato dove si mangiava, male, quello che c'era e faticavi anche solo a trovare un tovagliolino di carta per pulirti le mani o un rubinetto funzionante per lavartele.
Dall'altra parte c'era una sorta di telefono fisso in comune, uno in ogni quadra, mentre da noi erano arrivati i telefonini.
Insomma capitai in un altro mondo, con altri rapporti umani, altra gente, altre priorita', altre scale di valori, altri modi di approcciarsial prossimo ed in piu' in generale alla vita.
Spesso siamo qua' a parlare della situazione a Cuba come se qualunque cosa accadesse fosse colpa del governo.
C'e' un vecchio detto italiano; “Piove, governo ladro”.
Ora, nessuno vuole sottostimare gli errori che chi governa l'isola ha fatto nei decenni ma non possiamo non tenere conto delle sciagure che si sono abbattute su quella terra.
Ne cito alcune in ordine sparso.
Novembre 2010, un aereo della Aero Caribban in volo da Santiago all'Avana causa maltempo si schianta uccidendo tutte le 68 persone a bordo fra cui 28 stranieri.
Nel maggio del 2018 un Boeing 737 di una compagnia aerea messicana decollato dall'Avana e diretto ad Holguin precipito' poco dopo essersi levato in volo, morirono piu' di 108 persone fra cui una cubana cittadina italiana.
Ci furono soltanto 3 superstiti.
2022 uragano Agatha colpisce la capitale ed altre zone, 3 morti, migliaia di abitanti senza elettricita', case divelte ed acqua ovunque con 200 millimetri di precipitazioni.
Maggio 2022 hotel Saratoga, Avana, distrutto a seguito di una esplosione (dolosa?) parti della facciata distrutte, secondo le fonti ufficiali 45 morti ed oltre 54 feriti, ma le cifre definitive sono incerte.
Distrutte auto e bus in zona, l'hotel avrebbe dovuto riaprire dopo una ristrutturazione.
Agosto 2022 enorme incendio (doloso?) scoppiato in un deposito di carburante dalle parti di Matanzas.
Oltre cento ustionati, decine di persone ricoverate in ospedale, oltre 5000 abitanti evacuati, un morto.
Per spegnere l'incendio sono arrivati anche pompieri dal Messico edal Venezuela.
Ufficialmente si e' trattata di una fuoriuscita di carburante ma le reali cause non sono certamente di pubblico dominio.
Settembre 2022, uragano Ian (il quarto della stagione), piogge battenti e vento a 200 km/h, 2 morti, La Havana ed altre zone dell'occidente cubano rimangono al buio con proteste da parte della popolazione.
Il governo ha evacuato 50 mila persone mettendo in atto un piano oramai collaudato che permette a Cuba di limitare le vittime, se lo stesso problema capita ad Haiti ci sono migliaia di morti, negli Usa centinaia.
11 Luglio 2021 manifestazioni di protesta da parte di alcune frange della popolazione, in piccola parte spontanee, in gran parte organizzate da fuori del paese.
Auto della policia rovesciate, arresti, ordine pubblico a rischio.
Si doveva bissare il tutto novembre ma il maggior promotore delle proteste era fuggito nottetempo in Spagna facendo perdere le sue tracce.
Aggiungiamoci il covid che ha messo in ginocchio economie ben piu' strutturate di quella cubana che, comunque, ha reagito con 4 vaccini autoctoni.
Non dimentichiamoci del bloqueo che da 60 anni impedisce lo sviluppo della sua economia, il ricongiungimento monetario che ha fatto schizzare l'inflazione verso il cielo e le decisioni spesso assurde del governo che a volte creano piu' disastri di quelli naturali.
Non so se Diaz Canel porti sfiga....di certo la fortuna e' un'altra cosa.
L'altra sera a cena con alcuni amici abbiamo, a seguito di piu' di un ammazza caffe', dato vita ai classici, storici discorsi da dopocena.
Non so se Cuba sia protagonista di questo racconto ma lo pubblico lo stesso, in fondo avete tutti il libero arbitrio.
La prima discussione riguardava la confort zone.
Cioe' quella zona di conforto in cui tutti i commensali si trovavano, a diverso titolo, e che potrebbe essere messa in discussione dai recenti avvenimenti mondiali che, volenti o nolenti, toccano la vita di tutti.
Ognuno di noi ha la sua, ce la siamo guadagnata in anni di lavoro e di scelte giuste anche se qualche errore lo abbiamo sicuramente commesso.
Per quanto mi riguarda i 2 anni di lockdown l'hanno un po' messa a repentaglio, vista l'apertura della palestra, i viaggi a Cuba in piena pandemia e 24 mesi passati praticamente senza lavorare, unicamente a carico di cosa c'era nel borsillo.
Per fortuna il 2022 e' stato un anno buono, prima lo stato si e' FATTIVAMENTE accorto di noi del settore sportivo, la palestra e' ripartita bene, ho fatto la stagione in estate, ora la collaborazione col mio comune.
Diciamo che sono abbastanza comodo nella mia confort zone, ma so che nulla e' scritto sulle tavole di marmo.
I due viaggi all'anno a Cuba sono una delle parti piu' importanti di questa situazione, mi sono mancati nel 2020 ma non c'era proprio la possibilita' di muoversi e questa mancanza ha sicuramente peggiorato la qualità dei miei giorni.
Le nostre vite si basano su differenti pilastri, il potermi muovere, viaggiare, cambiare prospettiva e' parte integrante della qualita' della vita stessa.
Poi possiamo fare mille discorsi sulla attuale situazione che l'isola sta vivendo, ma senza quei due mesi da passare in quel lato del bloqueo, con tutte le menate e le rotture di coglioni che conosciamo, la mia vita sarebbe differente.
Non so se migliore o peggiore, di certo differente.
Il secondo argomento di discussione del dopocena e' stata....la pensione.
Arrivati a questa eta' e' quasi impossibile che la pensione non entri nelle discussioni, spesso e volentieri dalla porta principale.
Uno di noi, il primo, ci e' andato qualche mese fa, si ragionava sul fatto che gli e' toccata dopo 40 anni di fabbrica o giu' di li'.
Molte volte la scelta e' fra il “vivere” sul serio prima o dopo l'arrivo dell'agognato vitalizio.
Chi ha fatto la vita che ho fatto e che faccio io (palestre, animazione ecc) quasi sempre e' stato poco attento in gioventu' sul discorso dei contributi, quindi andremo un po' piu' tardi e con meno soldi ma...ce la siamo davvero goduta.
Come avrei potuto girare mezzo mondo, fare 70 viaggi a Cuba se fossi stato dipendente di una ditta, operaio di una fabbrica, impiegato di una societa', prof a scuola?
Me la sono goduta negli anni in cui la vita va davvero goduta, non da pensionato quando hai forse qualche soldo in tasca (molto forse...) ma il fisico ti racconta una storia diversa.
Vedo pensionati a Cuba (non tutti per carita') bivaccare sulle panchine dei parchi cittadini per ore, hablando mierda uno dell'altro, non mi sembrano felici, molti appaiono fuori posto.
La morale e' che se ta godi prima, puoi fare un po' di fatica negli anni un cui il tempo comincia davvero a pesare, mentre se rimandi tutto a quando non lavorerai piu' ti perdi le cose belle negli anni in cui davvero te le puoi godere.
Poi certo, ci possono essere, vie di mezzo, mogli, figli, situazioni che influenzano le tue scelte, ma io non dimentico che mio padre ha lavorato duro per tutta la vita per poi andarsene a 57 anni quando da 3 era in pensione (parlo di prima di quella sciagura della Fornero) e iniziava davvero a godersi la vita.
Quindo e' giusto che ognuno faccia le sue scelte anche se spesso si fa quello che si puo' e non quello che si vorrebbe.
Mi tengo le decine di viaggi a Cuba, la prima volta a 39 anni, la vigoria che avevo e che in parte rimpiango, ma non rimpiango e benedico le scelte fatte quando ero piu' giovane.
La foto e' scattata al ristorante dopo la partita di venerdi' sera, la mia faccia non particolarmente fresca dice tutto.
Si e' perso ma eravamo largamente rimaneggiati, tutto sommato buona partita, poi a questa età già scendere in campo (a 8, non a 5...) é una vittoria.
Nella discoteca accanto al locale dove abbiamo cenato c'era il concerto dei Marlene Kunz, per trovare parcheggio ho dovuto tirare giu' tutte le Madonne della volta celeste.
Mancano 2 settimane circa a D-Day, le mie mai abbastanza sospirate vacanze, come tappa di avvicinamento settimanale ho acquistato dal mio amico Simone, perennemente in giro per il mondo, l'assicurazione Asistur, cubana, che in caso di problemi non ti fa anticipare un euro, contrariamente a cio' che accade con le assicurazioni nostrane.
Dopo l'ottobrata e' arrivata la novembrata, sia chiaro che le temperature si sono abbassate ma restano 5/6 gradi sopra alla media del periodo, per fortuna.
Per il resto tutto procede abbastanza bene, si lavora che di questi chiari di luna e' una cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza.
Nel mondo non mi pare accada nulla di trascendentale, in pochi giorni la Meloni e' riuscita ad inimicarsi meta' pianeta fra i problema dei migranti, gli orsi e i lupi da abbattere e via discorrendo.
I repubblicani vincono le elezioni di medio termine, la matematica non e' una opinione, soltanto il nostro solito, vergognoso mainstream continua a negarlo ma questi oramai negherebbero qualunque cosa non sia funzionale ai loro interessi.
Che poi i repubblicani pensassero di vincere piu' largo e' un altro discorso ma la realta' dei fatti e' che le due camere sono a maggioranza loro, che poi il Trumpo abbia speranze di tornare presidente e' ancora un altro discorso.
Dopo l'inopinata sconfitta a Bologna e la vittoria coi ciclisti doriani oggi il Toro e' a Roma dal grande Mou per l'ultima partita prima dei mondiali.
Recentemente il New York Times, portavoce della lobby democratica statunitense, ha pubblicato un pezzo per cercare di mettere in campo le analogie fra quanto sta accadendo in Ucraina e la crisi dei missili a Cuba nel 1962. L'articolo metteva in risalto come nel 1962 ci furono molte situazioni di cui i leader delle superpotenze non erano al corrente, cose che passarono sopra la loro testa. Kruscev non autorizzo' mai l'abbattimento dell'aereo spia americano U-2 su Cuba da parte di un loro missile, Kennedy non sapeva che un altro aereo spia in quel giorno volava sopra il cielo cubano, anch'esso a rischio abbattimento.
Sempre Kennedy seppe con molto ritardo, rispetto alle tempistiche della Cia, che i sovietici avevano piazzato dei missili a Cuba, 100 dei quali erano tattici nucleari, cioe' in grado in pochi minuti di raggiungere le principali citta' degli Stati Uniti. La Cia non fu in grado di tracciare il movimento di nessuna di quelle testate.
La sciagura nucleare, con ogni probabilita', fu evitata grazie ai canali...speciali aperti fra i due paesi che prevaricavano le rispettive agenzie di intelligence, un filo diretto fra Bob, il fratello del presidente e l'ambasciatore sovietico negli Usa Anatoly Dobrynin.
Occorre ricordare come la fase calda nel 1962 duro' per 13 giorni mentre la guerra in Ucraina e' giunta oramai al nono mese. Qualche errore di calcolo, un ordine sbagliato, un altro male interpretato potrebbero, con la velocita' delle comunicazioni attuali, portare alla tragedia.
Non e' mai stato chiarito se fu Fidel a chiamare i russi o, piu' probabilmente furono i sovietici a dire; “veniamo a mettere i missili a casa tua, non permetterti di rifiutare se non vuoi che i cubani debbano brucare l'erba”. Kruscev sopravvisse di poco alla crisi dei missili, i falchi del partito lo fecero fuori anche a causa della sua presunta debolezza nell'affrontare la crisi stessa.
Sia da parte statunitense che da quella sovietica c'era chi spingeva perche' quei bottoni nucleari fossero pigiati, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. Kennedy si trovo' spiazzato anche di fronte alla faccenda della Baia dei porci, una storia male organizzata, non appoggiata adeguatamente, che fini' nel modo peggiore possibile. Anche qua' si possono volendo trovare analogie con questa operazione speciale russa che pare organizzata ad minchiam che piu' ad minchiam non si poteva.
La differenza e' che mentre allora Kennedy si ritrovo' l'invasione fra i piedi, Putin e' stato il motore di questa operazione di cui ancora non si vede il finale. E' bene ricordare che Kennedy nego' l'appoggio aereo agli invasorinel momento piu' critico dell'invasione, proprio l'assenza di un aiuto dall'aria apri le porte alla vittoria dei barbudos. Anche in Ucraina pare che gli aerei russi si facciano vedere poco, le ragioni pero' possono essere differenti rispetto al 1962.
Essendo un blog spesso viene espressa una opinione, la mia, a cui fanno seguito dei commenti che quasi sempre arricchiscono il post.
Quel quasi e' riferito a quando arriva il fenomeno di turno che, a seguito di uno scritto dove spiego il mio punto di vista su una determinata situazione cubana, tira fuori il classico; “Prova tu a vivere come un cubano con lo stipendio di un cubano e coi prezzi che oggi ci sono a Cuba”.
Magari il testo puo' essere un po' differente ma il succo e' questo.
La mia risposta che, francamente, mi sarei anche stufato di ripetere, e' sempre la stessa.
PERCHE'?
Perche' mai dovrei provare ad essere un cubano con tutto cio' che questo comporta?
Lo Zichichi di turno ovviamente finge di interessarsi della vita chefa il cubano, in realta' le motivazioni che lo spingono all'ennesimo viaggio sono quelle che tutti conosciamo e che viviamo.
Il resto sono solo chiacchiere senza distintivo.
Perche' mai, ripeto, io TURISTA dovrei identificarmi in un cubano?
Fatemi capire, se uno va in vacanza in Uganda deve porsi il problema di come sarebbe stata la sua vita se fosse nato in qualche savana?
Sono figlio di operai cresciuto in un quartiere periferico di Torino, credo di aver passato, come molti, la mia parte di trabajo senza dovermi accollare pure quello che ha vissuto un cubano.
Se vado da quel lato del bloqueo ci vado por disfrutar la mia vacanza, col mio denaro cercando di rilassare fisico e testa consapevole di ritrovare al mio rientro tutto cio' che avevo lasciato, nel bene come nel male.
Al mio rientro, qua' sopra, racconto quello che ho visto e le sensazioni che ho provato durante la vacanza.
Come ho gia' scritto non ho meriti per essere nato nella parte giusta del pianeta ma, cazzo, neanche delle colpe.
Quindi evitate di venire qua' sopra a fare i filosofi da messaggini nei baci perugina.
L'altro mantra e'; “Facile parlare coi soldi in tasca e il culo al caldo”.
Ora.
L'ultima volta che ho controllato il mio iban non c'erano bonifici ne' da parte del governo cubano ne' da parte di nessuno di voi.
Quindi vado in vacanza col mio denaro, che mi sono guadagnato col sudore della mia fronte, passando magari l'estate su un palco a fare spettacoli e l'inverno in palestra a fare schede.
La cultura del lavoro e' la mia cultura, il mio eventuale svago e' figlio dei mezzi che posso permettermi grazie a quella cultura, quindi cosa cazzo c'entra il discorso dei soldi in tasca visto che non devo (e voi con me) dire grazie a nessuno?
Cioe' devo fare il povero perche' sono in un paese povero?
Non facendo lo sborone, rispettando tutti, dal Re al Villano, credo di adempiere al mio dovere in pieno.
Sul discorso del culo al caldo ho gia' ricordato che, questo inverno, mantenerlo tale sara' un bagno di sangue, molti dovranno scegliere se partire per Cuba o pagare le bollette...
Quindi lasciate perdere questi discorsi idioti, godetevi questa pagina che, detto per inciso, non rientra in nessun protocollo terapeutico, se avete voglia date il vostro gradito contributo arricchendola coi vostri commenti.
Come accade oramai da decine di anni, l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato con 185 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti una mozione che condanna il criminale bloqueo statunitense contro Cuba che oramai dura da oltre 60 anni.
Come ogni anno mi ritrovo qua' a scrivere questo pezzo sperando che sia l'ultimo sull'argomento ma consapevole che non lo sara'.
Hanno votato contro ovviamente gli Stati Uniti ed ovviamente Israele, si sono astenuti il Brasile, questa sara' l'ultima volta perche' dal 1 gennaio tornera' Lula e Cuba riavra' un amico potente nel continente, e l'Ucraina.
Questa astensione del paese governato dal pagliaccio che suona il pianoforte con la minchia, fatemelo dire, e' una autentica vergogna che dimostra come oramai quella terra sia diventata una colonia yankee.
L'Ucraina ha un enorme debito di riconoscenza con Cuba, dopo Chernobyl il paese caraibico ospito' e curo' gratuitamente i bambini che erano stati contaminati dall'esplosione del reattore nucleare.
La cosa, come vi ho gia' narrato, inizio' alla fine del periodo sovietico per continuare per oltre un decennio quando esisteva gia'l'Ucraina.
I bambini di Tarara'.
In pieno periodo especial, dove a Cuba mancava tutto, il paese si accollo' i costi delle cure per quelle povere sventurate anime, l'Ucraina pago' soltanto i voli per quei bambini ed i loro famigliari.
Fidel dimostro' coi fatti, unico al mondo, cosa vuol dire fratellanza fra i popoli, ora l'Ucraina del pagliaccio ricompensa Cuba in questa maniera vergognosa.
Mettiamoci anche che Cuba ha tentato di tenere se non una posizione di equidistanza fra Russia ed Ucraina, per cio' che sta' accadendo, almeno una saggio posizionamento che non desse l'idea di approvare l'attacco russo.
Cuba all'Onu si e' astenuta quando si e' votato per condannare l'operazione speciale, non ha votato contro come hanno fatto altri paesi anche meno vicini al Cremlino della nazione antillana.
Ovviamente questa votazione non ha alcun valore pratico, gli Stati Uniti continueranno nella loro politica criminale nei confronti di Cuba, politica che e' cambiata pochissimo da Trump a Biden.
Fra l'altro e' chiaro anche ad un bambino che Biden, oramai quasi non piu' in grado di intendere e volere, sia “guidato” da quei potentati che da sempre hanno in mano le redini del potere statunitense.
Fra questi c'e' la potentissima lobby cubano americana capeggiata da Rubio che mai vorrebe vedere sollevare el bloqueo.
Che poi l'embargo non sia il solo artefice della attuale situazione dell'isola ce lo siamo raccontato decine di volte, e' un po' il segreto di Pulcinella.
Anche se non avra' un valore pratico e' importante, ancora una volta, che il mondo si sia espresso nella sua quasi unanimita' a favore della fine di questa schifezza.
In Vietnam sono morti 52 mila ragazzi americani eppure oggi con quel paese gli Usa hanno normali relazioni diplomatiche.
Certo il Vietnam non e' a 90 miglia dalle coste statunitensi con tutto ciò che questo può comportare.
6/11/2022 Cari ragazzi si chiude una settimana tutto sommato ordinaria, senza grossi scossoni. Settimana col martedi' festivo pero' in palestra non abbiamo fatto alcun ponte restando aperti lunedì , e' venuta anche un po' di gente ad allenarsi, quindi ne e' valsa la pena.
Venerdi sera, per la seconda volta e' saltata la partita coi Villans, anche questa volta l'altra squadra non aveva i 7 giocatori che sono il minimo per un campo da 8. Il problema e' comune anche ad altri amici che conosco, c'e' sempre meno gente che ha voglia di giocare al pallone, un po' per l'eta' sopratutto dai 40 in su, molto per tutte le distrazioni e gli impegni che si hanno, moltissimo per il calo delle temperature che spingono moltisul sofa' sopratutto qua' al nord. I giovani preferiscono passare le serate a chattare, cosi' alla fine ci si ritrova a sgambettare con gente come me che ha gia' preso accordi col marmista per le decorazioni alla lapide.
Finita l'ottobrata che ci ha regalato un mese con temperature decisamente miti e' arrivato il clima da autunno vero, quasi inverno ma siamo a novembre quindi direi che ci puo' tranquillamente stare.
Poco piu' di 3 settimane e si parte per il caldo del Caribe, dagli amici alpini in palestra mi sono procurato uno zaino militare che e' una figata, pieno di tasche per il mio bagaglio a mano, che poi e' ilsolo con cui viaggio. Procede anche il lavoro per il mio comune insomma direi che siamo in pace col mondo e con l'universo creato....stanchezza a parte ma quella oramai me la tengo fino alle vacanze.
Lula ha vinto le elezioni in Brasile, vinte di una accollatura pero' vinte, questa e' una buona notizia per Cuba, si riapre un mercato fondamentale, non e' da escludere che tornino i medici caraibici, un po' come accadra' a breve nella nostra Calabria.
Questo pezzo è, se vogliamo, un completamento ed un seguito di quello in cui ho parlato della prossima vacanza.
Quando iniziai a lavorare nei villaggi turistici, ero poco piu' di un ragazzo, un mio vecchio capo villaggio usava dire che; “le cose degli uomini durano il tempo che ci metti a scriverle”.
Questo per sottolineare la fugacita' delle cose terrene e il continuo evolversi degli eventi che modificano i nostri intenti, a volte a prescindere dalla nostra volonta'.
Ero deciso, prima di imbarcarmi in altri viaggi dall'altro lato del bloqueo, a verificare la situazione sull'isola.
Verificarlo di persona, non per sentito dire, questo a prescindere dalla credibilita' di chi ti racconta le storie.
Saro' giu' nel mese di dicembre, ero dell'idea di rendermi conto degli eventuali disagi che un turista deve sopportare, valutarne l'incidenza in una vacanza, per poi prendere decisioni future.
Ma mentivo sapendo di mentina.
Alla fine qualche menata in questi 22 anni l'ho sempre dovuta affrontare, se non erano i casini per l'accesso delle ospiti nelle case de renta, erano gli apagones, se non erano i negozi vuoti era la connessione internet assente, se non erano i trasporti fatiscenti era la benzina che non si trovava.
Potrei andare avanti ore a raccontare le peripezie che ho affrontato, ma siete viaggiatori e non e' necessario.
Quindi volevo prendermi il mio tempo ma poi....le cose degli uomini durano il tempo che ci metti a scriverle.
Intanto con 2 viaggi all'anno piu' la stagione estiva in villaggio, parliamo di 110/120 giorni in giro, in palestra col mio socio occorre programmare molto bene assenze e presenze di entrambi in modo da coprire le ore.
Devo tenere conto delle sue esigenze come lui deve tenere conto delle mie, alla fine dell'anno fra viaggi ed altri lavori dobbiamo fare lo stesso numero di ore, quindi occorre programmare tutto con largo anticipo.
Poi ho il vizio, anche fuori stagione, di controllare i voli, i vari siti,le offerte per cercare sempre di trovare le migliori soluzioni, o anche solo per curiosita' e per stare sul pezzo.
Ho oramai imparato che il volo si deve acquistare 4/5 mesi prima del viaggio, quello e' il periodo giusto per trovare i voli a prezzi decenti, sopratutto ora che tutto aumenta.
Quando ti imbatti in un offerta simile come fai a tirati fuori dalla pelea?
Preso un mese fa biglietto per meta' marzo, le canoniche 3 settimane piu' il viaggio, 330 euro.
Una menata l'ora di arrivo serale all'Avana che mi costringe a perdere un giorno, quello successivo, viaggiando ma nella vita non e' che si puo' avere tutto.
Diciamo che si e' trattato di un vero atto di fede, so che a dicembremi imbattero' in qualche rottura di coglioni ma sono preparato, a marzo lo saro' ancora di piu'.
Ma poi sara' cosi' grave per un turista restare al limite qualche ora senza corrente?
Avessi moglie e 2 figli piccoli al seguito lo capirei ma....mangiato io mangiato tutti.
Sono offerte che se viaggi non puoi farti scappare, presa sul sito E Dream Premium, volo Air France da Torino all'Avana come sempre.
Poi se a Tunas la situazione sarà complicata mi sposerò nella capitale ma questo varra' anche per il viaggio di dicembre.
E' la prima volta che ho davanti 2 viaggi gia' acquistati, ora la mia vita, dopo i 2 anni difficili della pandemia, si e' fortunatamente incasinata parecchio, se non programmo e' un bel casino.